Cibiana di Cadore, il borgo dei murales, è nel Veneto

A Cibiana di Cadore pittori italiani e stranieri hanno raccontato e descritto la storia del paese, dipingendo sui muri delle case

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Redazione

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Pubblicato: 10 Novembre 2019 07:00

Attorniato dalle splendide Dolomiti bellunesi e adagiato nel verde della sua valle veneta esiste un delizioso borgo a 1050 metri sul livello del mare che offre ai suoi visitatori, oltre alle bellezze naturali, una serie di attrazioni artistico-culturali che fanno di una piccola località un grande paese: si tratta di Cibiana di Cadore.

Il borgo si trova a soli venti chilometri dalla mondana Cortina d’Ampezzo e conta una popolazione di circa quattrocento abitanti. È noto come “il paese dei murales“, grazie all’originale decisione di trasformare le facciate delle abitazioni in dipinti di artisti, sia italiani che stranieri.

I murales e cosa vedere

Le pietre e le pareti delle case di Cibiana raccontano attraverso una serie di dipinti le tradizioni secolari di questi luoghi. Come già accennato, la particolarità più evidente e conosciuta del borgo è proprio la presenza di eccezionali murales magistralmente affrescati da pittori provenienti da ogni parte del mondo che, con i loro molteplici stili, hanno deciso di raccontare un’area ricca di storia.

Quella di dipingere sui muri fu una decisione presa nel 1980 grazie all’intuizione di Osvaldo Da Col e del noto pittore Vico Calabrò. Da allora sono state realizzate oltre cinquanta immagini spettacolari in grado di mantenere viva l’identità della gente del posto. Scene di vita quotidiana, mestieri e figure della tradizione tracciano un percorso umano, storico e artistico lungo i vicoli.

Il Museo tra le Nuvole realizzato da Reinhold Messner sul monte Rite, da dove si possono ammirare panorami meravigliosi, è un’altra chicca diventata ormai famosa, in questo luogo così caratteristico.

Particolare di un murales, 123RF

Natura e sport

Per chi adora la natura, ci sono moltissimi spunti: si possono fare suggestive passeggiate andando dalle vecchie miniere di Vallinferna, Ronzei e Ciarsies, che danno l’idea di quella che fu la via del ferro a Cibiana, all’alta via n. 3 delle Dolomiti che spazia dal Rite al Sassolungo alle Tovanelle, per Copada verso il Bosco Negro e Forcella Bella, fino al rifugio Ciampestrin.

Proprio in questa zona, durante l’inverno, aprono impianti sportivi di valore internazionale: il Club Cibiana dispone attualmente di un omologato anello per lo sci da fondo di 7,5 km con illuminazione notturna ed assistenza tecnica, un parco-avventura di modernissima costruzione, due campi da tennis estivi utilizzati per il pattinaggio su ghiaccio in inverno e dei campetti per il gioco del pallone.

La chiesa di Cibiano, 123RF

Cibo e tradizioni artigianali

Se volete rifocillarvi in alta quota, il Rifugio Remauro al Passo Cibiana con il Rifugio Dolomites vi permetteranno di rilassarvi e saziare il vostro appetito dopo aver camminato a lungo. Come non assaggiare i diversi tipi di canederli o i salumi e i formaggi di malga o il piatto montano con il celebre pastin di Zoldo e il Dobbiaco in crosta di speck?

Subito dopo pranzo, una pennichella tra i prati, al sole, vi ricaricherà di energia.

Proseguendo la tradizione, a Cibiana vivono ancora pittori e scultori del legno, ma anche numerosi artigiani. Restano infatti ben conservate parte delle lavorazioni di un tempo: dalle “SCARPETE” (pantofole di corda e velluto, confezionate interamente da mani esperte femminili), agli “ZESTOI” (gerle in legno dai molteplici usi), fino all’oggettistica multicolore fatta con materiale tipico di montagna, alle bambole di stoffa e paglia, alle trapunte e scialli in lana, alle fini decorazioni in legno. Un borgo da scoprire, amare e visitare in ogni angolo anche nascosto.

Facciata di una casa con murales, 123RF