Pizzo Sella: la storia della collina del disonore in Sicilia

Pizzo Sella, conosciuta come la collina del disonore, è uno dei luoghi più controversi della Sicilia: ecco tutta la storia di questo posto

Pizzo Sella: la storia della collina del disonore in Sicilia

Fonte: Facebook – Autore: Fare Ala art group

 

Pizzo Sella è un luogo assolutamente incredibile: una storia che inizia con l’abusivismo e finisce con l’intervento di un gruppo di famosi street artist. Situato nella periferia di Palermo, Pizzo Sella è conosciuto come “la collina del disonore” per l’abusivismo edilizio che lo caratterizza da anni. Dagli edifici mai utilizzati è nato nel 2013 un museo a cielo aperto chiamato Pizzo Sella Art Village: questo progetto è stato ideato da un gruppo di artisti di Palermo con la collaborazione di famosi street artist a livello nazionale, come il Collettivo FX, NemO’s, Poki e I mangiatori di patate. L’obiettivo è quello di salvare il quartiere dal completo stato di abbandono in cui si trovava, attraverso l’arte.

Combattere l’abusivismo con la street art: la storia di Pizzo Sella

Pizzo Sella è una delle tante periferie di Palermo, identificata dal piano regolatore cittadino come una zona boschiva protetta a rischio geologico. Legambiente l’ha fatta rientrare infatti nella top five italiana dell’abusivismo: da qui il famoso soprannome di “la collina del disonore”. Tutto è iniziato nel 1978 quando furono costruite un centinaio di case, la maggior parte delle quali sono rimaste incomplete. Proprio in questa zona, è nato il “Pizzo Sella Art Village”: un museo open air aperto a tutti, progettato nel 2013 da un di gruppo artisti che ha iniziato a dipingere i muri esterni e interni degli edifici inutilizzabili o inutilizzati per riportare l’attenzione su una riserva naturale resa simbolo della speculazione edilizia. In questo senso l’opera di riqualificazione della street art ha restituito una nuova vita ad un territorio che per anni era in uno stato di semi abbandono.

Questa storia è molto simile ad altri episodi avvenuti in diverse parti d’Italia, ma ciò che colpisce è che l’intervento di questi artisti sia stato in gran parte osteggiato e considerato vandalico. Nonostante l’abusivismo edilizio sfrenato che ha portato alla realizzazione di case fantasma, la street art è passata in primo piano come gesto non autorizzato. Ancora oggi non si sa quale sarà il destino di Pizzo Sella, ancora sospeso tra il tutto e il niente: gli artisti però hanno dichiarato di non voler mollare.

Fonte: Facebook – Autore: Mauro Filippi