Aosta, la seconda città d’Italia con più rovine romane

La chiamano la "Roma delle Alpi": fondata 2045 anni fa, Aosta mostra ancora oggi tracce e testimonianze del suo glorioso passato romano

Pubblicato: 25 Dicembre 2020 10:30

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Redazione

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In un passato antichissimo si chiamava Augusta Praetoria Salassorum. Oggi la conosciamo come Aosta, eppure forse non tutti sanno che è la seconda città italiana con il maggior numero di rovine romane, ancora visibili, tanto da essersi guadagnata l’appellativo di “Roma delle Alpi”.

Nella moderna Aosta, sviluppata dentro e fuori le mura della città fondata nel 25 a.C. per volere dell’imperatore Ottaviano Augusto, si possono scorgere chiaramente le origini e le testimonianze di epoca romana. A partire dalla cinta muraria, ancora quasi completamente conservata, tuttora percorribile per circa 3 chilometri.

Uno dei resti romani più importanti della città di Aosta è l’imponente Arco di Augusto, eretto per esaltare la sconfitta dei Salassi e celebrare la nascita di una colonia che doveva porsi come baluardo dell’Impero al di qua delle Alpi.

Altro grandioso esempio di architettura romana è la splendida Porta Praetoria, la porta di ingresso orientale della città, costituita da blocchi di pietra fissati con ardesia frantumata estratta direttamente dal fondale della Dora Baltea, tra i fiumi italiani setacciati dai cercatori d’oro. Egregiamente conservate sono anche le altre porte romane della città: la Porta Decumana (ingresso occidentale), la Porta Principalis Sinistra (ingresso settentrionale) e la Porta Principalis Dextera (ingresso meridionale).

Tra i monumenti più belli e meglio conservati dell’antica Augusta Praetoria spicca, poi, il superbo Teatro Romano, edificato alcuni decenni dopo la fondazione della città. La facciata, alta 22 metri, di cui oggi resta la monumentale parete traforata da arcate e da finestre, dà l’idea dell’imponenza e della perizia tecnica dei romani. Dalle dimensioni delle gradinate, si presume che il Teatro potesse ospitare fino a 4000 spettatori.

Databile all’epoca augustea è, infine, lo splendido Criptoportico forense, un articolato corridoio seminterrato a doppia navata che doveva costituire una struttura di contenimento e di regolarizzazione del terreno, in leggera pendenza, creando un dislivello tra l‘area sacra e l‘adiacente platea forense. Oltre alla funzione di sostegno, si ipotizza che potesse servire anche da magazzino e da granaio militare.

Lo scorso 21 dicembre Aosta, nelle cui vicinanze si possono ammirare suggestivi castelli, ha compiuto ben 2045 anni di vita. La data della sua fondazione non è stata casuale: la città romana fu, infatti, volutamente orientata al solstizio d’inverno. L’ipotesi, scaturita da una scoperta archeologica avvenuta nel 2012 presso la Torre dei Balivi, è stata successivamente avvalorata da un importante studio archeoastronomico.

Ancora oggi, nei giorni compresi tra il 21 e il 23 dicembre, si può ammirare il sorgere del sole perfettamente allineato sull’antico Cardo Maximus, attuale via Croce di Città, poco prima delle 11.