Sicilia insolita, alla scoperta dei laghetti di Marinello

In provincia di Messina, sotto al santuario di Tindari, vi è una straordinaria riserva naturale che merita d'essere scoperta

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Redazione

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Pubblicato: 22 Giugno 2019 09:17Aggiornato: 22 Giugno 2019 09:17

È trea le destinazioni più amate d’Italia, la Sicilia, soprattutto d’estate. Eppure, questa regione nota per il suo splendido mare, i suoi borghi idilliaci e i resti delle civiltà antiche, riserva ancora (molte) soprese. Un esempio? La riserva naturale orientata Laghetti di Marinello.

Istituita nel 1998 ed estesa su 400 ettari, la riserva dei laghetti di Marinello si trova in provincia di Messina, sotto il promontorio del santuario di Tindari. Insieme ai laghi di Ganzirri (anch’essi in provincia di Messina), costituisce uno dei pochi sopravvisuti esempi di ambiente salmastro costiero nella Sicilia di nord-est. È un’area lagunare, questa, il cui territorio è sottoposto a variazioni morfologiche che, modificando la costa, hanno creato laghetti salmastri incredibili da vedere.

Sicilia insolita, alla scoperta dei laghetti di Marinello

Sembra che, i laghetti di Marinello, si siano originati tra il 1865 e il 1895, a causa delle particolari condizioni che il mare e il meteo vantano in questa zona e di alcuni processi tettonici: il trasporto sulla costa di sabbia e ghiaia, infatti, è dovuto all’approfondimento del fondale marino, causato dall’azione del mar Tirreno.

Oggi, visitare la riserva significa visitare un luogo decisamente insolito. Per la Sicilia, ma anche per l’Italia intera. Significa attraversare una gran varietà di ambienti, da quelli lacustri salmastri alle sabbie marine costiere, dai ripidi pendii alle zone a strapiombo sul mare. C’è persino una splendida cavità naturale, la grotta di Donna Villa, ricca di stalattiti e stalagmiti e difficile da raggiungere in quanto si trova a picco sulle acque.

Laghetti di Marinello

Pare che nella grotta vivesse una maga incantatrice, che attirava a sé i marinai col suo canto ammalliante per poi divorarli. E se una preda le scappava, sfogava la sua rabbia contro le pareti affossandovi le dita con una forza tale che, ancora oggi, le sue impronte possono essere viste. Una leggenda, certo, che aggiunge ancor più fascino a quest’angolo di Sicilia tutto da scoprire, soprattutto se si ha in programma una visita al santuario di Tindari.

In frazione di Patti, la Basilica Santuario di Maria Santissima di Tindari sorge sulla sommità d’un colle affacciato proprio sui laghetti di Marinello ed è dedicata al culto della Madonna Nera del Tindari: leggenda vuole che la scultura, trasportata per mare, impedì alla nave di ripartire dopo che si era rifugiata nella baia dei laghetti di Tindari, per sfuggire alla tempesta. E qui vi è rimasta.

Santuario Tindari