Gole del Forello, luogo impervio e incredibile

Tra Todi e Orvieto ci si imbatte nelle suggestive Gole del Forello, un luogo ideale per gli appassionati di speleologia, arrampicate ed escursioni nella natura

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Emma Santo

Giornalista e Web Content Editor

Giornalista pubblicista, web content editor e storyteller, scrive di viaggi, enogastronomia, arte e cultura. Per lei, scrivere è come viaggiare.

In Umbria, a pochi passi da Civitella del Lago, nel territorio di Baschi, ci si imbatte nelle affascinanti Gole del Forello (o Gola del Forello), situate tra tra Todi e Orvieto. Un luogo incontaminato e altamente suggestivo, cuore del Parco Fluviale del Tevere, che regala esperienze speciali.

Alla scoperta delle Gole del Forello

Valle formata dal fiume Tevere, le Gole del Forello sono un luogo alquanto impervio e poco antropizzato, che attraversa la dorsale Monte Peglia-Monti Amerini, stretto tra pareti rocciose alte più di 200 metri ammantate da una fitta vegetazione mediterranea. I rilievi calcarei che circondavano il lago Tiberino nel Terziario e Quaternario mostrano voragini circolari e profonde, simili a inghiottitoi.

Ad attirare qui gli appassionati di speleologia sono le insenature carsiche e gli straordinari complessi di grotte scavate dal Tevere nelle rocce calcaree delle pareti. Tra queste spiccano:

  • la Grotta della Piana, che si estende per 2500 metri in un banco di travertino, alla quale si può accedere una volta giunti a Titignano, dove sono stati rinvenuti reperti risalenti al neolitico e all’età del bronzo
  • la Grotta del Vorgozzino, nella formazione della scaglia rossa, che raggiunge una profondità di 123 metri

Quest’area sorprende anche gli amanti di arrampicata per la presenza di una piccola falesia, particolarmente suggestiva per l’ambiente ancora intatto e selvaggio in cui si trova, con circa 20 vie, ideali da esplorare nelle mezze stagioni o nelle mattine d’estate.

Il lago di Corbara, tra passeggiate nella natura e grotte

La splendida valle che si apre a partire dalle gole è occupata dal lago di Corbara, un bacino artificiale realizzato con lo sbarramento del fiume Tevere nei pressi dell’omonimo abitato, frazione di Orvieto. Uliveti e vigneti lo circondano nella zona meridionale, mentre boschi ad alto fusto riempiono di verde la zona più a monte.

Gli amanti della natura possono regalarsi emozionanti passeggiate lungo le sue sponde, visitare le Gole del Forello, le insenature carsiche scavate dal Tevere e le affascinanti grotte che si aprono sui fianchi del lago, tra cui la Grotta Bella e la Grotta della Piana. Oltre a essere di grande interesse paesaggistico, il lago di Corbara è tra i più apprezzati del Centro Italia dai pescatori sportivi, in particolare per la pesca alla carpa.

Area archeologica di Scoppieto

Nei dintorni ci si imbatte nell’area archeologica di Scoppieto, che occupa un pianoro dominante la valle del Tevere, in una zona ricca di giacimenti di argilla, acqua e terre fertili. La visita al sito rappresenta il punto di partenza o di arrivo di un itinerario naturalistico – archeologico offerto dal Parco Fluviale del Tevere, che racchiude i resti di un antico insediamento produttivo sorto in funzione del fiume, mezzo di comunicazione e trasporto.

Lo scavo è stato promosso dal Dipartimento di Scienze Storiche dell’Antichità dell’Università di Perugia nel 1995, e ha rivelato la lontana esistenza di una manifattura romana di ceramica risalente alla fine del I secolo a.C. Cessata l’attività, l’area si trasformò in un quartiere residenziale fino al IV secolo d.C. Ciò che è venuto alla luce è un intero villaggio di artigiani, con postazioni di lavoro allineate dei vasai, che sedevano vicino ad una vasca per l’argilla, al tornio e a un braciere: si tratta della prima struttura del genere, di tipo industriale.

Eremo della Pasquarella, fascino e mistero

Incastonato in mezzo alle rocce e alla fitta vegetazione delle Gole del Forello, sorge l’Eremo della Pasquarella, segnalato come “Centro escursionistico della Pasquarella”, in cui ci si imbatte andando verso Todi. La sua costruzione risale all’XI secolo ed è stata attribuita a San Romualdo, fondatore di numerosi eremi nati intorno all’anno Mille.

È situato in un’area sacrale sotto il pianoro di Scoppieto, dove sono stati scoperti i resti di un tempio italico risalente ai sec. IV-III a.C. Estremamente affascinante la sua storia, ricca di leggende e credenze popolari. Tre le feste che vi si celebrano durante l’anno: per l’Epifania, la domenica in Albis e l’ultima domenica di maggio.