L’arcipelago di La Maddalena è in pericolo a causa dell’overtourism

Un angolo incantevole della Sardegna minacciato da un turismo di massa irresponsabile e invasivo. Divieti e nuove regole per cercare di limitare i danni.

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Letizia Rogolino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Giornalista, cinefila e anima vagabonda. Ama scrivere di cinema e viaggi, le sue due più grandi passioni da sempre. Toglietele tutto ma non i road movie, i dolci e il mare.

Pubblicato: 17 Settembre 2024 16:20

Recenti studi hanno dimostrato che la vita vegetale, animale e marina sta soffrendo a causa di un numero insostenibile di turisti dal comportamento irresponsabile. Questa estate ci sono state manifestazioni in Spagna e disordini a Santorini per l’overtourism, un fenomeno che riguarda anche l’Italia. L’arcipelago di La Maddalena è uno dei luoghi più pittoreschi della Sardegna, con spiagge incontaminate e formazioni rocciose piene di fiori. Ospita la famosa isola di Budelli che attira visitatori per la sua spiaggia rosa, ora off-limits dopo che qualcuno ha rubato più volte la sabbia dal colore insolito.

La minaccia dell’overtourism in Sardegna

Questo arcipelago incantevole si trova al largo della punta nord-orientale della Sardegna. La paura di scienziati e funzionari del settore è che “tra 10 anni, non rimarrà nulla di questa bellezza“. Rosanna Giudice, commissario del Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena l’ha definita un’emergenza in un’intervista con Il Fatto Quotidiano. Quest’ultima ha assunto il ruolo di supervisore del parco alla fine di luglio 2024 e sta cercando di mettere in guardia sulle condizioni critiche della zona. “Se la situazione non cambia, tra 10 o 15 anni non rimarrà nulla di questa bellezza“, ha detto.

Maddalena Sardegna
Fonte: 123RF
Arcipelago della Maddalena

Ha denunciato il numero di barche che affollano la costa e il continuo andirivieni di taxi d’acqua che scaricano i passeggeri sulla riva, nonostante i divieti. I maxi yacht ormeggiati stanno distruggendo con le loro ancore le praterie di Posidonia marina sui fondali e l’inquinamento acustico sta allarmando le creature marine. “I delfini che prima si vedevano tutto il giorno ora stanno ben lontani dall’arcipelago e compaiono solo al mattino prima che arrivi l’inferno” ha detto Giudice. Luca Bittau, un cetologo del posto, ha spiegato che il rumore dei motori delle barche è così forte che copre le comunicazioni acustiche dei delfini, essenziali per la caccia, la socializzazione e l’allevamento dei loro piccoli.

Nuove regole

Le barche a motore presentano anche il rischio di collisioni con altre creature marine come le tartarughe. “Dobbiamo limitare i numeri“. Giudice ha avvertito che il numero di visitatori che arrivano all’arcipelago è insostenibile. “Abbiamo bisogno di un numero limitato e di ripensare alle concessioni” ha affermato. Ha già introdotto un divieto severo di ormeggio notturno. A tutte le imbarcazioni da diporto è vietato gettare l’ancora nelle acque intorno all’arcipelago dalle 21:00 alle 8:00. L’unica eccezione è per i residenti e le aziende che hanno la sede legale di La Maddalena da almeno cinque anni. Le loro imbarcazioni devono anche essere dotate di vasche di raccolta delle acque reflue e attraccare alle boe di ormeggio.

Giudice afferma che il divieto è necessario per frenare le feste notturne che spesso si svolgono sugli yacht con musica ad alto volume e luci intense che disturbano la vita marina. Il commissario vorrebbe anche vedere l’introduzione delle guardie forestali. Al momento le guide nei punti di accoglienza hanno il compito di ricordare ai turisti come comportarsi. “Si prendono cura sia delle spiagge che del mare. Svolgono un lavoro splendido, ma non hanno il potere di imporre sanzioni“, ha affermato Giudice. Giudice rimarrà al suo posto per sei mesi, con la possibilità di essere riconfermata per altri sei mesi. “In questo lasso di tempo a disposizione, farò di tutto per garantire un piano socio-economico su misura per il parco e che venga affrontata la questione della limitazione dei flussi“, ha affermato.