Con l’estate che ha già iniziato ad imperversare in gran parte d’Italia, sono moltissimi i turisti che stanno cercando la meta delle loro prossime vacanze, con un occhio di riguardo per le località di mare dove potersi godere qualche giorno di relax. Oltre a tariffe convenienti e servizi eccellenti, è importante tenere in considerazione anche lo stato di pulizia e igiene delle acque in cui si farà il bagno: il nuovo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente indica quali sono i Paesi europei in cui le località balneabili vantano una miglior qualità dell’acqua.
La qualità delle acque balneabili in Europa
Nello scegliere la meta delle proprie vacanze al mare, è importante fare attenzione alla qualità delle acque in cui ci si tufferà. L’Unione Europea ha degli standard piuttosto stringenti ai quali le località di balneazione devono aderire per poter ottenere un prezioso riconoscimento: il monitoraggio dell’acqua è affidato all’Agenzia Europea per l’Ambiente, che testa regolarmente campioni provenienti da ben 22.081 siti balneabili (sia costieri che lungo i laghi o i fiumi). Questa procedura consente di individuare la concentrazione di alcuni pericolosi batteri come l’Escherichia coli o gli enterococchi intestinali.
La loro presenza indica un elevato inquinamento delle località balneari a causa di acque reflue: poter ottenere questi dati è fondamentale per i turisti, dal momento che tali batteri possono essere pericolosi per la salute, provocando disturbi gastrointestinali, infezioni alle orecchie e agli occhi o problemi alle vie respiratorie. In base ai livelli individuati nell’acqua, l’Agenzia Europea per l’Ambiente classifica ciascun sito di balneazione come “eccellente”, “buono”, “sufficiente” o “scarso”. Scopriamo quali sono i Paesi europei che, nel 2023, hanno dimostrato di avere le acque più pulite.
I Paesi con l’acqua più pulita (e quelli meno virtuosi)
Dall’oceano Atlantico al mar Mediterraneo, in Europa la qualità dell’acqua balneabile è genericamente piuttosto alta: l’85% dei siti di balneazione ha ricevuto una classificazione “eccellente”. Percentuale che sale all’89% se consideriamo solamente le località costiere, dal momento che quelle situate lungo fiumi e laghi hanno una qualità inferiore (poco meno del 79% risulta “eccellente”). Tra i Paesi europei che primeggiano per pulizia dell’acqua, ci sono Cipro, l’Austria, la Croazia e la Grecia: queste mete turistiche possono vantare il 95% o più delle loro acque balneabili considerate “eccellenti”.
C’è naturalmente chi ha ottenuto risultati decisamente meno soddisfacenti. L’Albania (che è considerata una delle mete emergenti per il turismo balneare), il Belgio, l’Estonia, l’Ungheria e la Polonia hanno meno del 70% dei loro siti di balneazione dichiarati “eccellenti”. È invece in altri Paesi come la Svezia, i Paesi Bassi, l’Irlanda e l’Estonia che, pur essendo le acque complessivamente soddisfacenti, ci sono la maggior quantità di località balneabili (superiore al 3%) che presenta una qualità considerata “scarsa”. In questo caso, i siti di balneazione che non hanno raggiunto la sufficienza vengono chiusi durante la stagione successiva, per evitare che i turisti possano nuotare in acque non sicure.
In generale, insomma, la situazione europea è abbastanza rosea. Merito di buone politiche adottate nel corso degli ultimi anni, che prevedono – tra l’altro – una migliore gestione delle aree balneabili e una riduzione degli agenti inquinanti e patogeni nelle acque reflue che finiscono in mare. C’è sicuramente ancora molto da fare, ma nel complesso il 96% dei siti balneabili di tutta Europa, nel 2023, ha soddisfatto lo standard minimo di qualità richiesto dalla Direttiva sulle acque di balneazione.