Non è ormai l’unico caso, anzi, di sovraffollamento e di overtourism si parla sempre di più. Di recente abbiamo anche visto un caso tutto italiano, con Venezia che dopo il ticket di ingresso sta già pensando al sovrapprezzo per i crocieristi.
Non serve andare molto lontano: anche nella vicina Grecia, sulla spettacolare e ambita isola di Santorini, il turismo di massa sta causando non pochi disagi e le amministrazioni pensano già al cosiddetto “numero chiuso”. Vediamo di che si tratta.
Santorini da visitare, ma con moderazione
Tra le cupole blu delle bianchissime case e costruzioni di Santorini ogni anno, soprattutto in alta stagione, passeggiano milioni di turisti desiderosi di visitare la bella isola greca. Eppure, se immaginate di scattare il selfie perfetto per Instagram o la foto al tramonto dove ci siete solo voi e la vostra metà con Oia sullo sfondo, forse vi sbagliate: arrivare a Santorini non è proprio come ve lo aspettate, perché le strade dell’isola sono talmente ricolme di visitatori che si può pienamente parlare, ad oggi, del fenomeno dell’overtourism.
L’overtourism è infatti quella condizione in cui una destinazione turistica è sovraffollata da un numero eccessivo di visitatori, al punto da arrecare danni all’ambiente, alla cultura locale e alla qualità della vita dei residenti. L’overtourism si verifica quando il flusso turistico supera la capacità di carico sostenibile di una determinata area, portando a congestione, inquinamento, deterioramento delle risorse naturali, aumento dei prezzi immobiliari e impatti negativi sul luogo.
Per affrontare l’overtourism, è importante adottare strategie di gestione del turismo sostenibile ed è proprio in questa direzione che la Grecia sta pensando di muoversi per Santorini.
“Rispetto. È la tua vacanza… ma è casa nostra”: questo è uno dei cartelli che si incontrano tra gli affascinanti e caratteristici vicoli dell’isola di Santorini. Lo scorso anno la Grecia ha segnato il record di ben 32,7 milioni di visitatori e Santorini ha preso parte a questo numero con 3,4 milioni di turisti. Se pensate che la popolazione locale è di appena 15.500 persone, capirete subito che l’overtourism qui è tra i più alti al mondo.
Nikos Zorzos, sindaco di Santorini, ha dichiarato che porre dei limiti all’ingresso dei turisti sull’isola è ormai praticamente un obbligo: “chiedo che non siano autorizzati letti aggiuntivi (…), né nei grandi alberghi, né per l’affitto su Airbnb”. Mentre ad oggi circa il 20% di Santorini è superficie edificata, il sindaco si dice anche preoccupato dal dovere di preservare un territorio che plasmato dall’attività vulcanica del passato è a oggi uno dei più spettacolari e unici al mondo.
Nel mirino anche le crociere su Santorini
Lo scorso anno, secondo un report della Hellenic Ports Association, le navi da crociera che hanno attraccato al porto di Santorini sono state ben 800, con un conteggio di circa 1,3 milioni di turisti che hanno messo piede sull’isola. Anche a seguito di questi importanti – e allarmanti – dati, la ministra del Turismo, Olga Kefaloyanni, ha dichiarato all’agenzia di stampa France Presse di dover stabilire delle quote per impedire a un’isola come Santorini di vedere arrivare ogni giorno fino a cinque navi da crociera nello stesso momento.
La capacità per l’isola che si è stimata, grazie alle autorità locali, per il prossimo anno è invece di 8.000 crocieristi al giorno, idea sostenuta anche dal presidente dell’Associazione degli albergatori di Santorini, Antonis Pagonis. Un fenomeno incontrollato e in parte squilibrato, come evidenzia Pagonis: “non è possibile che lunedì ci siano dai 20.000 ai 25.000 turisti delle navi da crociera e il giorno dopo nessuno”.