A Sud-Ovest della Gran Bretagna prende vita una stretta penisola caratterizzata da un clima mite e che si distingue per essere una delle più belle dell’intero Paese: la Cornovaglia. E proprio qui, tra panorami color smeraldo, campagne e spiagge incontaminate, svetta un luogo curioso”popolato” da pittoresche creature: i Giardini Perduti di Heligan.
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Perché visitare i Giardini Perduti di Heligan
Gli amanti delle piante non potranno fare a meno di visitare, almeno una volta nella vita, questo luogo dai tratti surreali e costellato in ogni angolo di natura e mistero. Vi basti sapere che Heligan, in lingua cornica, vuol dire “salice piangente”, una delle tante piante che impreziosiscono il giardino.
Ma la verità nuda e cruda è che per chiunque è difficile resistere al fascino di questo posto intriso di atmosfere epiche e fantasy, pur se avvolto da una magica e misteriosa quiete.
Sì, perché visitare i Giardini Perduti di Heligan vuol dire ritrovarsi immersi in qualcosa che va oltre ogni immaginazione più audace. Non solo per la notevole estensione e per il meraviglioso spettacolo naturale, ma anche per la sua storia che vanta un passato ricco di gloria, una drammatica decaduta, fino ad arrivare a una vera e propria rinascita che oggi regala al visitatore un parco al suo massimo splendore.
La Storia dei Giardini Perduti di Heligan
I Giardini Perduti di Heligan sorgono a poca distanza dal pittoresco villaggio di Pentewan e sono stati, per oltre 400 anni, dimora della famiglia Tremayne. Ma è sul finire del XIX secolo che i suoi 400 ettari hanno raggiunto la massima sontuosità possibile, anche se, pochi anni dopo, i rovi e l’edera stavano già devastando questo luogo eccezionale.
Infatti, dopo decenni di trascuratezza, il drammatico uragano del 1990 stava quasi per far diventare i Giardini Perduti di Heligan un lontano ricordo destinato a finire nel dimenticatoio di ognuno di noi. Invece, nello stesso anno, fu riscoperto grazie a una visita organizzata da uno degli eredi della famiglia Tremayne, John Willis, e il produttore discografico Tim Willis.
Entrambi rimasero estremamente incantati da questo posto dall’aspetto onirico, a tal punto da far partire un grandioso progetto di restauro. E, nella Pasqua del 1992, i Giardini Perduti erano di nuovo aperti al pubblico e più irresistibili di prima.
Una ripresa che fu un evento dalla risonanza mondiale tanto che i lavori di ristrutturazione furono seguiti dalla BBC che raccontò il tutto in un lungo documentario. Ma non è finita qui, il clamore fu così potente che persino il Times parlò di questa grande opera di rifacimento, definendola come “il progetto di restauro del secolo”.
Cosa visitare ai Giardini Perduti di Heligan
La prima cosa che percepisce il viaggiatore visitando i Giardini Perduti di Heligan è uno stretto legame tra la forza vitale della natura e l’opera dell’uomo. Del resto, entrambe han fatto rinascere dalle proprie ceneri questo parco stravagante e il cui ricordo rischiava di smarrirsi dopo due grandi guerre e un devastante uragano. E visitarli dona l’opportunità di poter ammirare una maestosa collezione di piante e fiori provenienti da tutto il mondo.
La “Giungla di Heligan”
Non è un caso, che da queste parti si sviluppi la “Giungla di Heligan” abitata da felci tropicali enormi e palme esotiche portate nei giardini da quelli che una volta venivano chiamati “i cacciatori di piante”. Inoltre, questa zona dei Giardini Perduti continua ad arricchirsi di arbusti esotici, tanto che al suo interno è presente un microclima più caldo di 5 gradi rispetto al resto del parco.
La Giungla prende vita su ripida valle puntellata di passerelle, stagni con ninfee, banani e palme. Un luogo assolutamente magnetico e in cui è possibile persino addentrarsi in tunnel di bambù e camminare su un ponte tibetano di corda che ha il record di essere uno tra i più lunghi della Gran Bretagna: ben 30 metri.
The Productive Garden
Non solo piante provenienti da tutto il mondo, ma anche gustosa frutta. Qui vi prende vita una splendida coltivazione di oltre 300 varietà di frutta, verdura, insalata ed erbe per lo più tradizionali, utilizzate poi per il menù della cucina Heligan.
C’è dell’altro, in questo tratto del parco abita anche una piantagione di ananas europea. Incredibile crederci ma è così. Infatti, i Giardini Perduti di Heligan sono l’unico posto del Vecchio Continente dove la pianta viene coltivata secondo un antico metodo, una tecnica usata nei climi freddi, grazie al calore prodotto dal letame.
Ma le attrazioni principali che rendono questo luogo ancor più stravagante sono la Mud Maid – Ragazza di Fango – e la Giant’s Head – Testa del Gigante -.
Mud Maid, la Ragazza di Fango (“vivente”)
Nel 1998 due artisti locali, i fratelli Pete e Sue Hill, diedero vita alla Mud Maid, una scultura che ritrae una Ragazza di Fango considerata “vivente”.
La giovane fanciulla, rappresentata adagiata sul terreno e addormentata, è particolarmente seducente poiché il suo aspetto cambia in base alle 4 stagioni, ecco perché viene definita “vivente”. Il motivo di questa elegante trasformazione è molto semplice: l’opera è stata realizzata con una struttura in legno e rete frangivento, ricoperta poi da un mix di cemento, fango e sabbia.
Un miscuglio di materiali che permette alle stagioni di colorare erbe, muschi, edera che vi crescono sopra. È per questo che la Mud Maid sembra volersi mostrare con un nuovo e più adeguato look in base al periodo dell’anno, ma anche con un singolare taglio di capelli e un abito dalle tinte stagionali. Un situazione che crea, indubbiamente, un perfetto connubio tra arte e natura.
Giant’s Head, la testa del Gigante (“vivente”)
La Giant’s Head, anch’essa creata da Pete and Sue Hill, è una testa gigantesca immersa tra muschi e licheni. Un colpo d’occhio così particolare che la stessa scultura sembra confondersi con il terreno sottostante. In poche parole sembra semi-sepolta nella terra, oppure sorgere da quella stessa superficie. Sensazione rafforzata dal fluttuare dei “capelli” acconciati da vari tipi di erba che si muovono al al ritmo del vento che sembra spettinarli.
Anche quest’opera vanta la stessa speciale caratteristica della Ragazza di Fango: il suo aspetto cambia in base alla luce e alla stagione.
Le altre bellezze dei Giardini Perduti di Heligan
Quelle appena citate non sono le uniche meraviglie da visitare in questo angolo incantato della Cornovaglia. C’è anche la “Lost Valley”, situata all’interno di un bosco, che durante la primavera diventa più bella che mai poiché si copre di un tappeto di campanule di vari colori.
Ma non solo, qua c’è persino il più grande albero di tasso presente sul suolo britannico, oltre all’unica piantagione di Wollemie del Paese, conifera della famiglia Araucariaceae originaria dell’Australia, scoperta nel 1994 nei pressi di Sidney dalla guardia forestale David Noble, dal quale la pianta prende il nome scientifico.
Presenti anche altre sculture che simboleggiano in maniera eclatante il rinnovo che ha riportato i Giardini Perduti di Heligan alla bellezza originaria.
Non resta che organizzare un viaggio nella meravigliosa Cornovaglia e inserire sul propio itinerario i Giardini Perduti di Heligan che, durante ogni stagione, regalano sorprese assolutamente ipnotiche.