Il sottosuolo italiano continua a stupire. Grazie alle ricerche condotte dall’Università di Bologna, infatti, è appena stata fatta una straordinaria scoperta archeologica che ci permette di capire molto di più sulla storia di un sito del Belpase che vanta un’importanza incredibile.
Tharros, scoperto un quartiere artigianale
Simao a Tharros, un sito archeologico della provincia di Oristano, situato nel comune di Cabras, in Sardegna. E proprio qui una nuova campagna di scavi nella zona dell'istmo, denominata "Sa Codriola", condotta da alcuni studiosi dell'Università di Bologna, ha portato alla luce qualcosa di particolarmente speciale.
Le ricerche, dirette dalla dottoressa Anna Chiara Fariselli su concessione ministeriale e con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, stanno restituendo a tutti noi il quartiere artigianale della città punica. Un rinvenimento che si rivela eccezionale poiché sono pochissimi i casi analoghi nel Mediterraneo Centrale.
Come ha sottolineato l'archeologa e come riportato da La Nuova Sardegna: "Si tratta di una scoperta molto importante in quanto sono pochissimi i casi analoghi nel Mediterraneo Centrale, in Sicilia e a Cartagine. Ci troviamo davanti a un contesto che con questa leggibilità sul terreno, finora non abbiamo mai rinvenuto. Ci siamo sempre trovati di fronte a contesti rimaneggiati, all'interno dell'area archeologica e nella necropoli, per ragioni diverse. Questa zona, invece, è una zona sigillata, nella quale si vedono delle modifiche strutturali che sono però antiche, legate al miglioramento delle funzionalità delle strutture di fornace".
A Tharros era già nota un’area produttiva con fornaci nella zona a ridosso della necropoli settentrionale. Una seconda area artigianale è stata supposta da Enrico Acquaro sul colle di Murru Mannu. Ulteriori indagini dovranno essere condotte per chiarire la pertinenza delle fornaci alla produzione anche di anfore destinate all'esportazione, contribuendo pure all'identificazione delle anfore tharrensi e della loro diffusione mediterranea in centri punici ed extra punici.
L'importanza di Tharros
Tharros venne fondata alla fine dell’VIII sec. a.C. o nel VII da genti fenicie in un’area già frequentata in età nuragica. Oggi è un vero e proprio un museo all'aria aperta dove gli scavi vanno avanti portando alla luce maggiori notizie del suo passato. Attualmente, ciò che è possibile visitare risale soprattutto al periodo della dominazione romana o della prima cristianità. Tra le strutture più interessanti vi sono il tophet, le terme, le fondamenta del tempio e una parte dell'area con case e botteghe artigiane.
Mentre la maggior parte dei manufatti ritrovati durante gli scavi sono visibili presso:
- il Museo archeologico nazionale di Cagliari;
- l'Antiquarium arborense a Oristano;
- il Museo archeologico comunale Giovanni Marongiu di Cabras;
- il British Museum di Londra.
In sostanza, è un pezzo di storia della Sardegna, e quindi del nostro Paese, sotto forma di anfiteatro naturale affacciato sul mare. Presente anche un trenino turistico che percorre l'intera area che va dalla spiaggia alla zona archeologica. Il servizio del trenino per Tharros è attivo dal mese di marzo al mese di settembre.
Un'area archeologica, dunque, che continua a riservare sorprese, in primis per gli studiosi, poi per tutti i sardi, gli italiani e gli appassionati di storia.