Tra i vicoli di Perinaldo, sulle orme dell’astronomo del Re Sole

Tra chiese e presidi Slow Food, alla scoperta del paese ligure che diede i natali all'astronomo del Re Sole

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Redazione

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Sono rimasti in pochi a vivere a Perinaldo. Secondo l’ultimo censimento, i residenti sarebbero ad oggi poco meno di un migliaio, probabilmente a causa del fatto che la strada che conduce in questo piccolo comune della provincia di Imperia è piuttosto impervia e scoraggiante.

Il caratteristico borgo della Liguria sorge infatti su un crinale che si trova esattamente in mezzo alla valle del torrente Merdanzo e a quella del Verbone, immerso in un magnifico scenario naturale e per certi versi anche un po’ bucolico.

Questo borgo ligure ha alle spalle una storia millenaria e affascinante. Di conseguenza ha tantissimo da offrire ai turisti, in particolar modo a quelli che si spingono sin qui in cerca di quel tempo perduto che solo in certi paesi antichi si può ritrovare. Non ci resta che scoprire, allora, cosa vedere a Perinaldo.

I luoghi legati all’astronomo Cassini

Anche se sono in pochi a saperlo, il borgo ligure di Perinaldo è legato a doppio filo con il mondo dell’astronomia. È tra questi vicoli a picco sul verde e su questa natura incontaminata infatti che nacque e crebbe Gian Domenico Cassini, meglio noto come l’astronomo del Re Sole. A colui che è considerato il figlio più illustre del paese sono state dedicate due strutture che vale la pena visitare: il Museo che porta il suo nome e l’Osservatorio astronomico comunale.

Sono tante le serate a tema organizzate dai “seguaci” di Cassini tra le mura dell’Osservatorio, la maggior parte delle quali è un richiamo irresistibile per chi ama il meraviglioso mondo delle stelle e dei pianeti. È dedicata al celebre astronomo anche una delle vie più importanti del bel borgo ligure, lungo la quale è possibile ammirare dei murales ma, soprattutto, un sistema solare perfettamente riprodotto in scala che dà vita, di fatto, ad un imperdibile museo all’aperto nel cuore di Perinaldo.

Chiese e santuari

Dopo aver apprezzato i luoghi di Perinaldo dedicati all’immortale figura di Cassini sarà tempo di volgere lo sguardo ai vari edifici religiosi disseminati ai quattro angoli del borgo. Assicuratevi di visitare l’antico convento di San Sebastiano, oggi convertito in casa comunale, ma anche la chiesa parrocchiale di San Nicolò da Bari, che a seguito della ristrutturazione effettuata nel ‘600 è una delle più preziose testimonianze dell’architettura barocca.

chiesa San Nicolò da Bari a Perinaldo
Fonte: Wikipedia
La chiesa di San Nicolò da Bari a Perinaldo | Ph. Jpchevreau (Wikipedia)

Al suo interno sono custoditi oggetti e reliquie di grande pregio, quali un crocifisso ligneo risalente al ‘400, un organo costruito da Giosuè Agati e, udite udite, un dipinto da non perdere: ci riferiamo al quadro dall’emblematico titolo “La Madonna intercede per le anime del Purgatorio”, che parrebbe essere opera di Giovanni Francesco Barbieri, in arte il Guercino, popolarissimo pittore vissuto a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento.

Sono da vedere, ancora, l’oratorio di San Benedetto e la chiesa di Sant’Antonio da Padova, nonché il santuario della Madonna della Visitazione che si trova alle porte di questo bellissimo paese della Liguria. Anche noto come santuario della Madonna del Poggio dei Rej, questo incantevole edificio è protagonista di una leggenda: si narra che il parroco del tempo imponesse ai credenti che avevano peccato di recarsi in questa zona e trascorrere la notte in ginocchio, sopra una manciata di chicchi di mais e dinanzi all’ingresso del santuario, per espiare le proprie colpe.

Sono in tanti, al di là della leggenda, a credere che sia stato l’astronomo Cassini a volere la costruzione del santuario della Madonna della Visitazione. Allo scoccare del mezzogiorno, grazie ad un piccolo foro realizzato in un punto strategico della facciata, la luce del sole riesce a proiettare una linea meridiana e a far sì che essa attraversi la chiesa, illuminandola in modo piuttosto suggestivo.

Vicoli e paesaggi millenari

Il viaggio alla scoperta di Perinaldo non è ancora finito. Al di là dei luoghi d’interesse storico-culturale, è il paese nella sua interezza che merita di essere esplorato e ammirato in ogni suo minimo dettaglio. Il fatto stesso che Perinaldo sia bandiera arancione è sintomatico del fatto che questo centro storico è unico in tutto e per tutto e che questa località, seppur meno nota di altri borghi liguri ben più blasonati, è capace di entrare nel cuore di chiunque abbia la fortuna di visitarla.

Le strade sono tutte molto vivaci e caratteristiche. Addentrarsi nel dedalo di vicoli che si arrampica fin sulla parte più panoramica del crinale è un’esperienza impagabile: da lassù si gode di una vista mozzafiato sui vigneti e gli uliveti che si estendono ai suoi piedi e sulle montagne che incorniciano la zona, e sugli altrettanto affascinanti borghi di Apricale e Bajardo. Il paese di Apricale è così vicino che lo si può raggiungere in poco più di un’ora di cammino, percorrendo una vecchia mulattiera immersa nel verde che vi permetterà di entrare nel vivo dell’atmosfera più autentica del luogo.

Fonte: 123rf
I carciofi di Perinaldo, Presidio Slow Food | Ph. Genoapixel (123rf)

Non possiamo non segnalare che Perinaldo è nota, oltre che per Cassini e per le sue bellissime chiese, anche per una tradizione enogastronomica di tutto rispetto. Non è un caso in effetti che il centro storico del borgo pulluli, nel vero senso della parola, di ristoranti in cui gustare il meglio che il territorio ha da offrire: imperdibile il carciofo di Perinaldo, che è anche presidio Slow Food, rigorosamente insaporito con un giro d’olio extravergine di olive taggiasche e accompagnato, come impone il Galateo di Perinaldo, da un calice di Rossese di Dolceacqua.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.