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I borghi del vino, piccole perle tutte da scoprire

Tra le colline dell’astigiano, Patrimonio Unesco, ci sono alcuni borghi deliziosi, uno diverso dall’altro, con una cosa in comune: l’Asti spumante e il Moscato d'Asti Docg un patrimonio di profumi e aromi unici al mondo.

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SiViaggia

Redazione

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Tra le colline dell’astigiano, Patrimonio dell’Umanità Unesco, ci sono alcuni borghi deliziosi, piccole perle una diversa dall’altra, ma che hanno una cosa in comune: il vino. Il territorio in cui sono sorti è uno spettacolo per gli occhi: una fitta rete di vigneti si staglia verso le sommità collinari, creando straordinarie geometrie dalle tonalità variabili a seconda della stagione, sulla cima delle quali spuntano minuscoli agglomerati di tetti rossi da cui spuntano solo i campanili delle chiese e le torri dei castelli medievali.

Del borgo di Calosso, in provincia di Asti, si fa menzione prima ancora dell’anno Mille. Un tempo era un castrum fortificato con uno splendido castello che ancora oggi svetta dalla cima della collina dominando l’intero abitato. Il castello di Calosso racconta la storia dell’intero villaggio, da quando fu al centro del conflitto tra i guelfi della famiglia Solaro e i ghibellini dei De Castello di Asti a quando divenne di proprietà del Marchese Percivalle Roero di Cortanze a quando ancora fu parte della dote di Valentina Visconti, andata in moglie a Luigi d’Orléans finché non fu assediato dagli spagnoli per poi essere ripreso dai Savoia e, infine, diventare una splendida residenza di campagna della famiglia Roero di Cortanze, i cui discendenti ne sono tuttora i proprietari.

Qualcosa del castello medievale è ancora riconoscibile e lo si può visitare nell’ambito dei “Castelli Aperti” del Basso Piemonte o durante la Fiera del Rapulé a ottobre, che ricorda un’antica tradizione contadina della raccolta dei “rapulìn”, i grappoli più piccoli che restano dopo la raccolta dell’uva. In un percorso enogastronomico nelle varie cantine sarà possibile degustare le specialità culinarie tipiche di questa parte del territorio astigiano in abbinamento alle bollicine d’autore dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti Docg.

A Calosso sono tante le aziende vitivinicole, qui dove la coltivazione maggiormente praticata è quella della vite per la produzione appunto del Moscato d’Asti Docg. Uno dei segreti ben celati di questo borgo è quello che si trova nel sottosuolo del centro storico ovvero i “crotin”, le antiche cantine scavate nel tufo dalla mano dell’uomo, uniche nel loro genere e che oggi rappresentano un itinerario turistico.

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Fonte: 123rf
Il borgo di Calosso

Il borgo di Strevi, in provincia di Alessandria, sulla sponda sinistra del fiume Bormida, è un piccolo Comune formato da ben due borghi, Superiore e Inferiore o, come li chiamano qui, di Sopra e di Sotto. I pendii soleggiati di Strevi sono famosi per la loro produzione viticola. Anche la Strevi medievale è caratterizzata da un castello che ancora oggi, dopo aver subìto alcune modifiche nel corso dei secoli, ora si può visitare, soprattutto per vedere il grande scalone e l’imponente camino dei conti Valperga.

Fonte: Consorzio asti docg
Vigna Scrapona – Strevi

Un tempo era talmente isolato che lo chiamavano il paese dei lupi. Oggi, nel minuscolo borgo di Loazzolo (si contano all’incirca 300 abitanti), in provincia di Asti, per fortuna non se ne vedono più, ma resta ancora un luogo ameno e dal fascino antico. Questo piccolo borgo, a circa 600 metri di altitudine, fatto di strade strettissime e di muretti a secco, è circondato da un’infinità di vigne a perdita d’occhio, dove le uve che daranno origine all’Asti spumante e al Moscato d’Asti Docg contraddistinti da un sapore muschiato, un equilibrio acido e zuccherino e una moderata alcolicità, con un profumo che richiama i fiori di acacia, il glicine, l’arancio e il miele di montagna. l’Asti spumante e il Moscato d’Asti Docg sono il risultato che scaturisce dall’unione della tradizione spumantistica piemontese, antiche conoscenze enologiche, oculate tecniche di coltivazione e raccolta, che consentono di mantenere intatto il patrimonio aromatico che appartiene all’uva e al vino poi. Va inoltre ricordato che recentemente i produttori dell’Asti spumante hanno avviato un percorso di apertura ad una più ampia gamma di tipologie che va dal pas dosè al dolce.

Passeggiando tra i suoi vicoli è come fare un salto indietro nel tempo per la tranquillità e l’armonia del paesaggio che ben si coniuga con la modernità di lavorazione delle aziende vitivinicole che permettono a queste eccellenze, l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, di essere considerati simbolo dell’italianità nel mondo per qualità, storia e cultura.

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Fonte: Consorzio Asti docg
Vigneto

Nel cuore del Moscato d’Asti, tra splendidi filari d’uva, il borgo di Castiglione Tinella, in provincia di Cuneo, ha una storia molto antica. Faceva parte di quel territorio, conteso tra Langhe e Monferrato, che Giulio Cesare chiamava Gallia Cisalpina e che fu oggetto di invasioni barbariche. Attorno al Santuario della Madonna del Buon Consiglio, l’edificio più importante del borgo, eretto dove un tempo si trovava il castello, gira una leggenda che narra del miracolo avvenuto a metà del 1600 di una donna cieca, venuta qui per recuperare la vista. Ancora oggi, il santuario è meta di pellegrinaggio (religioso e turistico), soprattutto la prima domenica di settembre in occasione della festa.

Ma il nome del borgo fece il giro d’Europa verso la fine del XIX secolo, grazie a una bellissima donna, la Contessa Virginia Oldoini, sposa del conte Francesco Verasis Asinari di Castiglione nonché figura importante alla corte dell’Imperatore Napoleone III. Ogni anno, in suo onore, si celebra il Virginia Day con eventi, anche a base di vino, e dolci alla nocciola delle Langhe chiamati “Contessine”.

Orchidea nel vigneto

 

Questi territori hanno permesso attraverso le 3240 aziende viticole che lavorano e vivono questi vigneti e l’impegno delle case spumantiere di spedire sul territorio nazionale e nel mondo ben 92 milioni di bottiglie tra Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg: numeri importanti per le amatissime bollicine piemontesi, ambasciatrici nel mondo della più tradizionale produzione di vini.

mappa territorio consorzio
Fonte: consorzio
Mappa zona produzione Asti e Moscato Docg

In collaborazione con il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docga