L’elogio a Brescia del “Telegraph”, “città gloriosa”

Il "Telegraph" celebra la ricchezza storica e artistica di Brescia, consigliandola per la vivacità culturale, gli splendidi paesaggi e la gastronomia

Con gli antichi siti romani splendidamente conservati, l’architettura rinascimentale, la vivace cultura contemporanea, i paesaggi da cartolina e le allettanti tradizioni culinarie, Brescia ha conquistato anche il “Telegraph”, che ha dedicato un lungo elogio alla ‘Leonessa d’Italia’. Una destinazione che non ha niente da invidiare alle altre città d’arte del Belpaese, sebbene sia meno conosciuta rispetto alle mete nostrane più gettonate. Eppure ha davvero tante sorprese in serbo per chi la visita.

Una passeggiata nel tempo

Nel suo articolo pubblicato sul quotidiano britannico, Sarah Lane spiega che passeggiare nel centro storico di Brescia è come fare un viaggio nel tempo, “grazie a una serie di piazze che offrono scorci della città dal I al XX secolo”. Il punto di partenza per conoscere il suo glorioso passato è Piazza del Foro, cuore dell’antica città romana di Brixia, sulla quale si affacciano monumenti simbolo come il Capitolium, in cui è conservata la straordinaria statua della Vittoria Alata, e il Teatro Romano. Tra l’antico decumano e il cardo massimo si vedono, invece, spuntare i resti della basilica e dell’antico porticato della piazza.

Un altro assaggio della sua importantissima eredità storica ce lo regala il complesso monumentale di San Salvatore – Santa Giulia, iscritto insieme al Parco archeologico di Brescia romana nella Lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO. Vi si possono ammirare 12.000 opere che permettono di seguire la storia della città lombarda dal III millennio a.C. sino all’età rinascimentale.

La Brescia moderna si sviluppa, invece, attorno a tre piazze principali: la medievale Piazza Paolo VI, con il Duomo vecchio e il Duomo nuovo, l’elegante e rinascimentale Piazza della LoggiaPiazza Vittoria, costruita negli anni Trenta in stile razionalista.

Capitale Italiana della Cultura 2023

Conosciuta per la sua etica del lavoro e una ricca scena artistica, Brescia è stata nominata Capitale Italiana della Cultura 2023, insieme a Bergamo. Due città un tempo rivali e oggi sorelle, che vogliono crescere insieme e superare le ore più buie della pandemia ripartendo dalla città come cura, dalla natura e dalla cultura.

Tanti i musei e i luoghi di interesse, come la Pinacoteca Tosio Martinengo che nei suoi spazi eleganti, che conciliano classico e contemporaneo, offre un percorso attraverso i capolavori della pittura e della scultura, con opere di artisti illustri come Raffaello, Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti e Canova. Anche gli eventi imperdibili non mancano, e la città è conosciuta soprattutto per la Mille Miglia, la storica gara di auto d’epoca che richiama appassionati da tutto il mondo.

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Vigneti e panorami mozzafiato

Per godere di una vista mozzafiato, che abbraccia la città e le montagne circostanti, il “Telegraph” suggerisce di fare una breve passeggiata fino al Castello di Brescia, abbarbicato sul colle Cidneo. Uno dei più affascinanti complessi fortificati d’Italia e il secondo più grande d’Europa, “dove si trova un labirinto di terrazze e giardini, torri e torrette”.

Ai piedi della fortezza si possono ammirare i filari del Vigneto Pusterla, un prestigioso monumento verde della città di Brescia, raro esempio di agricoltura urbana, e probabilmente l’unica coltivazione estesa al mondo di uva Invernenga, a bacca bianca che oggi dà origine al prestigioso vino Bastione Pusterla.

Per sgranchire ulteriormente le gambe, il quotidiano britannico consiglia di noleggiare una bicicletta e affrontate le piste ciclabili che collegano Brescia con il Lago di Garda a est e il Lago d’Iseo a ovest, oppure, per gli sport invernali e le escursioni, optare per gli splendidi percorsi tra le Valli Trompia, Sabbia e Camonica.

Un assaggio di Brescia

Infine, il “Telegraph” elogia la cucina tradizionale bresciana, che, sottolinea, “tende a essere sostanziosa, con largo uso di deliziosi formaggi provenienti dalle vicine montagne, come il Bagòss aromatizzato allo zafferano e il Fatulì, un formaggio di capra affumicato con rami di ginepro”. Brescia, si legge, vanta anche un’eccellente scelta di ristoranti e bar, sia contemporanei che tradizionali, e ogni sera, all’ora dell’aperitivo, il centro si anima, in particolare intorno ai locali di Piazzale Arnaldo e al quartiere bohémien del Carmine.