Scheggino, il suggestivo borgo medievale trasformato in albergo diffuso

Scheggino, in Umbria, è un suggestivo borgo medievale che oggi è stato riqualificato e trasformato in albergo diffuso

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Pubblicato: 27 Luglio 2021 12:04

Nell’area sud-orientale dell’Umbria, e più precisamente lungo le rive del fiume Nera e nel cuore della suggestiva Valnerina, sorge un borgo a dir poco fiabesco: Scheggino. Si tratta di una piccola meraviglia situata nella regione da tutti chiamata il “Cuore verde d’Italia”, un vero e proprio incanto che si sviluppa intorno a un regale castello.

Un luogo rimasto fermo nel tempo della provincia di Perugia che è e costituto da due parti: la zona bassa che arriva fino a una stretta  e verdissima valle nella quale sgorga la Fonte di Valcasana, e il borgo vero e proprio che si trova appollaiato sul costone della montagna, proprio al di sotto di un’antica torre di avvistamento.

La storia di Scheggino

Scheggino è stato costruito intorno al XII secolo dal Ducato di Spoleto per difendere uno dei tre ponti sul fiume Nera. Ma fu nel XIII secolo che cominciò ad avere un importante ruolo strategico ed economico, nonostante i numerosi attacchi e saccheggi da parte dei comuni che si ribellarono a Spoleto.

Non a caso le cronache dell’epoca raccontano di una vittoriosa resistenza a un assedio tentato dal condottiero Picozzo Brancaleoni (nel 1522) che non riuscì a superare le mura. A quel tempo la difesa fu sostenuta unicamente da alcune donne che si scagliarono contro gli aggressori con qualsiasi mezzo, riuscendo così a respingere gli attacchi e salvando il paese. Evento che viene celebrato ancora oggi e sotto il nome di “Festa delle Donne“. Ogni 23 luglio, infatti, Scheggino rende omaggio alle donne eroine di un piccolo borgo dell’Umbria.

Cosa vedere a Scheggino

Molte le meraviglie da ammirare in questa vera e propria gemma nostrana. Basti pensare che nel suo grazioso centro storico sorge la chiesa di San Nicola, del XIII secolo. Rifatta in maniera integrale nel corso del ‘500, conserva pregevoli affreschi in corrispondenza dell’abside che sono attribuibili allo Spagna. Molto interessante è anche la chiesa di Santa Felicita che incanta il visitatore con il suo stile primitivo che ne fece erroneamente attribuire la datazione al periodo longobardo.

Non da meno sono il Palazzo Graziani, una residenza padronale del XVIII secolo che è stato edificato a ridosso della prima cerchia di mura e di una delle torri angolari, e il Palazzo comunale che si trova in un edificio piuttosto singolare risalente XVII secolo. Sul finale di Via di Borgo si apre, sull’antica strada della Valnerina, la seicentesca e maestosa Porta del Pozzo. All’estremità opposta, invece, è impossibile non notare Palazzo Profili, tipico edificio signorile settecentesco.

Inoltre, sotto un’ala del palazzo svetta fiera la Porta Valcasana del XVI secolo, punto in cui in un epoca molto lontana prendeva vita un tratto della Via del Ferro, ossia la strada utilizzata per il trasporto dei materiali delle miniere e delle ferriere. Ma non solo, Scheggino si trova lungo la Via Di San Francesco, un itinerario che collega tra loro alcuni luoghi che testimoniano la vita e la predicazione del Santo di Assisi partendo da Nord (La Verna) o da Sud (Roma).

A piedi, a cavallo e in bicicletta lungo un’unica via che costituisce un autentico cammino dello spirito, che viene incontro al desiderio dell’uomo di ricercare nelle profondità di se stesso il senso della propria esistenza.

