Giornalista, cinefila e anima vagabonda. Ama scrivere di cinema e viaggi, le sue due più grandi passioni da sempre. Toglietele tutto ma non i road movie, i dolci e il mare.
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iStock/Ufficio stampa RAI
Le location de L'Altro Ispettore
Un ispettore che non porta armi e che non ricorre alla violenza per risolvere i suoi casi, ma si affida alla competenza, allo studio e a una profonda dose di empatia. È così che la regista Paola Randi presenta il protagonista de L’altro ispettore, la nuova serie coprodotta da Rai Fiction, Anele e RaiCom, in onda per tre serate su Rai 1 a partire da martedì 2 dicembre.
La fiction, scritta da Salvatore De Mola, Andrea Valagussa, Paola Randi ed Emanuela Rizzuto e ispirata liberamente ai romanzi di Pasquale Sgrò, che ha partecipato al progetto come consulente, mette al centro il tema della sicurezza sul lavoro.
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Di cosa parla L'altro ispettore
A interpretare il protagonista, l’ispettore del lavoro Domenico “Mimmo” Dodaro, è Alessio Vassallo. Mimmo è un investigatore atipico: osservatore, paziente, capace di ascoltare e di coinvolgere tutte le parti in causa nelle sue indagini. Lavora ogni giorno per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e indaga sui casi in cui questa è venuta meno. Le storie narrate traggono ispirazione da fatti realmente accaduti: l’ispettore cerca di ricostruire dinamiche, responsabilità e omissioni con uno sguardo equo, umano e non giudicante.
Nel cast ritroviamo: Cesare Bocci, nei panni di Alessandro, amico di famiglia e mental coach in sedia a rotelle, sopravvissuto all’incidente in cui perse la vita il padre di Mimmo; Francesca Inaudi, che interpreta la pm Raffaella Pacini, ex compagna di liceo del protagonista e partner nelle indagini settimanali; la giovanissima Angelica Tuccini, che veste i panni della figlia Mimì.
Ufficio stampa RAIL'Altro Ispettore in onda su Rai1
Dove è stata girata la fiction L'altro ispettore
La serie è ambientata a Lucca, tra vicoli medievali e paesaggi della campagna toscana. Il sindaco Mario Pardini si è detto entusiasta di questa esperienza: "L’Altro Ispettore non solo porta in primo piano un tema civile di grande attualità, ma valorizza il nostro patrimonio architettonico, culturale e umano davanti a milioni di spettatori. È la dimostrazione concreta di come Lucca sappia coniugare identità e modernità, diventando un punto di riferimento per il cinema e la televisione italiani".
L’anello verde che cinge Lucca ha accolto numerosi ciak: lungo i camminamenti e tra i bastioni, come quello di San Colombano, la fotografia della serie unisce la quiete del paesaggio alla dimensione più introspettiva del protagonista. Nei vicoli più raccolti – fra cui il suggestivo Chiasso Barletti – l’atmosfera cambia, diventando più intima, quasi sospesa.
Le riprese attraversano anche le piazze simbolo della città: Piazza San Michele, dominata dalla scenografica facciata romanica; Piazza San Martino, vegliata dal Duomo; Piazza Napoleone, cuore istituzionale segnato dal profilo del Palazzo Ducale. Accanto a questi luoghi iconici trovano spazio scorci della vita quotidiana: una sosta alla storica pasticceria Pinelli, un caffè al Santa Zita, un trancio alla Pizzeria Pellegrini o una pausa al Bar Turandot restituiscono l’autenticità della comunità lucchese, che diventa parte del racconto.
iStockIl Duomo di Lucca
L’ufficio dell’ispettore, uno degli ambienti narrativi principali, è stato ricostruito dentro Palazzo Santini, sede del Comune. Una scelta che sottolinea la volontà della produzione di intrecciare la finzione con la realtà amministrativa e sociale della città.
Alcune sequenze portano la troupe anche oltre le mura di Lucca: verso la costa di Viareggio, tra le attività produttive di Carrara, fino alle aree industriali di Montemurlo. Qui la serie esplora cantieri, fabbriche e luoghi di lavoro veri, rafforzando il legame con i temi centrali del racconto: la sicurezza, la responsabilità e la dignità del lavoro.