Al confine tra il Sud della Sardegna e la Barbagia, Isili è un affascinante borgo di meno di tremila abitanti, che vale assolutamente la pena visitare. Incastonato in un paesaggio incantevole, caratterizzato da estese valli e colline, è la meta ideale per chi vuole venire a contatto con le tradizioni più antiche del territorio sardo.
Si eleva ai margini di un altopiano che si affaccia sulla vallata del Sarcidano e, in origine, era una località contraddistinta da attività agropastorali e artigianali. Per molto tempo è stato il principale centro sardo per la lavorazione del rame e oggi quella tradizione è ancora visibile all’interno del Museo dell’Arte del Rame e del Tessuto che, oltre ai manufatti realizzati con questo metallo nobile, espone splendidi tappeti variopinti, altra famosa espressione artigiana locale.
Passeggiando per le vie del paese scoprirete un’architettura caratterizzata da case con ampi cortili e portali ad arco e chiese dall’alto valore storico-artistico, come la Chiesa di San Giuseppe Calasanzio – celebrato a fine agosto – realizzata tra il 1661 e il 1737, sulla cui facciata sono presenti due portici e un portale ligneo decorato con colonne tortili.
Gli amanti delle escursioni troveranno qui itinerari naturalistici e archeologici di rara bellezza, da percorrere a piedi, a cavallo o in bicicletta. Quasi 50 siti risalgono all’età del Bronzo, tra cui il singolare nuraghe Is Paras, formato da un bastione triangolare con tre torri agli angoli. Merita una visita anche il Parco Asusa, al cui interno vi è un importante sito archeologico.
Nello splendido territorio di questo borgo antico della Sardegna, la diga artificiale di Is Barrocus raccoglie le acque provenienti dal Fiume Mannu, formando il lago San Sebastiano, al centro del quale, su un isolotto, si erge una caratteristica chiesa campestre che si specchia nell’acqua, generando incantevoli giochi di luci e colori.
Un luogo altamente suggestivo dove praticare pesca sportiva, escursioni in canoa e arrampicate. Qui appassionati e free climber professionisti arrivano da tutta Europa per scalare pareti a strapiombo e canyon che presentano oltre trecento vie chiodate con vari gradi di difficoltà. Altrimenti, si può optare per il percorso del Trenino Verde che costeggia il lago e prosegue sino a Sorgono. La vecchia linea ferroviaria che portava verso il Medio Campidano, ora in disuso, è invece perfetta per il trekking e la mountain bike.