In Valtellina, lungo i sentieri della Bresaola

Dieci itinerari open air per gli amanti del trekking e delle tipicità gastronomiche valtellinesi

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 2 Luglio 2021 17:12Aggiornato: 13 Maggio 2024 12:15

La Valtellina è una delle mete alpine più frequentate del Nord Italia al confine con la Svizzera e sono tantissimi i turisti che la scelgono come meta per le vacanze d’inverno, per le sue rinomate località sciistiche della provincia di Sondrio, così come d’estate. E proprio nella bella stagione si possono percorrere dieci itinerari che hanno un unico comun denominatore: la Bresaola. Sono itinerari all’aria aperta per gli amanti del trekking ma anche delle tipicità gastronomiche locali. L’idea è venuta al Consorzio Bresaola della Valtellina che ha studiato alcuni itinerari in collaborazione con una guida turistica esperta del territorio, Luca Bonetti, presidente dell’Associazione Guide di Valtellina, e il food blogger Alex Li Calzi che, a ogni itinerario, ha associato un panino. I dieci itinerari sono di diversa difficoltà e ognuno può scegliere quello che più gli si addice. Ecco quali sono.

Trekking del Lago Palù

È uno degli itinerari più semplici tra i sentieri della Bresaola e arriva fino a circa 2.000 metri di quota in Valmalenco, dove si trova lo splendido Lago Palù, uno tra i più grandi laghi della Valtellina. Circondato da boschi di conifere e dalle cime delle Alpi, questo lago è perfetto per le gite estive da fare con tutta la famiglia.

Trekking del borgo di Teglio

Teglio è uno dei borghi più turistici della Valtellina, famoso per la sua posizione panoramica ma anche per essere la patria del piatto più famoso: i pizzoccheri che, insieme alla Breasola, sono alcuni dei prodotti IGP del distretto alimentare della Valtellina, che raggruppa i Consorzi di tutela, le associazioni delle produzioni tipiche e molte aziende private, il cui progetto “Valtellina che Gusto” è promosso da Taste The Alps. Intorno al borgo un tempo erano tutti campi di grano saraceno – con cui fare sia i pizzoccheri  sia gli “sciàtt”, altro piatto tipico valtellinese – e di vigneti. Oggi, qui, sono nati diversi sentieri turistici.

Trekking del Culmine di Dazio

Nel bel mezzo delle Alpi Retiche, il Culmine o Cùlmen di Dazio è il punto più alto del territorio di Morbegno. Con il suo inconfondibile profilo arrotondato, funge da spartiacque fra la media e la bassa Valtellina. Si tratta di una montagna che ancora oggi nasconde dei misteri tanto da essere definita la “montagna magica“. Un tempo vi si trovavano delle miniere d’oro. Negli ultimi anni è stata molto valorizzata dal punto di vista escursionistico, anche grazie al contributo del CAI e di un’associazione locale.

Trekking delle cascate dell’Acquafraggia

Questo bellissimo sentiero ad anello conduce dalle cascate dell’Acquafraggia di Piuro, uno degli spettacoli più incantevoli della Val Bregaglia, al borgo medievale di Savogno, un paese raggiungibile solo a piedi. Le cascate, con il loro maestoso spettacolo, impressionarono addirittura Leonardo da Vinci che “trovandosi a passare per Valle di Ciavenna” ne ammirò la bellezza e le menzionò nel suo “Codice Atlantico”, mentre Savogno, divenuto un “borgo fantasma” dove vive un solo abitante, d’estate si anima di turisti.

Il trekking delle Marmitte dei Giganti

Il Parco delle Marmitte dei Giganti si trova appena fuori dalla cittadina di Chiavenna. Lo si può raggiungere a piedi percorrendo vecchie mulattiere e i sentieri che portavano alle antiche cave di pietra ollare. Il paesaggio che si attraversa è bellissimo anche dal punto di vista geologico e presenta una grande varietà di panorami.

Trekking dell’Alpe Granda e San Cères

L’Alpe Granda è uno splendido alpeggio a 1.700 metri di quota, incorniciato dalle vette alpine. Si stende sulla sommità del crinale che separa la Val Masino dalla piana di Ardenno. L’escursione si sviluppa lungo una strada forestale su un percorso molto semplice e adatto anche alle famiglie, con diversi rifugi dove fermarsi a rifocillarsi. L’itinerario regala uno splendido panorama sulle montagne della Valtellina.

Trekking dei passi di Trela

Questo percorso ad anello attraversa la Val Trela ed è un bellissimo sentiero che porta alla scoperta della natura selvaggia a poca distanza dall’affollato centro di Livigno. L’itinerario parte dal Comune di Trepalle, il più alto d’Italia (2.069 metri), e passa da baite, alpeggi e altipiani verdeggianti. Dalle bocche di Trela (a 2.348 metri), lo sguardo spazia su un panorama mozzafiato.

Trekking dell’Alpe Prabello e dei laghetti di Campagneda

Questo sentiero è piuttosto facile da percorrere ed è adatto a tutti, anche ai bambini, che possono fare una sosta al Rifugio Zoia. Ma è anche molto panoramico. Ci troviamo nel cuore delle Alpi valtellinesi, in Valmalenco, ai piedi del Pizzo Scalino che, per la sua caratteristica forma piramidale, viene soprannominato anche il “Cervino della Lombardia”. Il primo laghetto è facilmente raggiungibile, proseguendo oltre per altri 40 minuti si arriva al Lago Nero, il più grande dei laghetti alpini.

Il trekking della conca di Bormio

Bormio è la località più famosa della Valtellina, frequentata d’inverno per gli impianti sciistici e tutto l’anno per le sue terme. D’estate è perfetta per i trekking e le passeggiate, come quella inserita tra i dieci sentieri della Bresaola. L’itinerario della conca di Bormio attraversa un territorio vasto e luminoso, scavato nei secoli dai ghiacci perenni ed è circondata dalle montagne da cui godere di una bellissima vista sulla cittadina.

Il trekking di Grosio e Grosotto

Sono due dei paesi più famosi della Valtellina, specie Grosio grazie al parco delle incisioni rupestri. Il territorio compreso i questi due Comuni, infatti, fu sicuramente abitato fin dalle epoche preistoriche. La visita al parco permette di conoscere quella parte più antica della storia valtellinese, con le suggestive incisioni ma anche i reperti archeologici, il Castello di San Faustino e il Castello Nuovo. Grosotto, invece, è un borgo molto caratteristico, che conserva ancora oggi alcuni interessanti esempi di edilizia medievale. Oltre al trekking e al buon cibo, un po’ di storia e di cultura non fanno affatto male.