Il ritorno dell’ora solare, consueto appuntamento d’autunno, è ormai alle porte, anzi, vicinissimo. Quest’anno, in Italia, l’orologio tornerà indietro di un’ora nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024.
Alle 3 del mattino, infatti, le lancette dovranno essere posizionate alle 2, permettendo a tutti di godere di un’ora di sonno in più. Questo cambio di orario segna la fine dell’ora legale, che sarà nuovamente attivata nel marzo 2025.
Il cambio d’orario non avrà effetti solo sulle abitudini del sonno ma inciderà anche sulla distribuzione della luce naturale durante la giornata, anticipando l’alba e il tramonto.
Analizziamo meglio il funzionamento, gli effetti e la discussione intorno al sistema di alternanza tra ora solare e ora legale per capire come funziona in Italia e nel resto del mondo.
Indice
Cos’è l’ora solare e come funziona
Con il termine ora solare si indica l’orario che segue il naturale movimento del Sole. In questo sistema, il mezzogiorno si colloca quando il Sole raggiunge il punto più alto nel cielo, fornendo un’indicazione che è di consuetudine considerata più vicina al ciclo naturale del giorno e della notte.
Al contrario, l’ora legale è un’impostazione che sposta avanti di un’ora l’orario standard per sfruttare maggiormente la luce del giorno nei mesi estivi, consentendo una riduzione del ricorso all’illuminazione artificiale.
Quando è in vigore l’ora legale, infatti, il mezzogiorno “solare” è posticipato, così come le ore pomeridiane e serali. Questo sistema consente di godere di un’ora in più di luce durante le attività pomeridiane e serali, mentre l’ora solare, che è il sistema di riferimento naturale, aiuta a ottimizzare la luce nelle ore mattutine nei mesi autunnali e invernali.
Nel nostro Paese, l’alternanza tra ora solare e ora legale è una tradizione consolidata, ma non è stata sempre così. Introdotta per la prima volta nel 1916 e adottata stabilmente solo dal 1966, questa pratica è diffusa in circa il 40% delle nazioni a livello globale e, storicamente, è stata adottata almeno una volta in circa 140 Paesi.
Oggi, sono 71 gli Stati in cui parte della popolazione sposta gli orologi di un’ora avanti o indietro in periodi specifici dell’anno. D’altronde, i dispositivi tecnologici più comuni, come smartphone, tablet e computer, sono ormai programmati per cambiare automaticamente l’orario seguendo il calendario europeo, senza bisogno di regolazioni manuali.
Cambio dell’ora in Italia: quando e come avviene
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024, alle 3 del mattino, tutti gli orologi in Italia e nell’Unione Europea torneranno indietro di un’ora. Questo significa che le lancette andranno posizionate sulle 2, permettendo così di dormire un’ora in più. Questa pratica risale a decenni fa ed è consolidata a livello europeo, dove si è scelto di fissare l’ultima domenica di ottobre come data per il passaggio dall’ora legale all’ora solare.
In Italia, come nel resto d’Europa, il passaggio dall’ora legale all’ora solare e viceversa è sincronizzato: l’ora legale inizierà nuovamente a marzo 2025, precisamente nell’ultima domenica di quel mese, alle ore 2:00. Gli orologi si sposteranno avanti di un’ora, segnando l’inizio della primavera anche nel ciclo giornaliero di luce.
Da alcuni anni, la Comunità Europea discute l’opportunità di abolire il cambio tra ora solare e ora legale. Nel 2018 il Parlamento Europeo ha chiesto alla Commissione Europea di valutare la possibilità di rendere permanente uno dei due orari, eliminando l’alternanza. Nel 2019 la Commissione ha espresso un parere favorevole alla sospensione del cambio d’orario, lasciando ai singoli Stati la scelta tra l’adozione permanente dell’ora solare o legale.
In Italia, ad oggi, non è stato raggiunto un consenso su quale orario mantenere, anche a causa delle diverse implicazioni economiche, sociali e sanitarie associate ad ogni opzione.
Cambio d’orario nel mondo: come funziona?
Il sistema di alternanza tra ora solare e ora legale non è adottato uniformemente in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, il cambio tra ora legale e ora solare avviene, come in Europa, due volte l’anno, ma in date diverse. Negli USA l’ora legale inizia la seconda domenica di marzo e termina la prima domenica di novembre. Alcuni Stati, come l’Arizona e le Hawaii, hanno scelto di non aderire all’ora legale, mantenendo l’ora solare tutto l’anno.
In Asia l’ora legale è meno comune e viene adottata solo da pochi Paesi, mentre altre nazioni, come il Giappone, mantengono lo stesso orario tutto l’anno. Anche in Sud America e in Africa l’adozione dell’ora legale varia molto. Ad esempio, il Brasile ha rinunciato all’ora legale nel 2019, mentre il Sudafrica, che si trova vicino all’equatore, non la utilizza mai poiché l’escursione tra le ore di luce estiva e invernale è minima.
Negli ultimi anni, il numero di Paesi che adottano l’ora legale è andato diminuendo: se nel 2015 erano 79 le nazioni coinvolte, il numero è sceso progressivamente a 77 nel 2016, 75 nel 2018, 73 nel 2021, fino ad arrivare ai 71 attuali. Questo declino è in parte legato al dibattito sui potenziali impatti sulla salute, in particolare sulle abitudini del sonno e sui ritmi circadiani.
Nel complesso, oltre 140 Paesi hanno adottato in passato l’ora legale o ne mantengono l’utilizzo in parte dell’anno. Molte nazioni, tuttavia, hanno scelto di eliminare questa pratica, tra cui quasi tutti i Paesi asiatici, gran parte di Sudamerica e Centroamerica, i Paesi africani dell’area mediterranea e meridionale, e alcune aree dell’Australia.
L’Egitto è l’ultimo Paese ad aver reintrodotto l’ora legale, precisamente nel 2023, mentre il precedente era stato il Territorio dell’Isola Norfolk nel 2019. Altri Stati del mondo come Iran, Siria e Giordania hanno invece eliminato l’ora legale nel corso dello stesso anno.