Alla scoperta del Mare di Wadden, dove si fa trekking nel fango

Patrimonio UNESCO, paradiso per gli amanti della natura, degli spazi aperti e del trekking, il Mare di Wadden è un luogo unico dell'Europa del Nord

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Flavia Cantini

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Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

Patrimonio UNESCO, paradiso per gli amanti della natura selvaggia, degli spazi aperti e del trekking, il Mare di Wadden è un luogo unico dell’Europa del Nord dove il paesaggio, conteso tra terra e acqua, muta in continuazione e non appare mai due volte nello stesso modo.

Spettacolo assoluto, rappresenta la più estesa area salata europea, con una lunghezza totale di ben 450 chilometri tra Danimarca, Germania e Paesi Bassi.

Il Mare di Wadden, dove la natura è protagonista assoluta

È un paesaggio unico nel suo genere, di una bellezza struggente e delicata, dove l’equilibrio naturale agisce indisturbato e, in un contesto dinamico per eccellenza, trovano il loro habitat ideale moltissime specie ittiche, tra cui sogliole, cefalo, sperlano, branzino, aringhe, piccoli invertebrati quali gamberetti, vongole, cozze, molluschi, la foca comune e gli uccelli migratori.

Infatti, il Mare di Wadden è una delle zone più importanti del mondo per le rotte migratorie e da qui transitano, ogni anno, in media 10/12 milioni di esemplari.

Ma non soltanto.

Tra le dune sabbiose e le isole, nidificano i gabbiani e le sterne, e fioriscono innumerevoli specie di piante da fiore, all’incirca 400-600 esemplari.

La natura selvaggia è, quindi, protagonista assoluta, e quello che sorprende ancora di più è proprio quanto questo angolo di paradiso terrestre non sia mai uguale a sé stesso ma si modifichi ora dopo ora, giorno dopo giorno, e offra così l’occasione di ritrovarsi in uno scenario dinamico e irripetibile.

Siamo di fronte a un ecosistema davvero straordinario, un fittissimo intreccio di fondi melmosi, strisce di sabbia, canali di marea e acquitrini salati: quelle che oggi ci appaiono come isole, in passato erano dune che spiccavano lungo la costa.
Ma poi, la forza degli elementi naturali, tra il X e il XIV secolo ha fatto avanzare la linea del mare e le acque hanno ricoperto immense superfici di terreno torboso, creando quel mare interno che oggi si estende per più di 10.000 metri quadri.

La pratica del mudflat hiking

Modellato dal mare, dal vento e dalle maree, il Mare di Wadden include la più ampia e ininterrotta serie di distese fangose al mondo e, per questo, si presta alla pratica del cosiddetto “mudflat hiking“, ovvero la “camminata nel fango”.

Sport, tuttavia, che non va improvvisato ma deve sottostare a una preparazione adeguata e alla guida di esperti: infatti, è consentito soltanto a orari precisi poiché, se non si conosce il flusso della marea, sussiste il rischio di restare bloccati a chilometri dalla riva  o, peggio, di essere travolti dalle onde.

Inoltre, per tutelare la straordinaria varietà dell’ambiente marino (ricco di sedimenti, delicati habitat e plancton), l’ente turistico locale promuove un turismo sostenibile consentendo il “trekking nel fango” soltanto in alcune zone che sono:

  • specifici itinerari in Danimarca tra Mandø, Fanø e Langli;
  • Norderney, Baltrum, Langeoog, Spiekeroog e Minsener-Oldoog raggiungibili “con i piedi nel fango” in Germania. In più, in alcuni momenti, non manca la possibilità di camminare tra le isole Föhr e Amrum;
  • dalla terraferma alle isole di Rottumeroog, Schiermonnikoog, Engelsmanplaat, Ameland, Simonszand e Terschelling nei Paesi Bassi.