Viaggio in Estonia, il Paese con “cinque stagioni”

Un affascinante Paese dell'Europa Settentrionale è certamente l'Estonia, un luogo che vanta ben "cinque stagioni" grazie a un particolarissimo fenomeno naturale

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Oggi vi portiamo a scoprire un Paese dal fascino unico, dove boschi e foreste da fiaba si mescolano con tradizioni, usi peculiari e cittadine ricche di tesori. Un luogo in cui la natura regna sovrana, a tal punto che sembrano esserci “cinque stagioni“: benvenuti in Estonia, magica realtà dell’Europa Settentrionale.

Perché in Estonia ci sono “cinque stagioni”

A sud-ovest di questo affascinate Paese si sviluppa il Parco Nazionale di Soomaa – tradotto “terra di paludi” – che protegge circa 360 chilometri quadrati di territorio. Fu creato nel 1993 e la sua caratteristica principale è la cosiddetta “quinta stagione“.

Un fenomeno particolarissimo che si verifica tra l’inverno e la primavera e che lascia tutti senza fiato. Durante questo periodo dell’anno, infatti, il parco viene completamente inondato e l’unico modo per visitarlo è la canoa. Una peculiare zona che per un determinato lasso di tempo si ritrova del tutto sommersa scomparendo sott’acqua, per poi svuotarsi nuovamente al termine della cosiddetta “quinta stagione“.

Come funziona il fenomeno della “quinta stagione”

Il Parco Nazionale di Soomaa è un’estesissima pianura alluvionale che deve la sua “quinta stagione” alla fusione di fattori piuttosto sorprendenti. Innanzi tutto, c’è lo scioglimento della neve sul Monte Sakala (alle cui pendici si sviluppa il Parco); in secondo luogo, c’è la “corsa” della neve disciolta per confluire nei fiumi Navesti, Halliste, Raudna, Kopu, Toramaa e Lemmejõgi, diretti verso Soomaa. Tuttavia c’è un’eccezione: il fiume Navesti continua il suo percorso verso il Mar Baltico.

Ed è proprio il tragitto che compie quest’ultimo corso d’acqua a portare alla luce l’area d’inondazione di Riisa, la più grande del Nord Europa. Basti pensare che comprende un territorio di 175 chilometri, con un livello massimo di copertura dell’acqua di 7-8 chilometri. Ma a influire sulla “quinta stagione” c’è anche un fattore geologico: Soomaa è il più grande sistema di torbiere di tutta Europa, ciò vuol dire che può essere definita come un’enorme spugna naturale.

In sostanza, durante l’estate il flusso d’acqua medio al secondo che attraversa Soomaa , come riporta un’intervista della BBC all’Agenzia estone per l’ambiente, è di 5-10 metri cubi. Mentre nella “quinta stagione” è 10 volte più alto, una condizione che permette al torrente di salire fino a 100 metri cubi al secondo e di rendere i fiumi di Soomaa non in grado di contenere tutto ciò, lasciando l’acqua fluire sopra praterie, foreste e strade, coprendo tutto e rompendo la connessione con il mondo esterno.

Un periodo, quindi, in cui il territorio estone è completamente diverso da come si presenta in inverno, primavera, estate e autunno, creando di fatto una “quinta stagione”.

Visitare il parco durante la “quinta stagione”

Per sopravvivere a questa situazione, gli abitanti della zona in passato costruivano zattere per il bestiame cercavano di conservare il pane per settimane al fine di non morire di fame. Mentre oggigiorno l’unico modo sicuro per spostarsi durante le inondazioni è la canoa. Attualmente, in questo parco vivono circa 70 anime che hanno deciso di convivere pacificamente con le alluvioni annuali.

Persone per cui la “quinta stagione” non è un problema, ma anzi è un elemento identitario che accresce il senso di appartenenza alla comunità. Gli animali che abitano questo territorio  – per esempio linci, lupi e orsi bruni – vivono come se avessero un presentimento: all’arrivo della “quinta stagione” se ne vanno tutti dal parco, lasciando spazio agli avventurosi canoisti.

