Ci sono luoghi che sono ricchi di leggende e di misteri e di cui il nostro Paese è pregno. Città fantasma, castelli, sentieri nascosti, antichi borghi dal fascino suggestivo, ma anche luoghi naturali che racchiudono in sé altrettanti misteri e racconti pieni di fascino e di magia. Di storie tramandate di generazione in generazione e che nascondono segreti e mondi fantastici (o forse no). Un esempio? L’Altopiano dello Sciliar.
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Tutta la bellezza e il mistero dell’Altopiano dello Scillar
Sito in Alto Adige, di cui è considerato il simbolo, il Massiccio dello Sciliar è un gruppo montuoso delle Dolomiti carico di mistero, leggende e storie tutte da scoprire. Un luogo dalla sagoma inconfondibile, e questo anche grazie alle sue due cime, Punta Santner e Punta Euringer, a cui è possibile accedere dalla valle di Tires, da Siusi, da Fiè allo Sciliar e dall’Alpe di Siusi.
Un altopiano che non è solo una bellezza naturale dal valore immenso, paradiso naturalistico e meta ideale per chi voglia avventurarsi tra le meraviglie di una natura incontaminata e prospera, ma che rappresenta anche un luogo in cui ritornare a sognare, a fantasticare e in cui la realtà si fonde al mistero.
Ma non solo. È anche il posto perfetto in cui vivere dei momenti immersi tra leggende e atmosfere cariche di suggestione, ma che non perdono mai la loro forza e magia.
Tra le chiome degli alberi dei suoi folti boschi e nel verde splendente dei sui pascoli, infatti, si tramandano di voce in voce storie di tempi antichi che narrano la presenza di abitanti tutt’altro che ordinari.
Creature benevole e malefiche, figure mitologiche e leggendarie, protagoniste dei racconti narrati e donati come lascito di padre in figlio, di anno in anno. Fino ad arrivare a oggi, intatti e ricchi dello stesso fascino di un tempo.
Figure magiche, spiriti e creature come le aguane, custodi delle sorgenti e capaci di curare con l’acqua, le bregostane, signore delle spezie che riportano sulle gote dei malati un sano rossore, i salvans (o elfi) e le salingen, allegre fanciulle trasformate in fiori da Re Laurino. Ma non solo.
Perché qui, sull’Altopiano dello Sciliar, ci sono altre figure a catturare l’attenzione e a far da padrone tra le distese del luogo, le streghe. O meglio, le streghe dello Sciliar e le storie ad esse collegate.
Secondo quanto si racconta, infatti, proprio qui giungevano a cavallo delle loro scope le streghe di tutto il mondo, rendendo l’Altopiano dello Sciliar, almeno nell’immaginario collettivo, il luogo d’incontro per eccellenza di queste donne dai poteri e dall’identità nascosta.
Presenze di cui si considerano tracce visibili alcuni luoghi in cui si diceva che le streghe si radunassero per i loro rituali. Come le panche delle streghe, delle formazioni rocciose che hanno la caratteristica forma di poltrone o il sentiero “Sorgenti delle Streghe”. Posti incredibili e carichi di mistero e che ancora oggi vengono raccontati e visitati.
Da qui, da questi posti traboccanti di magia e suggestione, le streghe scatenavano temporali violenti sulla Sciliar. Eventi che si narrano ancora oggi come parte integrante del bagaglio storico, culturale e legato alle tradizioni del luogo.
La storia di Hansel e altri misteri
Tra le leggende narrate, per esempio, c’è quella di Hansel, un contadino che viveva in un maso ai piedi della montagna insieme a sua moglie. Un giorno, mentre prendeva l’acqua alla fontana, fu proprio la donna a vedere un’ombra nera nel cielo avvolta da nuvole scure e accompagnata da un ronzio sinistro e minaccioso. Spaventata corse a chiamare il marito che armato di fucile sparò verso il cielo. Si sentì un urlo e una strega cadde dal cielo, per terra, nei pressi dell’aia. Un avvenimento che scrisse un segno indelebile nella vita di Hansel, che svenne per la paura avvertita e dalla quale non si sa bene se si riprese mai.
Ma non solo. Perché a queste donne, infatti, non veniva data la colpa solo dei temporali ma gli era attribuita anche la responsabilità di qualsiasi disgrazia capitasse all’altopiano e ai suoi abitanti. Da un raccolto rovinato a causa della grandine alla siccità, dalla perdita di un capo di bestiame fino alla morte prematura di un bambino. Ogni cosa considerata negativa veniva attribuita a uno spirito maligno e, quindi, alle streghe.
Solo una di loro, si narra, era considerata buona: la strega Marta. Una donna amante dei bambini e della natura in grado di trasformarsi in uno scoiattolo e che, ancora oggi, è possibile incontrare tra una passeggiata e l’altra negli splendidi boschi dello Sciliar.
Leggende e credenze che vivono ancora e che facevano parte del quotidiano di un tempo. Tanto da essere dimostrate anche da fatti storici che videro il processo di alcune streghe tra il 1506 e il 1510. In quegli anni, infatti, nel castello di Presule, a quel tempo sede del tribunale di Fiè, sette donne vennero processate e giustiziate per stregoneria, arse vive sul rogo come era usanza fare con chi praticasse (anche solo per ipotesi) l’arte delle stregoneria.
L’Altopiano dello Sciliar oltre le leggende
L’Altopiano dello Sciliar non è solo un luogo di leggende, è anche un concentrato di meraviglie naturalistiche. Oltre alla sue due cime, uniche e immediatamente riconoscibili, qui si viene anche per fare escursioni e per sciare in un Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO: l’Alpe di Siusi. Un luogo incantevole in cui sciare, passeggiare con le ciaspole o anche solo pattinare sui laghi ghiacciati. Come in un sogno a occhi aperti adatto sia ai grandi che ai più piccoli.
E se durante l’inverno l’altopiano è meta prediletta dagli sciatori e degli amanti della neve e del freddo, durante l’estate diventa il punto di partenza per splendide passeggiate alla volta di boschi, ruscelli, villaggi. Ma anche di malghe, di baite e di laghetti. Tutte da scoprire e visitare durante magnifiche escursioni come quella che da Sant’Antonio al Laghetto conduce sino a Siusi allo Sciliar.
Esperienze splendide, dal valore unico e dai tratti indimenticabili che assorbono e gratificano ogni senso e che trasportano in epoche passate e nelle sue più magiche atmosfere. E che tra natura, leggende, misteri e immagini suggestive e senza tempo, rendono questi posti ancora più belli e affascinanti.