Quali Paesi europei parlano meglio l’inglese?

Alcune delle destinazioni più gettonate d'Europa possono rappresentare una sfida per chi si trasferisce senza conoscere la lingua locale

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Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

Pubblicato: 1 Dicembre 2024 13:25

Alcune delle destinazioni più gettonate d’Europa possono rappresentare una sfida per chi si trasferisce senza conoscere la lingua locale. Imparare una nuova lingua è un processo che richiede tempo e dedizione, e molte persone si affidano all’inglese come soluzione temporanea mentre cercano di padroneggiare la lingua del Paese ospitante.

Infatti l’inglese, essendo la seconda lingua più diffusa al mondo, rappresenta spesso una “scialuppa di salvataggio”. Tuttavia, la sua comprensione non è uguale in tutto il Vecchio Continente, con alcune nazioni che sono più accessibili di altre.

Ma quali sono i Paesi europei dove è più facile comunicare in inglese e quali, invece, richiedono una conoscenza della lingua del posto fin dall’inizio?

L’English Proficiency Index: uno strumento per valutare le competenze linguistiche

Ogni anno, la società di istruzione globale Education First (EF) pubblica l’English Proficiency Index (EPI), una classifica dettagliata che valuta la conoscenza dell’inglese nei vari Paesi del mondo. La classifica si basa sui risultati ottenuti da milioni di parlanti non nativi che partecipano agli Standard English Tests di EF.

L’edizione del 2024 ha analizzato i dati di 2,1 milioni di partecipanti e ha assegnato a ciascun Paese un punteggio su una scala di 800 punti. L’indice offre una panoramica chiara delle competenze linguistiche globali e mette in luce dove l’inglese è più diffuso, nonché le tendenze emergenti e le aree di miglioramento.

I risultati hanno mostrato un calo generale della conoscenza dell’inglese in Europa, un declino piuttosto evidente tra le donne e gli studenti, che hanno registrato punteggi inferiori rispetto agli anni precedenti. Nonostante il trend negativo, il continente europeo continua a dominare la classifica mondiale, con nove dei dieci Paesi con la migliore padronanza dell’inglese.

I Paesi europei con la migliore conoscenza dell’inglese

I Paesi Bassi si confermano al primo posto sia in Europa sia nel resto del mondo, con un punteggio di 636 punti: un risultato che sottolinea l’eccellenza del sistema educativo che ha reso l’inglese una componente fondamentale della formazione scolastica e universitaria. La padronanza non è diffusa soltanto nelle grandi città, ma anche nelle aree rurali, e ciò rende il Paese molto accogliente per chi non parla olandese.

Al secondo posto troviamo la Norvegia, con un punteggio di 610, seguita dalla Svezia, che si è classificata quarta con 608 punti. Entrambi i Paesi nordici vantano una lunga tradizione nell’insegnamento dell’inglese, spesso introdotto già nelle prime fasi della scuola primaria. Si tratta, insomma, di un approccio che ha reso l’inglese una seconda lingua del tutto naturale per gran parte della popolazione.

Oltre ai Paesi nordici, altre nazioni europee si sono distinte per l’elevata competenza in inglese. La Croazia, il Portogallo, la Danimarca, la Grecia e l’Austria rientrano nella categoria di “competenza molto elevata”.

Nella categoria di “competenza elevata” spiccano invece Germania, Romania, Belgio, Finlandia e Polonia. In questi Paesi, l’inglese è spesso utilizzato nel mondo del lavoro e dell’istruzione superiore, fattori che contribuiscono a mantenere un buon livello di competenza generale.

Le difficoltà linguistiche nei Paesi più visitati

Nonostante l’Europa sia in generale ben posizionata nella classifica EPI, alcune tra le destinazioni turistiche più famose presentano livelli di competenza più bassi. La Francia, ad esempio, ha registrato un declino costante negli ultimi anni. Nel 2021, il Paese si trovava ancora nella categoria “competenza elevata”, al 31° posto a livello mondiale. Nel 2022, è scesa a “competenza moderata”, con un punteggio di 541 punti e una posizione globale di 34°. Nel 2023, la situazione è peggiorata ancora, e si è ritrovata al 43° posto a livello mondiale e al 34° in Europa, con 531 punti. Quest’anno, il calo è continuato, con la Francia che si è posizionata al 49° posto, con soli 524 punti, il livello più basso tra tutti i Paesi dell’Europa settentrionale inclusi nello studio.

Anche l’Italia presenta una situazione simile, posizionandosi al 46° posto con 528 punti. Sebbene l’inglese venga insegnato nelle scuole, la pratica quotidiana resta limitata, soprattutto al di fuori delle principali città turistiche. La Spagna, con 538 punti, si posiziona al 36° posto, mostrando un leggero miglioramento rispetto agli anni precedenti, ma ancora lontana dai livelli delle nazioni nordiche.

Nonostante le posizioni relativamente basse nelle classifiche nazionali, le grandi città offrono spesso un’esperienza diversa. Parigi e Madrid, ad esempio, rientrano nella categoria di “competenza elevata”, grazie alla presenza di un turismo internazionale e di ambienti lavorativi multilingue. Roma, invece, si colloca ancora nella categoria “competenza moderata”.