L’arrivo della “sesta stagione”

Ad ogni modo, c’è un allarme da non sottovalutare: Jana Põldnurk, responsabile di idrologia presso l’Agenzia estone per l’ambiente, ha fatto sapere tramite l’intervista alla BBC di cui vi parlavamo sopra, che non è escluso l’arrivo di una “sesta stagione“.

Questo perché i danni causati dal cambiamento climatico possono portare alla nascita di inondazioni anche in periodi decisamente più insoliti. Il rischio, quindi, è che in futuro l’Estonia possa avere anche una “sesta stagione“, non di certo una condizione normale.

Cosa vedere assolutamente in Estonia

L’Estonia si rivela un posto davvero unico non solo perché possiede “cinque stagioni”, ma anche per le caratteristiche del suo territorio e per le meraviglie di cui è costellata. Tantissimi sono i luoghi da visitare, ma noi abbiamo cercato di raccoglierne alcuni che riteniamo essere assolutamente imperdibili.

La prima meta da ammirare in Estonia è certamente l’ipnotica capitale Tallin, una città in grado di stupire poiché ha un fascino irresistibile. Infatti, da queste parti il moderno crea un equilibrio perfetto con il medievale, portando alla luce un’atmosfera vivace e assolutamente originale. Del resto, qui antiche guglie di chiese si alterneranno a palazzi barocchi e a moderni grattacieli.

Bellissima anche Tartu, la capitale spirituale dell’Estonia. I suoi abitanti sono convinti che qui aleggi uno speciale vaim (spirito) del passato che si può percepire nelle case di legno, negli imponenti edifici, nei magici parchi e persino nel lungofiume.

Vanta, inoltre, un centro storico che annovera numerosi edifici dalle sobrie linee settecentesche, molti dei quali sono stati adibiti a funzioni innovative.

Tra le attrazioni principali dell’Estonia ci sono sicuramente i suoi maestosi castelli tra cui quello di Kuressaare, capoluogo dell’isola di Saaremaa, che ancora oggi è una delle fortezze meglio conservate del Paese. Al sui interno un importante museo che permette di conoscere la storia di Saaremaa. Inoltre, questo lembo di terra è ammantato da pini, abeti, ginepri, mulini a vento, fari e minuscoli villaggi che sembrano non essere stati segnati dal trascorrere del tempo.

Gli amanti della natura, dal canto loro, non possono di certo perdere il Parco Nazionale di Lahemaa chi si distingue per essere il più esteso dell’Estonia in quanto si sviluppa lungo un territorio incontaminato e rurale di 725 chilometri quadrati, tanto da sfoggiare un litorale e un entroterra davvero unici nel loro genere.

Un piccolo mondo a parte dell’Estonia, il parco comprende un tratto di costa frastagliata, con graziose penisole, baie, tantissimi chilometri quadrati di boschi, laghi, fiumi e paludi, ma anche numerosi siti di interesse storico e culturale.

Oggigiorno ciò che più attira i visitatori è la spiaggia, ma dal 1945 al 1991 è stata una vera e propria zona di confine, con tanto di militari e con la presenza di una recinzione di filo spinato alta ben 2 metri. Il tutto con l’obiettivo di non far arrivare al mare gli abitanti del villaggio.

Infine – ma la lista su cosa visitare in Estonia non è di certo finita qui – vi consigliamo di fare una tappa a Pärnu, il centro estivo e la stazione balneare per eccellenza non solo degli estoni, ma anche dei vicini finlandesi.

Una località con una lunga ed estesa spiaggia dove ci sono tantissimi campi di pallavolo, diversi luoghi per fare tutti gli sport che si desiderano e anche vivaci e allegri bar. Non mancano, inoltre, suggestivi edifici seicenteschi dove però si fanno spazio anche costruzioni in stile Liberty o Art Nouveau.

Insomma, l’Estonia, oltre a essere un luogo in cui si sviluppano “cinque stagioni”, è anche una meta modellata dalla natura e impreziosita da città e villaggi rimasti fermi nel tempo.