Scheggino, albergo diffuso nel cuore dell’Umbria

Quello che avrebbe potuto essere un borgo destinato a scomparire ora è un luogo che vede la convivenza della popolazione locale con “popolazione occasionale” composta dai turisti. Passeggiando tra le piccole vie si incontrano le abitazioni degli abitanti del luogo e le abitazioni ad uso turistico; questa particolarità rende Scheggino un borgo caratteristico e vivo in cui oltre al vocio con evidente cadenza umbra si possono sentire anche le lingue dei turisti di altri Paesi che si sentono parte della vita quotidiana del borgo.

Oggigiorno infatti Scheggino è stato trasformato e riqualificato in albergo diffuso. Torre del Nera Albergo diffuso & Spa permette di vivere un’esperienza intima e reale sul territorio poiché permette di rimanere a diretto contatto con la realtà locale, usufruendo della comodità dei servizi alberghieri. L’albergo si compone di 16 appartamenti, un tempo dimore di duchi e duchesse, che si trovano tra i vicoli acciottolati del borgo e decorati con maioliche, pietra viva, travi a vista e cotto, in omaggio alla tradizione umbra.

In cima alla collina, dominata da un’antica torre medievale, sorge invece il corpo centrale dell’albergo nato in parte dal recupero dei ruderi dell’antico castello e delle mura fortificate. Ultimato nella primavera 2020, dispone di 12 ulteriori camere ispirate al territorio. “Albergo diffuso” è un vero è proprio marchio, una tipologia ben precisa di accoglienza turistica il cui nome non viene tradotto in altre lingue, proprio come che accade con denominazioni come “Boutique hotel” o “Bed & Breakfast”.

Quella dell’albergo diffuso si può dire sia una “invenzione” tutta italiana di cui essere orgogliosi perché permette di entrare a contatto con la popolazione locale e vivere un’esperienza immersiva con il territorio. Anche altre località nel nostro Paese propongono questa formula.

Tutto quello che si può fare nei dintorni di Scheggino

Il territorio in cui è situato questo borgo, ormai riqualificato in albergo diffuso, è autentico e selvaggio, a tal punto da offrire esperienze a diretto contatto con la natura e davvero indimenticabili. Per esempio, è possibile avventurarsi in un percorso in e-bike che dal borgo medievale di Scheggino conduce alla scoperta di Serravalle di Norcia lungo la ex ferriovia Spoleto-Norcia inaugurata nel 1926 e soppressa nel 1968 oppure trascorrere un pomeriggio in rafting lungo il fiume Nera o alla scoperta del Museo del Tartufo, prodotto di cui sono ricche queste terre.

Ma Scheggino è la meta ideale anche dedicarsi a una passeggiata a cavallo per ammirare la fioritura delle lenticchie a Castelluccio di Norcia o per tuffarsi verso la navigazione del Lago di Piediluco o al trekking alla scoperta delle erbe spontanee della zona. Il lago di Piediluco accoglie il centro federale di canottaggio ovvero il luogo in cui si allenano gli atleti di questa disciplina che poi partecipano ai giochi olimpici e ai vari campionati; il motivo per cui sorge qui il centro federale di allenamento è dato dalle caratteristiche del lago che essendo protetto dai monti, non è mai increspato dal vento e diventa così lo specchio d’acqua ideale per allenarsi.

E per i più temerari niente paura. Qui si avrà la possibilità di cimentarsi anche con canyoning, kayak, climbing, parapendio e persino deltaplano. Insomma, Scheggino consente di vivere un soggiorno sostenibile in cui godere a pieno le sfumature di un territorio davvero eccezionale. Un luogo in cui sentirsi a casa e, allo stesso tempo, circondati da quelle meraviglie che solo l’Umbria può regalare.

Un luogo ideale dove soggiornare anche per coloro che vogliono percorre i tradizionali circuiti turistici alla scoperta della cascata delle Marmore, la cascata artificiale più alta al mondo, o della città di Spoleto, con il suo maestoso ponte-acquedotto a 10 arcate alto ben 80 metri o ancora la blasonata Assisi, meta ogni anno di oltre 2.000 pellegrini, con la sua basilica patrimonio dell’Unesco dove è possibile ammirare gli affreschi di Giotto e Cimabue.