Nella laguna di Venezia c’è un’isola con il record di fantasmi

L'isola è stata prima sede del lazzaretto e poi di un ospedale psichiatrico e pare non sia mai stata abbandonata (dalle anime dei malati)

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Redazione

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Pubblicato: 26 Ottobre 2017 11:37

Nella Laguna veneta, a Sud della Giudecca e nei pressi dell’Isola delle Rose, di San Clemente e Santo Spirito si trova Poveglia, nota anche come l’isola dei fantasmi o l’isola dei morti. Per raggiungere quest’isola di Venezia si scende lungo il Canal Orfano fino a Malamocco.

Per chi desiderasse visitarla dista solo mezz’ora di navigazione dal Lido. Tuttavia ma non ci si può andare, l’accesso non è consentito. L’isola è disabitata dal 1968, anno in cui fu dismesso il centro per malati psichiatrici.

Ora però Poveglia versa in uno stato di abbandono, la vegetazione ha preso possesso degli undici edifici che esistono sui 7 ettari a disposizione. Piante infestanti crescono libere nei cortili, lungo le strade e tra i palazzi che costituivano questo ospedale.

Poveglia ha una fama sinistra, dovuta al suo inquietante e sfortunato passato. Infatti la vegetazione selvaggia non è l’unica presenza sull’isola: a quanto pare, anche le anime di chi ha vissuto qui sembra ne ricordino il passato tormentato. Tanto che qualcuno sostiene di averne avvistate che girovagavano per l’isola.

A Sud dell’isola si vede la costruzione dell’Ottagono Poveglia, un isolotto artificiale che faceva parte del complesso sistema difensivo della laguna ai tempi della Guerra di Chioggia.

La storia dell’isola parla della presenza in due occasioni del lazzaretto degli appestati, nel 1793 e nel 1798. Luogo da cui nessuno riuscì a salvarsi. Mantenne poi le funzioni di stazione per la quarantena marittima per tutto l’Ottocento e fino al secondo dopoguerra.

Ultimo destino dell’isola di Poveglia: una casa di riposo. In realtà si trattava di un ospedale per malati di mente (sulle pareti dell’ingresso è visibile ancora la scritta “Reparto di Psichiatria”), nel tempo in cui questi centri praticavano ogni tipo di tortura e lobotomie ai fini terapeutici. Proprio a Poveglia operava il dottor Sarles, l’inventore della lobotomia, che si sarebbe suicidato in circostanze misteriose sull’isola maledetta.

Le anime degli appestati prima, e dei malati dopo, si dice non abbiano mai lasciato questo angolo di laguna.