Il Trentino, una palestra a cielo aperto

Le montagne trentine sono il luogo ideale dove praticare sport adrenalinici e discipline in cui la natura si trasforma in un attrezzo ginnico

Pubblicato: 30 Giugno 2021 10:00

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SiViaggia

Redazione

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Scalare pareti rocciose a mani (quasi) nude, lanciarsi giù da un sentiero ripidissimo a cavallo di una due ruote, arrampicarsi lungo vie ferrate e attraversare ponti di corda da brividi. Le montagne del Trentino sono una vera e propria palestra naturale a cielo aperto, perfette per chi ama gli sport adrenalinici, chi vuole provare forti emozioni o è super allenato e non teme il brivido. Senza dimenticare che d’estate si può stare all’aria aperta, respirando ossigeno facendosi al contempo inebriare dai profumi di fiori e di erba fresca.

Tra questi monti, e in particolare nelle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, il paesaggio, fatto di acqua, ghiaccio e rocce, muta dietro ogni curva, man mano che si sale di quota, dove ci si può rilassare in uno dei 146 rifugi alpini del Trentino.

Itinerari per la mountain bike

In tutto il Trentino si conta una rete di oltre 330 itinerari per circa 8000 chilometri e ce ne sono sempre di nuovi. Tra gli ultimi, quello che collega Lagorai alle Pale di San Martino, il percorso Caoria – Paneveggio. Si pedala in una cornice spettacolare che muta a ogni versante. Prima sotto le pareti porfiriche del Gruppo del Lagorai, poi al cospetto delle Pale di San Martino. Il percorso “Caoria-Paneveggio” è lungo 36,5 km, con 33 km su strade forestali e 3,4 su sentieri esistenti.

Per i veri amanti della MTB ci sono tantissimi bike park dove fare downhill con diversi gradi di difficoltà. Tra i più panoramici c’è il Brenta Bike Park, da cui ammirare a 360 gradi le Dolomiti di Brenta, Adamello e Presanella. Parte da 2.100 metri di quota per arrivare fino a 1.500 metri, ogni trail prende il nome di una cima delle Dolomiti di Brenta: Sfulmini, Tosa, Vallon e Prato Fiorito ecc.

Per chi trascorre le vacanze in bicicletta, in tutta la regione ci sono tantissimi bike hotel attrezzati anche per la due ruote.

Le ferrate da brivido

Qualcuno ha fatto da apripista su quelle montagne altrimenti inaccessibili e ha creato delle vie ferrate che oggi gli appassionati e chi non soffre di vertigini può percorrere. Tra le più incredibili c’è la Ferrata delle Aquile nell’Altopiano della Paganella accessibile d’estate. Qui, oltre all’emozione di arrampicarsi su un percorso dove ogni punto prende un nome – “canalone Battisti”, Spigolo del Vento”, Traversata degli Angeli”, “Conca d’Oro” e via dicendo – che mette alla prova anche il più esperto c’è anche l’aspetto panoramico: da lassù, lo sguardo si perde tra le Valli dell’Adige e dei Laghi. La ferrata termina al “Trono dell’Aquila”.

Ripercorre un sentiero storico risalente alla Prima Guerra Mondiale, invece, la Ferrata dei Fiori, in Val di Sol. Non solo, quindi, è di grande interesse panoramico, ma consente di rivivere l’esperienza bellica passando tra vecchie trincee e ponti sospesi. Nelle giornate più limpide, si possono scorgere persino le Dolomiti di Brenta.

In volo sulle Dolomiti trentine

Deve essere incredibile la sensazione che prova un’aquila quando sorvola i paesaggi mozzafiato del Trentino. Da lassù la vista è ineguagliabile. Chi non teme l’altezza ed è alla ricerca di continui stimoli può fluttuare silenziosamente su un parapendio (ci sono anche quelli a due posti, uno è per l’istruttore) godendosi la vista. Uno dei luoghi più belli dove praticare questo sport è il Doss de Sabion, in Val Rendena. Ci si lancia da una piattaforma naturale a 2.100 metri di altitudine, per godersi lo spettacolo mozzafiato delle montagne, delle valli, di Madonna di Campiglio e delle Dolomiti di Brenta.

Si sorvolano, invece, i pittoreschi laghi di Levico, detto anche “la perla turchese del Trentino” e di Caldonazzo e la Valsugana lanciandosi da Cima Panarotta, a 1.500 metri di quota. Il paesaggio che si può ammirare è da cartolina.

Canyoning, torrentismo e tanta adrenalina nell’acqua

Non il solito bagno nel laghetto di montagna o nel torrente tra i boschi, bensì vere esperienze adrenaliniche tra i corsi d’acqua che si sono scavati i loro percorsi tra le rocce. In Trentino, tra canyon creati dalla forza della natura nel corso dei millenni e fiumi in piena si possono praticare sport acquatici incredibili. Nelle Alpi Giudicarie ci sono delle piscine naturali dove tuffarsi, delle cascate e dei torrenti da attraversare e delle grotte da scoprire. Nel cuore della Val di Breguzzo c’è un bellissimo percorso lungo il Rio Roldone che sfrutta l’ambiente selvaggio naturale, dove farsi trascinare dalla corrente, armati di casco e tuta termica.

Per chi preferisce godersi il silenzio, invece, meraviglioso è il percorso nel Canyon Novella, in Val di Non, da fare con il kayak. Si attraversano forre e gole così strette da poterle toccare con le mani e dove la luce che s’insinua tra le pareti crea bellissimi giochi di ombre. Qui si è un tutt’uno con l’ambiente e non esiste nulla di più affascinante che stare a stretto contatto con la natura, anche quella che apparentemente è inospitale.