Salemi: in Sicilia, una “città di pietra” nella Valle del Belice

Gli antichi palazzi realizzati in pietra campanedda si ergono tra il profumo intenso di pane: è il fascino di Salemi, ad un'ora da Trapani

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Redazione

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Pubblicato: 12 Settembre 2019 14:15

Il piccolo borgo di Salemi sorge a 442 m. sul livello del mare, ed è ubicato al centro della èrovincia di Trapani, nel cuore della Valle del Belice.

Città medievale seconda solo a Erice per importanza storica in Sicilia, sorge tra le colline degradanti coltivate a vigneti e uliveti, e si raccoglie intima intorno al castello medievale dal cui terrazzo merlato della torre circolare è possibile assistere ad uno dei panorami più belli del sud Italia: uno spettacolo unico, che dalla Sicilia occidentale giunge fino al mare.

Nel centro storico si trovano gli antichi palazzi realizzati nella locale pietra campanella, meglio conosciuta come “la pietra campanedda”, una pietra unica al mondo, persino iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali dell’UNESCO il 24 Maggio del 2012. Estratta fin dagli anni ’50 dalle cave e dalle grotte situate nella contrada Pizzolungo, poco distante dal paese e a ridosso della montagna, è un bene culturale che costituisce una testimonianza materiale avente valore di civiltà: viene così chiamata perché, quando lo scalpellino la batte, suona come una campanella.

Tra le chiese, la più antica è la basilica paleocristiana di San Miceli; da visitare anche la chiesa di Sant’Agostino di origine duecentesche con il convento annesso, la chiesa dei Gesuiti e quella di Sant’Annedda.

Il castello di Salemi
Fonte: Wikipedia foto di Giacomocostaphoto
Ph. Giacomocostaphoto, Wikipedia

Salemi: la Città dei Pani

Il profumo di pane si espande lungo le strade di Salemi: non per altro è definita come la Città dei Pani proprio per la tradizionale lavorazione legata alla festa del santo patrono della città, San Nicola di Bari, e di San Giuseppe, durante le quali si fanno le tradizionali “Cene”. La Chiesa di San Bartolomeo ospita inoltre il Museo del Pane, dove sono esposte numerose forme da forno realizzate per le varie feste o destinate agli altari votivi.

Il principale di questi eventi si tiene il 6 dicembre ed è in onore del santo patrono da cui prende il nome: “Lu fistinu di San Nicola”.

Vista di Salemi
Fonte: Wikipedia di Giacomocostaphoto
Ph. Giacomocostaphoto, Wikipedia

Folklore e usanze

Tra le tradizioni tipiche ancora in uso vi sono la tessitura dei tappeti al telaio, il ricamo e la lavorazione della pietra scolpita dagli artigiani della zona, anche per realizzare i decori delle case.

Come da storia del carnevale siciliano, anche Salemi ha la sua maschera dai tratti satirici. U Giardinieri indossa il costume del Burgisi: pantaloni alla zuava, giacca e gilet tutti di velluto marrone, stivali neri, una camicia bianca e al collo un fazzoletto rosso. Quando si aggira per le strade, con un attrezzo estensibile regala alle ragazze simpatiche e carine frutti come mandarini, mentre a quelle antipatiche e meno belline carote o cetrioli.

Se volete gustare il piatto tipico chiedete la “busiata”, un tipo di maccheroni lunghi da gustare con le “alivi scacciati” (olive schiacciate), le “milinciani sutt’ogghiu” (melanzane sott’olio) e le sarde a beccafico. I dolci tipici sono quelli con la ricotta, come le “cassatedde” (o cassatelle) e la sfincia. Tradizionale è infine il buccellato, impasto di pasta frolla a forma di ciambella e farcito con fichi secchi, uva passa, mandorle e scorze d’arancia.

Mentre, da portae assolutamente a casa, è il formaggio di latte di pecora a pasta filata, unico in tutta Italia grazie alla particolare razza della Valle del Belice, prodotto tipicamente nella stagione estiva.

Resti archeologici a Salemi