L’abitudine di frequentare le terme, di utilizzare il potere curativo delle acque, di rilassarsi e socializzare in un luogo deputato alla cura del corpo, appartiene alla nostra cultura grazie a una tradizione secolare. Le terme erano infatti indissolubilmente parte dello stile di vita degli antichi romani, parte integrante della loro quotidianità. Scopri come venivano utilizzate, la loro storia e come visitare oggi le terme di Caracalla.
Indice
Come venivano utilizzate le terme di Caracalla
In origine costruirono edifici termali in corrispondenza delle sorgenti termali particolarmente note per le loro proprietà terapeutiche, ma furono poi capaci di costruire splendide terme anche nel cuore delle città, a molti chilometri di distanza dalle fonti, attraverso il sapiente utilizzo di acquedotti. In questo modo le terme divennero uno dei centri pulsanti della vita cittadina, quasi un contraltare del foro romano. Le antiche terme romane, infatti, non servivano soltanto per un rituale di pulizia e di benessere, ma anche ed eminentemente per incontrare persone e intrattenere relazioni sociali. Erano peraltro accessibili praticamente a tutti, a prescindere dall’estrazione sociale, poiché molte erano gratuite o molto economiche.
Il rituale prevedeva solitamente alcune fasi: dapprima un momento di attività fisica per predisporre il corpo alle successive sollecitazioni, poi si accedeva ai bagni veri e propri inoltrandosi attraverso le tre zone fondamentali in cui erano suddivisi tutti i centri termali in epoca romana: il tepidarium, il calidarium e il frigidarium, oltre alla natatio. Alla fine di questo rituale, l’antico romano spesso si tratteneva ulteriormente nel complesso termale, per continuare a discorrere con i propri compagni oppure per leggere o persino per mangiare e assistere a spettacoli, grazie alla presenza di biblioteche, ristoranti e piccoli teatri. Nel tempo furono costruiti un grandissimo numero di edifici termali, alcuni dei quali sono passati alla storia per il loro intrinseco valore architettonico ed il loro splendore. Tra questi, le terme di Caracalla sono probabilmente i più universalmente noti e la loro magnificenza parla ancora attraverso i secoli.
La storia delle terme di Caracalla
Il complesso termale fu costruito per volontà dell’imperatore Caracalla, dal quale prende il nome. Per questo motivo sono chiamate anche Terme Antoniniane, dal nome completo dell’imperatore noto come Caracalla, che era infatti Marcus Aurelius Severus Antoninus Pius Augustus. La costruzione è databile tra il 212 e il 216 d.C., come hanno potuto ricostruire gli archeologi attraverso i bolli laterizi, ovvero i marchi stampati sui mattoni di terracotta. La collocazione scelta per quelle che dovevano essere le terme romane più sontuose e imponenti mai costruite fino ad allora – e tali sarebbero rimaste almeno fino all’edificazione delle terme di Diocleziano, che le superarono in dimensioni, ma non in splendore – fu il piccolo Aventino, a est dell’omonimo colle, nelle vicinanze di Circo Massimo e del primo tratto della storica via Appia.
Qui vennero deviate le acque di una sorgente nei pressi di Arsoli, attraverso una diramazione dell’acquedotto dell’acqua Marcia costruita appositamente, che prese il nome di acqua Antoniniana. Le terme furono ininterrottamente utilizzate fino alla guerra gotica del 535-553, quando il re dei Goti Vitige tagliò gli acquedotti e le terme cessarono di funzionare. Nei secoli successivi la zona delle terme di Caracalla venne utilizzata per gli scopi più disparati, ad esempio per uso abitativo, per fini agricoli o come cimitero, mentre la struttura venne utilizzata come cava per recuperare materiali edili da riutilizzare in altre costruzioni, come la basilica di Santa Maria in Trastevere e persino il duomo di Pisa.
Le terme divennero oggetto di scavi archeologici a partire dal Cinquecento e da allora, attraverso successive campagne di scavo, sono state restituite non soltanto alla vista dei contemporanei, ma anche ad un utilizzo attivo. Dal 1937 a tutt’oggi vengono utilizzate per concerti e spettacoli teatrali all’aperto, in particolare durante la stagione estiva dell’opera di Roma, fornendo una spettacolare e scenografica cornice alle rappresentazioni liriche.
Le terme di Caracalla: strutture originali e vestigia sopravvissute
Le terme di Caracalla presentavano la caratteristica e tradizionale pianta rettangolare, tipica dei complessi termali romani di età imperiale, articolata in un recinto esterno e un corpo centrale. Il quadrangolare recinto esterno era preceduto a nord-est da un portico, del quale sono giunti a noi soltanto pochi resti. Oltre il portico, al centro della facciata nord-est del recinto, si apriva un ingresso monumentale che conduceva i visitatori, attraverso una scalinata, direttamente al piano del giardino. Il recinto esterno era caratterizzato da un doppio colonnato che correva lungo i due lati minori, ciascuno dei quali presentava una grandiosa esedra contenente una sala absidata.
