Riapre al pubblico l’Area Sacra di Largo Argentina

Finalmente si torna a visitare uno dei luoghi più ricchi di fascino della Roma antica: riapre i battenti l'Area Sacra di Largo Argentina, con i suoi splendidi templi

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Giulia Sbaffi

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Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

Mai prima d’ora i turisti avevano avuto modo di ammirare da vicino i meravigliosi reperti archeologici che, nel corso del secolo passato, erano tornati alla luce presso l’Area Sacra di Largo Argentina. Oggi, però, viene inaugurato un nuovo percorso che consente di avere una visione d’insieme ancora più spettacolare degli antichi templi che si trovano nel centro storico di Roma, in un luogo ricco di grande fascino. Ecco le novità più importanti.

L’Area Sacra di Roma riapre i battenti

Una delle più belle testimonianze della Roma antica, seppur non particolarmente conosciuta, è l’Area Sacra situata presso Largo Argentina, nel cuore del centro storico. In questa piazza, durante alcuni lavori di ristrutturazione avvenuti nel corso degli anni ’20 del secolo passato, furono ritrovati i resti marmorei di un’enorme statua. Si decise così di proseguire con gli scavi, riportando alla luce reperti archeologici preziosissimi, risalenti all’età repubblicana. Quella che è una storia millenaria si è dunque riaffacciata dopo lungo tempo ben celata sotto terra.

Particolarmente suggestivi sono i resti di quattro templi, che dovevano essere il punto focale della grande piazza lastricata riemersa a Roma. Ebbene, ora sarà possibile vedere da vicino questi antichi edifici: grazie ai lavori condotti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, resi possibili dalla generosa donazione di Bulgari, il 20 giugno apre un nuovo percorso inclusivo che ci permette di visitare le rovine dell’Area Sacra e ammirare i reperti archeologici a distanza ravvicinata, regalandoci un’esperienza davvero meravigliosa.

Finora, infatti, i turisti potevano soltanto gettare un’occhiata ai templi dall’alto del piano stradale, mentre adesso si potrà scendere sin dentro l’area archeologica e ritrovarsi ad un passo da questo frammento di storia così affascinante. “Uno dei luoghi più belli e preziosi di Roma è finalmente fruibile appieno da parte dei cittadini romani e dei turisti, i quali d’ora in avanti potranno vedere da vicino meravigliosi reperti archeologici di varie epoche della storia della nostra città” – ha affermato Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale.

Il nuovo percorso

Si tratta, dicevamo, di un percorso inclusivo: è stato infatti minuziosamente pensato per abolire qualsiasi tipo di barriera architettonica, rendendo il tour usufruibile da persone con necessità speciali. Vi è una piattaforma elevatrice che consente l’accesso a chi ha una mobilità ridotta, ma anche alle famiglie con passeggini. Lungo l’itinerario, non ci sono dislivelli e la passerella è completamente pianeggiante, così da rendere agevole il cammino. Diversi pannelli illustrativi, con testi in italiano e in inglese, raccontano la storia del sito e le trasformazioni che esso ha vissuto.

Due di questi pannelli sono tattili: presentano informazioni in italiano, inglese e braille, per offrire un’esperienza a tutto tondo anche alle persone ipovedenti e non vedenti. Tra le altre novità, poi, ci sono le due aree espositive situate nel portico della Torre del Papito, con una selezione di numerosi reperti ritrovati durante gli scavi degli anni ’20. Tra di essi, anche due teste di statue gigantesche appartenenti probabilmente ad antiche divinità e dei sarcofagi. Infine, una nuova illuminazione permette di avere una visuale migliore su questo preziosissimo patrimonio archeologico.