Fare il Cammino di Santiago rende felici: lo dice la scienza

Secondo uno studio scientifico chi torna dal Cammino di Santiago de Compostela è felice

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

C’è chi lo fa per motivi religiosi, chi per una ricerca interiore di sé, chi per fare movimento e chi per fare nuove conoscenze. In ogni caso, chi torna dal Cammino di Santiago de Compostela è felice. Lo dice la scienza.

Per la prima volta una ricerca ha dimostrato che percorrere quello che è considerato uno dei cammini spirituali più famosi al mondo è benefico per il corpo e per la mente.

Attraverso il Proyecto Ultreya (‘Ultreya’ è la parola che usano i pellegrini per spronare i compagni di viaggio a non fermarsi), uno studio psicologico condotto tra tutti coloro che percorrono il Cammino, promosso da un team di esperti spagnoli presso l’Università di Saragozza, è stato chiesto ai partecipanti di compilare un formulario con le loro impressioni. Analizzando i dati raccolti ne è emerso un quadro molto positivo.

“Questa è la prima volta che viene effettuata un’analisi sugli effetti del Cammino di Santiago sulla salute mentale e sul benessere del pellegrino”, ha spiegato il ricercatore e psichiatra Javier García Campayo, coordinatore del Master in Mindfulness presso l’Università di Saragozza al Corriere. “Quello che vogliamo vedere sono i cambiamenti che l’esperienza produce, attraverso la fatica o il dolore – psicologico, sociale e spirituale”.

Secondo molti è un’esperienza che cambia la vita e che dà felicità.

Dallo studio pubblicato dal Corriere è emerso che il percorso stimola alla meditazione inducendo positivi effetti terapeutici. Consente di socializzare, aumenta la fiducia verso gli altri, migliora l’autostima, stimola la meditazione e induce effetti terapeutici positivi. E ciò indipendentemente dal fatto che lo si percorra da soli o in compagnia.

Il dott. Campayo ha spiegato che il Cammino è caratterizzato da tre fattori che aumenterebbero il benessere: “La solitudine, perché, anche se il percorso lo si può fare in compagnia, si ripensa ai diversi aspetti della propria vita; la solidarietà, sia con i pellegrini lungo la via sia negli ostelli e, infine, il dolore fisico che si è dovuto sopportare”.

Il Cammino di Santiago de Compostela è il lungo percorso che i pellegrini, fin dal Medioevo, intraprendono attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui sarebbe la tomba di Giacomo il Maggiore. Queste strade francesi e spagnole sono state dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Solo lo scorso anno sono stati 300mila coloro che l’hanno percorso. Il Cammino di Santiago è lungo circa 800 km ed è diviso in 25 tappe principali, ma è possibile percorrerne anche solo un tratto.