Vi erano poi un’immensa cisterna per l’acqua e un’esedra rettangolare con delle gradinate, dalle quali si poteva assistere a gare di atletica e spettacoli teatrali. Il corpo centrale, cuore delle terme, aveva forma rettangolare ed era costituito da plurimi ambienti con diverse forme e funzioni. Due portici correvano lungo i lati minori della grande piscina, la natatio, decorata con quattro imponenti colonne di granito, mentre un emiciclo di sei colonne dava accesso al frigidarium, coperto da tre grandi volte a crociera. Il tepidarium, di forma irregolare, conteneva due vasche, mentre il calidarium di forma circolare era sormontato da una cupola sorretta da otto pilastri.
Questo fondamentale ambiente sporgeva, rispetto alla pianta rettangolare, a sud-ovest, e non a caso, in quanto si trattava dell’ambiente più caldo. Vi erano poi spogliatoi e palestre per gli esercizi al coperto. Tutti gli ambienti erano lussuosi e decorati con statue, mosaici e marmi, carichi di una raffinatezza e di uno splendore rimasti insuperati. Una zona invisibile, ma fondamentale per le terme, erano i sotterranei: un dedalo di ambienti dove un grande numero di schiavi lavorava ininterrottamente per il funzionamento degli ambienti termali, in particolare per mantenere le corrette temperature dell’acqua. Questa operazione avveniva attraverso dei forni a legna, trasportata fino ai sotterranei a dorso di mulo. L’acqua bollente veniva poi incanalata in un complesso di tubature.
Nei sotterranei è stato rinvenuto anche un Mitreo, cioè un tempio dedicato al culto del dio Mitra, il più grande di Roma. Le vestigia delle terme di Caracalla sono giunte a noi in buono stato di conservazione, e utilizzando un po’ di immaginazione è possibile rintracciare quasi per intero la struttura dell’originale complesso. Tutti gli ambienti principali sono ancora ben individuabili: natatio, frigidarium, tepidarium e calidarium, oltre a parte del recinto. La grandezza delle strutture murarie ancora visibili consente di farsi un’idea precisa dell’imponenza di queste terme nel momento di massimo splendore. Sono inoltre ancora ben visibili parte degli splendidi mosaici che adornavano gli ambienti, che permettono di rendersi conto del lusso e della raffinatezza di questo luogo.
Le terme di Caracalla: come arrivare, biglietti e visite virtuali
Una visita alle terme di Caracalla dovrebbe essere sempre prevista come tappa di qualsiasi tour nella città di Roma. Si possono raggiungere tranquillamente a piedi, con una piacevole passeggiata di circa mezz’ora dai fori Imperiali o in venti minuti dal Colosseo. Diversamente si può utilizzare la linea B della metropolitana, scendendo alla fermata Circo Massimo, da cui le terme distano circa cinque minuti a piedi.
Normalmente il sito archeologico è aperto tutti i giorni, eccetto nelle giornate del 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre, con orari variabili nei diversi periodi dell’anno e comunque chiudendo tendenzialmente un’ora prima del tramonto, salvo il lunedì, quando la chiusura è anticipata alle 14. In questo periodo di emergenza epidemiologica i giorni e gli orari di apertura possono variare, e al momento l’apertura al pubblico è sospesa fino al 3 dicembre. Il biglietto di ingresso ha un costo di 8€ e consente di accedere al sito una sola volta per tutto il tempo desiderato, fino all’orario di chiusura. Il biglietto può essere acquistato online, il che consente di accedere rapidamente al sito saltando la fila, pagando una quota di prevendita.
Per visitare le terme senza fretta, occorre preventivare una permanenza di almeno un’ora. Per comprendere al meglio la funzione e il significato delle singole strutture, è consigliabile prenotare una visita guidata. Un’esperienza davvero particolare e intensa è invece la visita virtuale, resa possibile dalle nuove tecnologie. Le terme di Caracalla sono il primo importante sito archeologico italiano ad essere diventato interamente fruibile anche in 3D. La Soprintendenza Speciale di Roma e CoopCulture hanno infatti attuato un progetto all’avanguardia, che consente di avere una visione realistica delle terme di Caracalla nel loro momento di massimo splendore, con una precisa ricostruzione degli ambienti, compreso il riposizionamento di tutte le decorazioni, le sculture, i mosaici e gli affreschi.
Tutto questo è possibile attraverso dei visori dotati di un software che consente la georeferenziazione e, attraverso semplici comandi azionabili da un pulsante, permette al visitatore di visualizzare i luoghi in cui si trova nelle prospettive in cui è orientato, con un effetto totalmente immersivo. La visita virtuale si articola in dieci capitoli, ciascuno dei quali corrisponde a un luogo specifico del sito, coprendo così la totalità dell’antica struttura termale romana, sotterranei compresi.