Riapre al pubblico uno dei siti archeologici più preziosi al mondo

Dopo ben 16 anni di lavori, finalmente il sito archeologico del Palazzo di Aigai, in Grecia, torna ad aprire i battenti al pubblico: è una meraviglia

Pubblicato: 9 Gennaio 2024 07:30

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Giulia Sbaffi

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Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

Ci sono voluti ben 16 anni di duro lavoro e il restauro ha richiesto un finanziamento di oltre 20 milioni di euro (gran parte dei quali stanziati dall’Unione Europea), e ora finalmente possiamo tornare ad ammirare uno dei siti archeologici più suggestivi al mondo: si tratta del Palazzo di Aigai, il più grande edificio dell’antica Grecia e uno dei tanti Patrimoni UNESCO della regione. Scopriamo qualcosa in più.

Il Palazzo di Aigai riapre al pubblico

La scorsa domenica 7 gennaio 2024, in Grecia è stato inaugurato il sito archeologico del Palazzo di Aigai: era rimasto chiuso per moltissimi anni, a causa di urgenti lavori di restauro, e ora finalmente i suoi battenti tornano a riaprire al pubblico. Siamo nei pressi della città di Verghina, un piccolo centro abitato situato nel nord del Paese, il quale tuttavia in passato svolgeva un ruolo fondamentale. Fu infatti la prima capitale del regno di Macedonia, tra l’ottavo e il quarto secolo a.C. Oggi è considerata uno dei luoghi archeologici più importanti del Paese.

Il Palazzo di Aigai era, ai tempi della sua costruzione, l’edificio più grande di tutta la Grecia: ancora oggi, i suoi resti occupano un’area di circa 15mila metri quadrati, a riprova della sua imponenza. Il sito venne scoperto nel 1855, epoca in cui ebbero inizio gli scavi che permisero di portare alla luce tali preziosissimi reperti archeologici. Nel secolo successivo, a poca distanza vennero rinvenute anche le tombe reali della dinastia macedone, che suggerirono agli esperti il ruolo di prima capitale macedone della città di Verghina.

Il sito archeologico del Palazzo di Aigai

Perché il Palazzo di Aigai fu così importante? Venne costruito ben 2.300 anni fa dal re Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno: era composto da una serie di cortili circondati da colonnati, e al suo interno trovavano spazio sia gli ambienti destinati ai riti religiosi che quelli più conviviali, allestiti come sale da banchetti. Si tratta di un palazzo monumentale, riccamente affrescato e decorato con stucchi dipinti, che visse alcuni dei principali tasselli della storia greca. Fu qui, infatti, che il celebre condottiero venne incoronato re prima di partire per le sue imprese militari in Asia.

Il palazzo venne poi distrutto dai romani, e ad oggi rimangono solo pochi resti di grandissimo valore. Tra i dettagli che si sono conservati, spiccano i meravigliosi mosaici che decoravano i suoi pavimenti. Inoltre è possibile ammirare le colonne che, restaurate nella loro antica disposizione, sono in parte realizzate con pezzi originali (il resto, purtroppo, consiste solo in perfette repliche di ciò che non è pervenuto sino ai nostri giorni). Ma il sito archeologico non si compone solamente di queste rovine monumentali.

Anche la vicina necropoli fa parte del complesso archeologico: vi si trovano oltre 300 tumuli, alcuni dei quali risalgono nientemeno che all’XI secolo a.C. Il ritrovamento più prezioso è sicuramente quello di una delle tombe reali situata all’interno del Grande Tumulo, ovvero una collina scavata e adibita a necropoli per personalità illustri. Secondo gli esperti, la tomba apparterrebbe a re Filippo II e sarebbe una delle più grandi scoperte archeologiche del XX secolo. Al suo interno, sono state rinvenute opere sensazionali tra cui ritratti realistici del re, preziosi oggetti in avorio e pitture rupestri policrome.