Misteriosa e bellissima, La Gaiola è un’isola di cui tutti abbiamo sentito parlare, soprattutto perché protagonista della nota canzone di Liberato. Il cantautore e produttore napoletano, di cui nessuno conosce l’identità, ha infatti dedicato uno dei suoi brani a questo lembo di terra. Il titolo è “Gaiola portafortuna” e fa riferimento alla maledizione che, secondo alcuni, avrebbe colpito questo luogo. Ma è davvero così?
Se sia realmente maledetto non possiamo saperlo, certo è che la Gaiola è un luogo ricco di fascino e suggestione che da sempre incanta chiunque posi gli occhi sul Golfo di Napoli.
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La Gaiola, dove si trova l’isola cantata da Liberato
L’isola della Gaiola, diventata famosa anche e soprattutto grazie al brano di Liberato, è situata a Napoli e più precisamente di fronte alla costa di Posillipo dove sorge l’omonimo parco sommerso.
Diverse sono le teorie rispetto al nome: per alcuni La Gaiola l’origine è collegabile per le tante cavità che puntellano la costa di Posillipo (dal latino cavea, in napoletano caviola), per altri invece il nome fa riferimento al termine gaiola che significa gabbia.
Non lontana dalla costa, l’isola è anche raggiungibile a nuoto. Negli anni ’20, invece, era collegata alla terraferma da una teleferica. Ma in che modo veniva utilizzata? Secondo alcune fonti l’isola è passata di proprietario in proprietario, a partire dagli aristocratici romani, e per un periodo è stata anche utilizzata come vedetta per difendere il borgo. Ma è all’inizio del XIX secolo, quando la Gaiola fu scelta come casa da un eremita soprannominato Lo Stregone, che il mistero che ancora aleggia su di essa si diffuse in tutto il territorio.
Tra realtà e leggenda
Secondo la leggenda il poeta Virgilio avrebbe abitato per un lungo periodo nell’isola, praticando le arti magiche all’interno della scuola, una struttura che oggi risulta completamente sommersa. I riti magici e le pozioni avrebbero finito per inquinare le acque intorno all’isola, dando vita a una vera e propria maledizione. Da quel momento, si dice, che chiunque ha sostato a lungo su di essa ha avuto a che fare con un destino tragico.
Secondo gli abitanti di Napoli, La Gaiola sarebbe avvolta da un maleficio e le storie che si tramandano sembrerebbero confermarlo. Tutto iniziò con la costruzione della villa, i cui resti sono ancora visibili, da parte di Luigi de Negri nel 1874 che fu costretto a vendere a causa di fallimento.
Nei primi anni del ‘900 l’isola divenne di proprietà di Hans Braun che morì in circostanze misteriose in giovani età, dopo pochissimo tempo anche sua moglie morì annegando in mare. Non più fortunate furono le sorti del successore, Otto Grunback, che morì d’infarto all’interno della villa. Maurice Sandoz, che divenne proprietario dell’isola, morì suicida in un manicomio in Svizzera dopo aver abitato sull’isola.
Il proprietario Paul Karl Langheim, invece, finì sul lastrico mentre Gianni Agnelli, che acquistò l’isola negli anni ’60, fu prima travolto da una grande crisi aziendale e poi da un lutto dopo l’altro che tutti conosciamo. La nomea sfortunata dell’isola, però, non spaventò Jean Paul Getty che ne divenne proprietario fino a quando il nipote fu rapito dalla ‘Ndrangheta.
L’ultimo possessore dell’isola, Gianpasquale Grappone, fu colpito dal fallimento della sua società nel 1978. Da quel momento l’isola è stata messa all’asta e poi acquistata dalla regione Campania.
La Gaiola, oltre la maledizione
Anche se i più superstiziosi si tengono alla larga da questo lembo di terra, non possiamo certo parlare della Gaiola semplicemente come una terra contaminata dal maleficio. Quest’isola, infatti, è un vero e proprio ecosistema naturale e culturale da scoprire e riscoprire.

L’isola, infatti, è situato nell’area del Parco Sommerso di Gaiola, una zona speciale di Conservazione, nonché importante centro di ricerca, formazione, divulgazione scientifica e ambientale, che comprende tutta una serie di aspetti molto importanti sia dal punto di vista vulcanologico e biologico, che storico e archeologico. Ovviamente l’area è sede di molti esemplari floristici e faunistici marini che qui hanno scelto di abitare.
Non dobbiamo neanche dimenticare che l’isola è situata in una posizione privilegiata che si staglia su uno dei paesaggi costieri, quello del Golfo di Napoli, più belli d’Italia.