VerdeOro

Turismo enogastronomico, tra lusso ed esperienze autentiche: il punto con Roberta Garibaldi

di Ilaria Santi

Il turismo enogastronomico è un fattore sempre più trainante non soltanto in Italia ma in tutto il mondo, che negli ultimi dieci anni è aumentato in modo esponenziale. Questo tipo di viaggio rappresenta spesso il cuore pulsante di una vacanza, capace di unire identità, storie e innovazione. Il 2025 segnerà una vera e propria svolta, con esperienze personalizzate, attenzione al territorio e con l’introduzione di tecnologie sempre più smart, in grado di offrire esperienze immersive e sostenibili.

Ne parliamo con Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, ma anche docente di Tourism management all’università di Bergamo, Ambassador della World Food Travel Association e membro di diverse altre associazioni e comitati scientifici, e che, di recente, ha pubblicato il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, giunto alla settima edizione.

Numeri, tipologie di esperienze, esempi: la più esperta d’Italia di turismo enogastronomico fa un quadro della situazione attuale nel nostro Paese e ci racconta qual è la percezione di turisti e di aziende coinvolte, ma ci ricorda anche di un’importante iniziativa lanciata di recente, la CarTES, la Carta del Turista Enogastronomico Sostenibile, una vera e propria “cartina” per orientarsi e per consentire ai viaggiatori di fare esperienze enogastronomiche nel rispetto dell’ambiente, della cultura e delle comunità locali. Alcuni esempi? Scegliere mete italiane poco note per riscoprire l’Italia più nascosta, sostenendo le tradizioni enogastronomiche rurali ed esplorando la ricchezza dei piccoli borghi.