È questa la Spa naturale più bella di tutte

C'è una Spa che sorge accanto alle rovine di un'importantissima città antica in cui sembra di camminare sulle nuvole. Il suo nome significa "Castello di cotone"

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 5 Aprile 2022 07:30

È uno dei luoghi più belli del mondo e che vanta un patrimonio naturalistico così straordinario che il suo nome significa “Castello di cotone”. Non è un caso, infatti, che sia stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco proprio per la sua incredibile bellezza, davvero fuori dal comune.

Qui delle bianchissime terrazze di travertino ospitano piccole piscine di acque termali. Una vera e propria Spa naturale immersa in un paesaggio mozzafiato, ma anche in prossimità delle rovine di un’antica città, anch’essa Patrimonio Culturale dell’Unesco.

Pamukkale, tesoro prezioso della Cappadocia

Siamo in Cappadocia, una regione semi-arida della Turchia centrale che è conosciuta principalmente per i suoi “Camini delle Fate“. Un panorama unico e surreale che è il frutto del dispiegarsi di forze naturali nel corso di millenni che hanno portato alla nascita anche di Pamukkale, la Spa naturale più bella di tutto il pianeta.

Si caratterizza per delle terrazze di forma circolare che hanno preso vita alle pendici di una montagna bianchissima. Una condizione che ha creato un’incredibile contrasto con il turchese delle acque e la verde pianura sottostante. Le acque di questo luogo, che sembra un sogno a occhi aperti, hanno una temperatura di circa 35°C, perfette in quasi tutte le stagioni.

Sono ricche, inoltre, di idrocarbonato di calcio che, versandosi sui bordi dell’altopiano, riesce a creare queste piscine uniche nel loro genere. Camminarci è come stare sulle nuvole o come scalare un maestoso Castello di cotone.

Pamukkale turchia
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Un angolo di Pamukkale

È bene sapere, però, che tutte le piscine non sono aperte contemporaneamente. Infatti, l’area di Pamukkale venne alterata nel corso del XX secolo con la costruzione di hotel e con l’incanalamento dell’acqua calda verso le piscine artificiali degli alberghi. Ma non solo. Gli scarichi di queste ultime hanno per anni riversato le acque reflue direttamente sul sito, contribuendo drammaticamente all’inscurimento delle vasche calcaree.

Pamukkale, la rinascita

Grazie all’intervento dell’Unesco che ha predisposto un piano di recupero, gli hotel furono demoliti e le piscine sono oggigiorno accessibili a piedi nudi. Inoltre, è stata scavata una piccola trincea lungo il bordo con lo scopo di recuperare l’acqua, mentre le parti più scure sono state fatte sbiancare dal sole, completamente prive di acqua per diverse ore al giorno.

Per questo motivo, vi potrà capitare di trovare molte piscine vuote. Le altre aree, invece, potrebbero essere coperte d’acqua per un paio di ore al giorno. Ma non è finita qui: il sito è costantemente sorvegliato da addetti che impediscono ai visitatori di abusarne. E, grazie a tutto questo, Pamukkale sta lentamente ritornando al suo colore bianco originario, tornando a essere quello che è sempre stata, ovvero la Spa naturale più bella del mondo.

Un vero e proprio capolavoro della natura che si distingue per essere anche un luogo magico e misterioso. Ancor più irresistibile, poi, è lo spettacolo ammirato da lontano: una montagna di fiocchi di cotone bianchi candidi che sono tutti lambiti da acque termali che scivolano tra una vasca e l’altra. Al tramonto l’emozione è davvero indescrivibile.

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Le piscine di Pamukkale

La straordinaria e importantissima città di Hierapolis

Come detto poco sopra, Pamukkale sorge nei pressi dei resti di una bellissima città molto antica: Hierapolis. Anch’essa patrimonio Unesco, è una remota città romana (e termale) che si fa spazio sulla sommità di una montagna, da cui dominava l’intera vallata.

Un sito che risulta particolarmente famoso per la grande quantità di resti di epoca bizantina e romana. Fondata durante il periodo ellenistico-romano, venne parzialmente distrutta da un terremoto nel 60 d.C. e ricostruita tra il I e il III secolo. Ed è proprio a quest’ultima era che risalgono alcuni degli edifici più importanti che sono ancora splendidamente conservati, come il teatro, i ninfei pubblici e la porta di Frontino.

Hierapolis, coa vedere

Nel IV secolo fu costruita dai bizantini la cinta muraria, mentre con l’avvento del cristianesimo la città accolse una chiesa, una cattedrale, una basilica e il Maryrion di San Filippo Apostolo, rinvenuto durante una campagna di scavi del 2011 condotta da un team italiano. Accanto alla tomba sono emerse anche alcune vasche per immersione, a conferma che si trattava di un vero e proprio “santuario di guarigione”.

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I resti di Hierapolis

Straordinario è il Tempio di Apollo la cui costruzione sembra risalire al III secolo. Vi si possono ammirare ancora i resti di un porticato dorico che abbraccia l’ampia terrazza che è collegata all’area sacra da una bella scala di marmo.

Suggestiva anche la Porta di Plutone (Plutonium) che, secondo la mitologia greco-romana, rappresenta l’ingresso degli inferi. Si trova sotto il Tempio di Apollo e da qui fuoriesce un gas molto denso considerato velenoso. A quanto pare, infatti, gli animali che vi fanno ingresso muoiono all’istante. Secondo la tradizione, a conoscere il segreto che consentiva di trattenere il respiro erano solo i sacerdoti. Esclusivamente loro, quindi, sapevano come evitare di essere investiti dai fumi tossici.

Un altro sito da visitare a Hierapolis è il suo Teatro Romano. Progettato nel III secolo per ospitare più di 10 mila spettatori, oggi regala al visitatore la possibilità di ammirare un’ampia parte del palco, i sedili della cavea in travertino e una facciata imponente impreziosita con statue e rilievi. Possibile, inoltre, immergersi nelle acque della Vasca Sacra che si trova nel cortile del centro termale dell’Antica Piscina.

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Il Teatro Romano di Hierapolis

Infine, da non perdere è il Museo Archeologico di Hierapolis dove poter scoprire diversi sarcofagi e reperti rinvenuti nella città e nei suoi dintorni, come lampade, gioielli e opere scultoree che provengono dal Teatro Romano. Nel dettaglio, il museo è suddiviso in tre parti principali: nella prima è possibile ammirare una ricca collezione di sarcofagi risalenti al periodo ellenico; nella seconda si può osservare un buon numero di oggetti di uso quotidiano che solitamente accompagnavano le tombe della necropoli; nella terza area vi è un’ampia sala dove sono custoditi frontoni e statue che decoravano i vari edifici di Hierapolis e delle città limitrofe. Una tappa obbligatoria, quindi, per chi vuole comprendere in maniera più approfondita i successi e il successivo declino di Pamukkale.

Insomma, tra terme naturali in cui sembra di stare sulle nuvole e resti di monumenti storici dal forte impatto visivo ed emozionale, Pamukkale è assolutamente un luogo da visitare almeno una volta nella vita.

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Pamukkale e Hierapolis viste dall’alto