A osservarlo sembra davvero di essere dentro a un sogno, uno di quelli in cui le cose assumono sembianze inedite, particolari, fantasiose. E invece si tratta di realtà, che diventa lo scenario perfetto per una cartolina favolosa. Non stupisce quindi che il Lago di Resia con il suo campanile che emerge dalle acque sia uno dei posti più ammirati, fotografati e apprezzati della Val Venosta.
Il campanile che si erge dalle acque è un vero e proprio simbolo di questi luoghi, conosciuto anche oltre i confini per il suo fascino e perché emblema e memoria del passato: la sua storia, cosa fare e la leggenda che aleggia intorno al Lago di Resia.
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Lago di Resia, perché è famoso e la storia del campanile che emerge dalle acque
Si tratta del lago più grande tra quelli che si trovano nel territorio nord – occidentale della provincia di Bozano ed è artificiale: per vederlo si deve raggiungere il comune di Curon Venosta e si tratta di un bacino davvero ampio se si pensa che è lungo 6,6 chilometri e largo 1.
Stiamo parlando del Lago di Resia, in Val Venosta, tanto celebre perché dalle sue acque emerge un campanile. Ma come è possibile? Per capire cosa è accaduto si deve fare un passo indietro nel tempo e, più precisamente al 1947. All’epoca in questo luogo vi erano tre laghi naturali: Lago di Resia, il Lago di Curon ed il Lago di San Valentino alla Muta. Dal 1947 sono stati portati avanti i lavori per la realizzazione di una grande diga che ha fatto sì che i primi due bacini si unissero, oltre a sommergere il borgo di Curon e una parte di Resia.
Di quei tra laghi originali, quindi, è rimasto solo quello di San Valentino della Muta, mentre a memoria del precedente insediamento abitativo (che era stato fatto evacuare) vi è il campanile che emerge dalle acque in tutto il suo fascino. Non solo per lo stupore che suscita vederlo svettare dal profondo del lago innalzandosi verso il cielo, ma anche perché non manca una leggenda a lui legata.
E così questa magnifica immagine da cartolina, che negli anni ha visto accrescere la sua fama, attira anche con il suo mistero i visitatori.
La leggenda del campanile che emerge dalle acque del Lago di Resia
Tutti i luoghi più affascinanti celano delle leggende e dei misteri: sarà perché il loro fascino suscita curiosità, sarà perché le storie sono potenti attrazioni, ma anche il campanile che emerge dalle acque del Lago di Resia in Alto Adige ha la sua.
Si narra infatti che ogni tanto, durante le fredde nelle notti invernali, si possano sentire risuonare le campane. E la cosa sarebbe alquanto improbabile dal momento che sono state rimosse il 18 luglio 1959.
Tra l’altro il campanile è un bellissimo simbolo di architettura romanica, infatti risale alla prima chiesta realizzata, quella di Santa Caterina d’Alessandria e la sua torre campanaria, entrambe datate 1357.
I lavori al campanile del Lago di Resia
Nel corso degli anni è stato eseguito un intervento di restauro per preservare il campanile romanico, divenuto simbolo di questa zona dell’Alto Adige. Nel 2009 è stata abbassata l’acqua del lago per intervenire sulla statica, sulle facciate e per opere al tetto.
Opere importanti per mantenere tutta la bellezza e il fascino di un manufatto del passato, che ha resistito al tempo e al cambio dell’ambiente intorno a sé e che svetta ancora dalle acque a memoria di quello che c’era prima in quei luoghi.
Cosa fare sul Lago di Resia
Lo scenario è fiabesco, proviamo a immaginarlo: le acque del lago da cui spicca un campanile, le montagne con la loro selvaggia bellezza che fanno da contorno e poi le tante sfumature di verde che regala la natura. Ci sono tantissime cose che si possono fare se si programma una vacanza sul Lago di Resia, questa perla del nord Italia.
A partire da un giro per il paese di Curon Venosta, qui si trova anche il museo in cui scoprire la storia di questo luogo, oppure si può optare per una suggestiva escursione sul lago: meta di chi ama gli sport acquatici, vi si può infatti praticare vela e kitesurf, ma anche gite in canoa. D’inverno, poi, con il lago ghiacciato spazio a icesurfer e slitta a vela.
Lungo le sue rive si possono fare passeggiate e giri in bici, ma anche praticare la corsa: si tratta di un percorso che si snoda per oltre 15 chilometri, per l’80 per cento asfaltati in parte pianeggianti e in parte con piccoli dislivelli.
A fare da sfondo foresta, prati, montagne e lago: un luogo veramente da sogno e che diventa il posto perfetto per ricaricare la mente ed entrare in contatto con la natura. Ovviamente ci sono altre escursioni da fare a piedi o in bicicletta.
La location perfetta per una vacanza non solo in mezzo a uno dei posti più affascinanti delle Alpi, ma anche alla scoperta di un luogo che ha ispirato. Basti pensare che qui è stata girata la serie Netflix Curon, di genere fantastico. Come dimenticare, poi, Resto qui di Marco Balzano, libro pubblicato da Einaudi e lettura perfetta per accompagnare in una vacanza in questi luoghi.