Celleno, il borgo fantasma tutelato dal FAI

A pochi chilometri da Civita di Bagnoregio, detta anche la città che muore, c’è un borgo bellissimo, che pochi conoscono

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 8 Ottobre 2018 16:54Aggiornato: 8 Ottobre 2018 17:15

A pochi chilometri da Civita di Bagnoregio, detta anche la città che muore, c’è un borgo bellissimo, che pochi conoscono.

È Celleno, un borgo arroccato su uno sperone di tufo nella provincia di Viterbo, non lontano neppure da Orvieto, che molto ha in comune con il più noto borgo laziale, uniti entrambi da un triste destino e da vicende comuni.

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Celleno fu prima colpito da epidemie, poi da frane, eventi terribili avvenuti in anni non precisati, e infine distrutto da un terremoto nel 1931. Fatto sta che dalla fine del 1800 fu abbandonato. Oggi è considerato un borgo fantasma.
Il nuovo borgo di Celleno fu ricostruito non molto lontano negli Anni ’30, oggi si contano poco meno di 1500 abitanti.

Il borgo abbandonato è ancora un intricato dedalo di viuzze che portano fin su a quel che resta dell’antico castello, dopo aver superato la scenografica via del Ponte, stradine su cui si affacciano piccole case prive d’intonaco e resti di palazzi in pietra di basalto. Il catello ne ha passate di tutti i colori: conobbe le alterne vicende della rivalità tra famiglie di Guelfi e Ghibellini; nel XV secolo divenne possedimento della famiglia Gatti e poi fu un feudo degli Orsini, famiglia dalla quale prende ancora il nome.

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L’assenza di manutenzione ha risparmiato solo la parte architettonicamente più pregevole dell’abitato, quella intorno a piazza del Comune. Qui si trovano il Castello degli Orsini, la chiesa di San Carlo del XVII secolo, la chiesa di San Donato del 1200 e altri palazzi.

Il borgo di Celleno è stato selezionato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) tra i suoi beni e nelle giornate dedicate alle aperture straordinarie vengono organizzate visite guidate a cura del Gruppo FAI Giovani di Viterbo e dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo “Buratti” Unitus.

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Il prossimo appuntamento è per sabato 13 e domenica 14 ottobre 2018 in occasione delle Giornate Fai d’Autunno, quando 250 città aprono le porte di 660 fra borghi, palazzi, castelli, giardini e capolavori architettonici di solito inaccessibili o poco valorizzati. L’unico luogo nella provincia di Viterbo è proprio il borgo antico di Celleno.

Il Comune di Celleno, insieme alla startup Hubstract – Made For Art e all’Università della Tuscia, sostenuta dalla Regione Lazio, hanno presentato di recente un progetto di recupero e di riqualificazione del borgo chiamato “Il Borgo Fantasma di Celleno”. Un plastico interattivo racconta la storia e le peculiarità di Celleno, con tanto di logo, pannelli espositivi e brochure pieghevole e un’idea per lo sviluppo dell’ospitalità diffusa e la prosecuzione degli studi archeologici, storici e geofisici del luogo. Celleno potrebbe dunque diventare una nuova Civita di Bagnoregio.