L’aurora boreale è uno spettacolo mozzafiato, tanto che molti turisti organizzano ogni anno viaggi verso latitudini estreme per poter godere dei suoi colori meravigliosi. Stavolta, persino in Italia è stato possibile avvistare questo bellissimo fenomeno: nelle regioni del nord e del centro, il cielo ha improvvisamente assunto sfumature che vanno dal rosso al viola, in onde sensazionali che si sono spostate sopra i tetti delle nostre case. Com’è stato possibile?
L’aurora boreale in Italia: dove è stata vista
La caccia all’aurora boreale è un vero e proprio trend di viaggio, che porta molti turisti ad esplorare terre “estreme” come l’Alaska, il Canada, la Norvegia e l’Islanda nella speranza di ammirare lo spettacolo dai vividi colori che anima il cielo notturno nei pressi del Polo Nord. Ma a volte non c’è bisogno di andare così distante: nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2024, e poi ancora nelle notti seguenti (seppure in maniera decisamente minore), anche l’Italia è stata colpita da questo affascinante fenomeno. Il cielo si è così tinto di rosso e di viola, regalandoci uno spettacolo piuttosto raro alle nostre latitudini.
Le regioni maggiormente coinvolte dall’aurora boreale sono state quelle del nord e del centro Italia: dal Piemonte alla Lombardia e al Veneto, passando per la Toscana, l’Emilia Romagna, la Sardegna, l’Abruzzo, le Marche e persino la Basilicata. Inutile dire che in tantissimi, aspettando un evento così speciale, hanno scattato delle foto così belle che hanno fatto rapidamente il giro del web. E sebbene non sia un fenomeno unico in Italia, è di certo abbastanza raro da lasciare tutti a bocca aperta: si può verificare a latitudini così basse solo in presenza di determinate condizioni.
Le cause dell’aurora boreale in Italia
Le aurore boreali sono infatti strettamente legate all’attività del Sole: la nostra stella compie un ciclo di circa 11 anni, durante il quale raggiunge il minimo e, in seguito, il massimo della sua attività. Durante quest’ultima fase, chiamata “massimo solare”, si verificano un gran numero di eruzioni della crosta superficiale del Sole, la quale emette nello spazio un’elevatissima quantità di plasma, che produce la cosiddetta tempesta solare. Se l’eruzione è avvenuta in direzione della Terra, la tempesta impiega poco tempo per raggiungere il nostro pianeta.
E, quando le particelle cariche emesse dal Sole si scontrano con la magnetosfera terrestre, avvengono alcune interazioni particolari. Qualche esempio? I satelliti vanno incontro a malfunzionamenti, le reti elettriche possono subire disservizi e la navigazione GPS è messa in pericolo. Ma, oltre ai tanti effetti negativi, ce n’è uno sorprendente: la produzione di aurore boreali e australi (queste ultime si verificano nell’emisfero australe del pianeta). Solitamente, le aurore sono visibili solamente nelle regioni più vicine al Polo Nord.
Ma il 2024 è l’anno del picco massimo di attività del Sole, e le sue tempeste possono essere così violente – soprattutto nel caso in cui alcuni flussi di plasma si scontrano e si combinano insieme – da produrre effetti visibili anche a latitudini di molto inferiori. È proprio ciò che è accaduto in questi giorni, quando l’aurora boreale si è manifestata in tutto il suo splendore persino in Italia. E potrebbe succedere di nuovo, sebbene non sia possibile prevedere una data precisa.