Lo studio che svela cosa cercano i viaggiatori nell’anno della ripresa

Dopo oltre due anni di pandemia si è tornati a viaggiare e lo si fa in grande stile, con nuove esigenze e tendenze sempre più in crescita

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Ormai sembra essere una cosa certa, dopo oltre due anni di pandemia e di stravolgimenti in ogni settore, la voglia di viaggiare e di concedersi qualche giorno lontano dalle routine quotidiana è tornata, e l’ha fatto in grande stile. Soprattutto per quanto riguarda i viaggi internazionali che, forse come conseguenza al periodo di restrizioni appena trascorso, hanno registrato nuove tendenze da parte dei turisti.

Una serie di trend analizzati e riportati in uno studio condotto da SiteMinder, che ha evidenziato i comportamenti dei viaggiatori rispetto al periodo pre-pandemia, arrivando a ben cinque conclusioni di grande rilievo e per nulla scontate.

In primo luogo, si è visto come la voglia di viaggiare sia notevolmente più forte dell’inflazione. Questo significa che, nonostante ci sia stato un aumento dei prezzi a livello generale, le prenotazioni di voli e hotel non si sono né arrestate né hanno visto una diminuzione. Un fenomeno chiamato anche “revenge travelling” ovvero una sorta di voglia di rivalsa nei confronti delle limitazioni subite nei due anni appena conclusi e che spinge i turisti a non porsi ulteriori restrizioni riguardo la prospettiva di spesa per un viaggio.

Altra tendenza messa in luce dallo studio, è la crescente influenza che i social hanno nei confronti delle persone e delle scelte che prendono. In modo particolare si è registrato che ben il 78% dei viaggiatori si dimostra più che propenso a ricevere proposte di viaggio su misura e consigli sulle mete da visitare, attingendo informazioni direttamente dal mondo digitale.

Parlando di strutture ricettive, poi, il bleisure (business + leisure) è tra le esigenze di viaggio maggiormente evidenziate, in modo particolare dai Millennial  e dalla Generazione Z, che necessitano di trovarsi in un luogo in cui poter unire il proprio tempo libero al lavoro. Poter lavorare ovunque, infatti, anche in funzione delle nuove figure digital esistenti, è di fondamentale importanza per molti viaggiatori. Motivo per il quale risulta indispensabile trovare delle strutture che possano soddisfare questo aspetto senza però dimenticare di garantire un senso di calore a familiarità a chi viaggia.

Due aspetti che si collegano a un altro nuovissimo trend che sembra essere già in forte crescita, ovvero la necessità dei viaggiatori di soggiornare in strutture ricettive in grado di usare correttamente la tecnologia, per offrire maggiori servizi e un’esperienza di viaggio più appagante. Magari anche offrendo la possibilità di visitare la struttura nel metaverso prima di effettuare la prenotazione della stessa.

Infine, altra tendenza emersa dallo studio che potrebbe sembrare in contrasto con la precedente, riguarda il contatto umano. Che la tecnologia sia importante, infatti, è cosa innegabile ma che questa spesso tenda ad appiattire i rapporti lo è altrettanto. Che sia per questo aspetto o per gli anni trascorsi in cui i rapporti umani sono stati limitati, la voglia di contatto sembra essere dominante. E sono proprio i viaggiatori a chiederlo, dimostrando interesse per le persone che lavorano nel luogo scelto per la propria vacanza e/o soggiorno, e instaurando rapporti che li spingono a tornare nello stesso posto.

Aspetti che delineano la nuova domanda e le esigenze, presenti e future, dei viaggiatori, ponendo nuove sfide in termini di servizi al settore del turismo e della ricettività e nuove offerte di cui tutti potremo beneficiare.