Alle Isole Faroe puoi fare un road trip sopra e sotto l’oceano

Per godere appieno della natura selvaggia delle Faroe, cercate e raggiungete le strade più remote e i tunnel sottomarini appena aperti: emozione pura

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

Quest’anno, l’afflusso turistico alle fiabesche Isole Faroe, Danimarca, sembra destinato a raggiungere il picco massimo: eppure, per godere appieno della natura selvaggia, c’è ancora una straordinaria possibilità: cercare e raggiungere le strade più remote e i tunnel sottomarini appena aperti.

Sono ventuno i tunnel che rendono molto più agevole spostarsi alle Faroe, alcuni realizzati per garantire un viaggio sicuro sia durante l’inverno sia in estate, altri invece su terreni dove, per via della conformazione ripida, sarebbe stato impossibile costruire strade di collegamento tra una zona e l’altra.

In più, per ovviare alle condizioni meteorologiche spesso avverse, i tunnel sottomarini in alcuni casi sostituiscono i traghetti, riducendo di molto i tempi di percorrenza: ora i viaggiatori possono guidare comodamente verso sette isole su diciotto.

Il fascino unico di un road trip al di sotto dell’oceano

A dicembre 2023 è stato aperto un nuovo tunnel sottomarino di 10,8 chilometri, che unisce le isole di Streymoy e Sandoy, in precedenza distanti 30 minuti di traghetto.

Situato a una profondità di oltre 150 metri sotto il fondale dell’oceano, il tunnel Sandoyartunnilin si distingue da tutti gli altri: innanzitutto, presenta un’installazione artistica folcloristica con neon rossi, blu e bianchi che corre lungo il fondamento roccioso delle pareti. I pittogrammi illuminati mostrano cavalieri in armatura che ricordano la chiesa in rovina di Kirkjubøur all’ingresso nord, e poi sagome di pastori, pescatori, foche, bovini e uccelli dipinti dall’artista Edward Fuglø, totem del passato accompagnati da un’eterea colonna sonora a opera del compositore Sunleif Rasmussen.

L’idea, secondo l’amministratore delegato del tunnel Teitur Samuelsen, è quella di celebrare il folklore faroese e allo stesso tempo trasformare il viaggio in qualcosa di completamente inaspettato “Il primo pittore conosciuto nelle Isole Faroe, Díðrikur á Skarvanesi, proveniva da Sandoy nel XIX secolo e la nostra idea è sempre stata quella di collegare la sua storia d’origine al tunnel,” ha detto. “Ha dipinto piccioni lunari, quindi le immagini degli uccelli e gli altri simboli rompono la monotonia di questo lungo tunnel sottomarino.”

Altra tappa da non perdere per emozionarsi davvero è Eysturoyartunnilin, il tunnel gemello di Sandoyartunnilin, aperto sotto lo stretto di Tangafjørður nel dicembre 2020: collega Streymoy alla vicina Eysturoy, consta di tre diramazioni di 11,24 chilometri, ospita l’unica rotatoria al di sotto dell’Atlantico e appare talmente “astratto” che ad attraversarlo si prova la sensazione di entrare in un “portale per un mondo alieno”.

I “Percorsi del Ranuncolo”, pura magia alle Isole Faroe

Altrettanto spettacolari per un road trip indimenticabile alle Faroe sono i cosiddetti “Percorsi del Ranuncolo“, a pochi minuti dal villaggio di Sørvágur, sull’isola di Vágar. Qui la strada, che serpeggia a zig-zag superando case dal tetto di zolle erbose e verdi campi per poi scomparire all’improvviso in un buio tunnel di montagna, è contrassegnata da un “inedito” segnale stradale con un fiore giallo sul cartello.

Si tratta di una calendula palustre della famiglia dei ranuncoli ed è il fiore nazionale delle Isole Faroe: spazzato da venti tra i più forti d’Europa, sull’arcipelago non crescono alberi, quindi è proprio il lucente ranuncolo, chiamato sóljuleiðir, a colorare l’erba, le creste e le scogliere.

Una mappa delle isole ideata da Landsverk, il Ministero dei trasporti, propone tredici percorsi attraverso le diciotto isole: poiché il Paese riceve sempre più turisti anno dopo anno (attualmente circa 100.000 all’anno, il doppio degli abitanti), l’idea è quella di prevenire la congestione del traffico e di avvicinare gli escursionisti alla rara quiete che si respira al confine con l’Oceano Atlantico settentrionale.