“Quando ci sali, prima o poi scopri che il Marguareis sono tre montagne – ha scritto Andrea Gobetti, speleologo, alpinista e scrittore di montagna, piemontese come la cima di cui parla -. La prima è quella che puoi vedere e anche amare perdutamente dopo un giorno soltanto. Per conoscere la seconda, la montagna buia che le sta nel cuore, ci vuole del tempo, e Tempo si chiama chi l’ha progettata. La terza sta oltre la seconda e di lei si sa soltanto che non la conosce nessuno.”
In poche righe, quindi, si riassume l’atmosfera di imponente fascino e mistero che circonda la montagna più alta delle Alpi Liguri, che con i suoi 2.651 metri svetta al centro del Parco Naturale del Marguareis, a cui la montagna ha appunto donato il nome e che, malgrado il nome della catena montuosa in cui si colloca, si trova in Piemonte. Una destinazione ideale per una vacanza nel cuore dell’inverno: quando la neve copre i boschi di abeti e di larici, il Parco si trasforma in un regno di silenzio e suggestione. Tra le sue pareti calcaree, le sue vette, i suoi boschi e il suo ricchissimo patrimonio speleologico, offre una quantità enorme di attrattive per tutti coloro che amano le attività outdoor anche nella stagione fredda.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Il Parco Naturale del Marguareis si estende sulla Valle Pesio e dell’Alta Val Tanaro, nella provincia di Cuneo, in Piemonte, e comprende i territori dei comuni di Chiusa di Pesio, Briga Alta e Ormea. La sua istituzione risale al 1978, fra i primi parchi naturali protetti della Regione Piemonte. Oggi tutela oltre 8mila ettari di ambiente alpino, con un paesaggio dominato dal massiccio calcareo della Punta Marguareis, la cima più alta delle Alpi Liguri, da cui prende il nome.
Raggiungere il Parco non è complicato: percorrendo la Strada statale Cuneo-Mondovì, si devia verso Beinette e si prosegue fino a Chiusa di Pesio. Da lì bastano pochi minuti per arrivare alla sede dell’Ente del Parco, poco sopra il paese.

Dal lato orientale si può risalire da Ponte di Nava, nei pressi di Ormea, fino all’abitato di Viozene, da cui si entra nel Parco. In ogni caso, una volta raggiunta la valle, la natura prende il sopravvento: l’inverno regala un’atmosfera che risulta quasi ipnotica per tutti coloro che amano la natura, la neve e la montagna.
Cosa fare nel Parco Naturale del Marguareis in inverno
Anche quando i boschi si fanno bianchi e le cime si coprono di neve e ghiaccio, il Parco Naturale del Marguareis non chiude le porte: al contrario, anzi, l’inverno offre un’occasione speciale per visitare un territorio unico. Certo, per andare in montagna nella stagione fredda occorrono le adeguate precauzioni, a maggior ragione in presenza di neve: controllare sempre le previsioni meteorologiche, essere adeguatamente equipaggiati rispetto a ciò che si sta per fare ed essere pronti a rinunciare piuttosto che correre un rischio sono alcuni dei principi fondamentali da osservare.
L’altro lato della medaglia, quello positivo, è che d’inverno sul Marguareis si possono vivere esperienze uniche: ciaspolate, sci di fondo, trekking invernali, rifugi da raggiungere immersi nel silenzio della natura, con il fiato visibile nell’aria come compagno di viaggio. Il Parco vanta una rete capillare di sentieri, che a tratti si sovrappongono al percorso della Grande Traversata delle Alpi (GTA), e itinerari in parte storici, dovuti al fatto che molte antiche vie delle Alpi collegavano la Pianura Padana al mare, passando proprio da queste montagne.
Ciaspolata nei boschi fino al Rifugio Pian delle Gorre
Quando la neve copre la Valle Pesio, uno dei modi più antichi e affascinanti per esplorarla è indossare le ciaspole. Nel Parco ci sono una miriade di percorsi adatti alle racchette da neve, quasi tutti a bassa quota, perfetti per ammirare alberi innevati, ampi paesaggi silenziosi e un’atmosfera ovattata e affascinante.

Il Rifugio Pian delle Gorre, poco oltre i 1000 metri di altitudine, è un ottimo obiettivo per una ciaspolata: in inverno l’accesso in auto è chiuso, ma con racchette da neve o sci-alpinismo la struttura diventa raggiungibile, e offre ristoro e calore dopo una camminata in mezzo al candore totale. Percorrere la valle imbiancata, con i rumori ovattati della neve, il suo scrocchiare sotto le ciaspole, e magari la sorpresa di avvistare qualche traccia di fauna selvatica: per chi cerca quiete e natura, è un’esperienza da non perdere.
Per raggiungere il Rifugio si parte dal piazzale della Certosa di Pesio, peraltro luogo meritevole di una visita. Gran parte del percorso si svolge lungo il torrente Pesio, passando da un bosco di castagni ad uno di abeti, fino ad arrivare alla struttura ricettiva. In totale l’escursione, alla portata anche di chi non ha molta dimestichezza con le ciaspole ed eventualmente affrontabile anche senza racchette, dura circa due ore e mezzo.
Sci di fondo o scialpinismo leggero fra vallate e boschi
Il Parco Naturale del Marguareis offre diverse alternative anche agli amanti dello sci: proprio il già citato pianoro di Pian delle Gorre, in Valle Pesio, ospita una pista per la pratica dello sci di fondo che permette di immergersi totalmente nella bellezza di un contesto naturale selvaggio, vestito dal bianco di una bella nevicata.
Per chi ama lo scialpinismo leggero, le valli e gli altopiani del Marguareis permettono di attraversare boschi e radure innevate, e scoprire la montagna lontano dagli itinerari più battuti, al proprio ritmo, seppur sempre rispettoso nei confronti della natura che ci circonda.
Esplorare le borgate della Valle Pesio
Un itinerario particolarmente panoramico è quello che da San Bartolomeo, frazione di Chiusa di Pesio, compie un bell’anello che passa da tutte le borgate montane che punteggiano i fianchi delle montagne in alta valle.
Si tratta di un giro semplice, lungo circa tre ore, e che non arriva quasi mai a superare i mille metri di altitudine. Non sempre, durante l’inverno, a questa quota si trova la neve. Pertanto è una escursione che si può affrontare a piedi e soltanto in caso di abbondante nevicata con le ciaspole.
Il giro passa da piccolissimi agglomerati di case contraddistinti dal toponimo tetto, come Tetti Colletto, Tetti Castel, Tetti Barril. Il percorso si alterna tra tratti nel bosco, dove immergersi nel silenzio interrotto solo dai rumori della natura, e le ampie radure e i pascoli che si trovano in concomitanza delle borgate, dove lo sguardo può aprirsi su splendide vedute della vallata e delle cime innevate.