La misteriosa necropoli bosniaca che incanta il mondo

In Bosnia ed Erzegovina sorge una necropoli di cui si hanno ancora pochissime informazioni, ma che grazie alle sue particolari lapidi incanta il mondo

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Pubblicato: 18 Maggio 2023 13:30

La Bosnia ed Erzegovina, un territorio immerso nella natura dei Balcani, è un Paese che pullula di straordinarie città antiche, mare cristallino che bagna spiagge paradisiache e maestose cime incontaminate. Non mancano di certo le campagne, che anzi custodiscono un vero e proprio simbolo di questa terra: delle particolari lapidi che incantano il mondo.

La necropoli di Radimlja

La misteriosa necropoli bosniaca di cui vi vogliamo parlare si chiama Radimlja e si trova nei pressi di Stolac, la città più antica di tutto il Paese. Proprio qui sorgono ben 133 (c’è chi dice 135) particolari lapidi medievali disposte in diverse file. Guardandole si notano alcuni motivi geometrici, lune e stelle magistralmente incise su pietre bianche. Si tratta perciò di monumenti che custodiscono non solo quel che resta dei corpi di anime che un tempo hanno abitato questo mondo, ma anche centinaia di anni di storia di questo Paese.

Sono chiamate stećci e sono delle pietre tombali monolitiche che oggi rappresentano i monumenti più riconoscibili e, allo stesso tempo, enigmatici della Bosnia ed Erzegovina. In questa precisa necropoli ce ne sono poco più di un centinaio, ma in realtà in tutta l’estensione del Paese se ne contano più o meno 60.000.

Da secoli colpiscono storici e viaggiatori, ma al contempo sono anche simbolo di orgoglio nazionale e identità tra la popolazione multietnica della Bosnia.

Necropoli di Radimlja
Fonte: iStock
Alcune tombe della necropoli di Radimlja

La storia degli stećci

I primi stećci, che è giusto specificare che sono presenti anche in alcune zone delle odierne Croazia, Montenegro e Serbia, sono iniziati a comparire su prati e colline verdi nel corso dell’XI secolo. Hanno poi raggiunto la massima diffusione nel XIV e XV secolo, prima di scomparire del tutto sotto la dominazione ottomana.

La loro origine è incerta: c’è chi sostiene che siano state edificate dei valacchi, ovvero i discendenti delle popolazioni che furono romanizzate tra il primo e il sesto secolo nei Balcani e nel bacino del basso Danubio, mentre altri ritengono che facciano riferimento a una tradizione della chiesa bosniaca per fedeli, sia cattolici che ortodossi.

Pochissime certezze si hanno anche sui defunti che vi si seppellivano e sul significato dei messaggi simbolici incisi su queste misteriose pietre sepolcrali. Quel che è certo è che ci sono anche rappresentazioni della vita bosniaca durante il periodo di riferimento, quindi il Medioevo.

Alcuni di questi stećci mostrano iscrizioni in cirillico contenenti informazioni sul defunto, così come osservazioni filosofiche. Inoltre, data l’importanza del loro significato storico e culturale, gli stećci sono stati iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco per il loro “eccezionale valore universale”.

Caratteristiche

Presso la necropoli di Radimlja, al momento attuale, si contano ben nove tipi diversi di stećci: 36 lastre, 1 lastra con piedistallo, 27 cassapanche, 24 cassapanche con piedistallo, 4 cassapanche alte, 5 cassapanche alte con piedistallo, 2 sarcofagi, 31 sarcofagi con piedistallo e 3 cruciformi.

Mentre nelle vicinanze di questo antico cimitero sono presenti anche alcuni tumuli illirici che stanno ad indicare che, molto probabilmente, questo luogo venisse utilizzato già da tempi remoti come eterna dimora per i morti. Una tradizione che è stata poi continuata, tanto che alcuni scavi condotti negli anni ’60 hanno rivelato altre tombe a una profondità di 120–135 centimetri. Le analisi effettuate sui corpi hanno invece fatto emergere che erano persone piuttosto alte e con un torace ben sviluppato.

Quasi la metà delle pietre è ancora – e per fortuna – decorata. Gli ornamenti utilizzati includono linee curve con trifoglio, zigzag plastici, cerchi radiali, rosette, raffigurazioni di cerchi plastici, grappoli, aste a forma di lettera T e curve a spirale.

Le rappresentazioni figurative possono invece essere suddivise in quelle di figure maschili, con la mano destra alzata, e scene di caccia, tornei cavallereschi ed elementi di idee pagane e cristiane.

Tra le altre cose, queste misteriose lapidi sono fatte di pietra calcare bianca come il latte tagliata dalla collina di Ošanići, che è stata poi affilata e trasferita nella necropoli per i lavori finali e per inserire le varie decorazioni del caso.

Radimlja, decorazioni lapidi
Fonte: iStock
Dettagli delle lapidi di Radimlja

Le altre necropoli

La necropoli di Radimlja è senza ombra di dubbio quella meglio conservata di tutto il Paese grazie alle sue lapidi decorate risalenti al 1480. Ma la verità è che nelle campagne bosniache sono presenti altri interessanti stećci. È il caso della necropoli di Boljuni che, nei fatti, ne conserva persino di più: ben 274.

Poi ancora a 100 chilometri verso nord, negli emozionanti altopiani del Parco naturale di Blidinje e nel lago alpino di Blidinje, c’è la necropoli di Dugo polje che conta approssimativamente 150 pietre tombali.

Cosa vedere a Stolac

Visitare gli stećci è anche un’ottima occasione per conoscere la città di Stolac. Come vi accennavamo in precedenza, è la più antica di tutta la Bosnia ed Erzegovina tanto che mostra tracce di popolamento di ben 15.000 anni fa. Ciò vuol dire che non mancano di certo i siti archeologici e di interesse storico e culturale da scoprire, oltre all’affascinante necropoli di Radimlja.

Nella Grotta di Badanji, per esempio, sono presenti incisioni rupestri che sono databili tra 12.000 e 16.000 anni a.C., mentre in località Ošanići vengono ancora conservati i resti della cittadella di Daorson, un sito archeologico preistorico che risale al III secolo a.C., dove sopravvivono antichi edifici, statue e sculture in pietra e anche un’area sacra.

Ma andando più in profondità, si scopre che a Stolac vale la pena visitare il Monastero di Blagaj – situato a soli 3 chilometri a sud della città – che è uno dei complessi religiosi più antichi e meglio conservati di tutto il Paese. È stato costruito nel XVI secolo ed è circondato da una natura rigogliosa che regala al visitatore un panorama più che emozionante.

C’è poi il Lago Radimlja, un bacino d’acqua di origine glaciale, dove per merito della ricca vegetazione è possibile dedicarsi al relax, un magnifico ambiente dove regna un’atmosfera pregna di pace e tranquillità.

Infine la Grotta di Vjetrenica che è una delle più grandi grotte carsiche della Bosnia ed Erzegovina, ma anche la più ricca di biodiversità sotterranea al mondo.

Tutto questo senza dimenticare che Stolac è un importante centro culturale che vanta numerosi edifici storici e monumenti, così come è un centro commerciale pieno di negozi, bar e ristoranti. Infine, questa deliziosa città bosniaca è anche patria di un bellissimo paesaggio naturale impreziosito da alcune delle più suggestive spiagge della zona.

Non resta che organizzare un viaggio in Bosnia ed Erzegovina alla scoperta della necropoli di Radimlja e dei suoi eccezionali dintorni.

Stolac, cosa vedere
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Veduta di Stolac