La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro lega il suo nome al piacere della scoperta e dell’avventura. Questa splendida area protetta, tra i luoghi più affascinanti e selvaggi della Sicilia, offre sette chilometri di natura incontaminata da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo. Un saliscendi di costa, tra la verde vegetazione spontanea e le acque trasparenti delle calette, dove “la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare”, grazie a quanti si sono battuti per mantenere integro questo angolo di paradiso, impedendo la realizzazione di una strada litoranea.
La si può quindi a ragione considerare una vera e propria opera d’amore della sua gente e di chi, visitandola, rispetta le leggi di questi luoghi. Tre percorsi, più o meno difficoltosi, permettono di esplorare una delle fasce costiere più belle d’Italia, vivendo appieno tutte le sue meraviglie. Seguiteci.
Indice
Riserva dello Zingaro: da dove accedere
Si può accedere alla Riserva dello Zingaro da due ingressi principali: lato Nord, da San Vito Lo Capo, e lato Sud da Scopello, frazione di Castellammare del Golfo. Dall’ingresso Nord lo spettacolo si apre sull’incantevole Cala Tonnarella dell’Uzzo, le cui acque trasparenti sono raggiungibili in dieci minuti, senza percorrere troppi dislivelli. Un particolare che la rende anche la più frequentata durante la stagione estiva. Addentrandovi tra i sentieri, troverete altre calette tranquille, come Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala Capreria, la prima che si incontra se scegliete l’ingresso Sud.
Quest’ultimo si si trova a 10 chilometri da Castellammare del Golfo. Da qui, dopo aver attraversato un tunnel scavato nella roccia, si raggiunge la sopracitata Cala Capreria, impiegando circa 20 minuti di cammino. Una meraviglia di riflessi turchesi che incontrano il bianco dei ciottoli lucidati dal mare, accompagnando i viaggiatori su tutto il sentiero di costa.
Gli spettacolari sentieri della Riserva dello Zingaro
Camminare lungo i sentieri della Riserva dello Zingaro è un’esperienza che va fatta godendosi, passo dopo passo, il gusto del viaggio lento. Lo sguardo viene catturato da ogni incredibile sfumatura di paesaggio, con la vegetazione che trionfa tutt’intorno, i percorsi ricchi di suggestione, grotte e musei da scoprire. Potete, infine, approfittare delle spiagge che si incontrano durante il tragitto, piccole oasi immacolate dove rinfrescarvi e rigenerarvi.
Il sentiero costiero
È il meno impervio, quindi il più semplice da percorrere. La distanza per la sola andata, da ovunque si decida di partire, è di circa 7 km, percorribili in non più di 2 ore. Certamente la durata del percorso può variare, a seconda se decidiate o meno di visitare tutte le calette.
Il paesaggio predominante è quello della macchia bassa, una natura non contaminata che svela un tripudio di ginestre e timo, mandorli e frassini, carrubi e disa. Un’incantevole cromatura di colori in contrasto di cui godere soprattutto in primavera e in autunno, così da non imbattersi nella folla dell’alta stagione. A farvi compagnia lungo tutto il tragitto si stagliano all’orizzonte la roccia bianca, le sfumature del mare, il verde della palma nana, regalando l’illusione di essere all’interno di un dipinto. Non mancano le aree attrezzate in cui sostare, per recuperare le energie.
Il percorso di mezza costa
È un percorso di media difficoltà, 8,5 km della durata di circa 4 ore, ed è anche il più panoramico. Da qui ci si può addentrare lungo i sentieri che portano nella parte alta del suo territorio, raggiungendo il Borgo Cusenza, considerato il cuore della Riserva dello Zingaro e uno dei più belli della Sicilia, e Contrada Sughero.
Qui troverete anche dei rifugi per il bivacco, nella stagione aperta al pubblico che va da maggio a ottobre, durante la quale i custodi accolgono i visitatori raccontando loro storie semplici e ricche di curiosità su questi luoghi dall’anima ancora squisitamente rurale. A questo punto, le staccionate in legno segnano le deviazioni per altri percorsi, dando a ciascuno la scelta su come proseguire per scoprire altre meraviglie.
Il sentiero alto
Siamo arrivati al percorso più impegnativo, consigliato esclusivamente agli appassionati ed esperti di trekking. Sentieri in salita, circondati di ginestre, si snodano per 17 km, richiedendo un cammino della durata di circa 7 ore. Percorrono, da nord a sud, le cime di Monte Passo del Lupo (868 mt), Monte Speziale (914) e Monte Scardina (680), attraversando un paesaggio di montagna fiancheggiato da pini d’Aleppo e lecceti. Dall’alto di queste cime, che formano la dorsale che da sud-est sale verso nord-ovest, si possono ammirare gli squarci che si aprono verso il mare in lontananza, restituendo allo sguardo un incanto senza fine.
Il Sentiero Italia
La Riserva dello Zingaro è attraversata anche dal Sentiero Italia, che con i suoi oltre 7000 km è il percorso escursionistico più lungo del mondo. Ideato nel 1983 da un gruppo di giornalisti escursionisti l’itinerario è stato fatto proprio dal CAI nel 1990, per poi essere inaugurato nel 1995. L’affascinante percorso escursionistico si sviluppa con circa 400 tappe lungo l’intera dorsale appenninica, isole comprese, e sul versante meridionale delle Alpi. Il concatenamento di tracciati che formano il Sentiero Italia attualmente è quasi completamente segnalato con i colori bianco e rosso e la dicitura “S.I.” Dalla Riserva dello Zingaro il sentiero può essere attraversato partendo da Scopello o da Macari. Ci si avventura per 14 km circa, percorrendo sia la parte alta che quella costiera.
Le grotte della Riserva dello Zingaro
Un’esperienza unica da fare nella Riserva dello Zingaro è una visita alle sue splendide grotte, ma attenzione: soltanto con la guida di uno speleologo. Non tutte, infatti, sono accessibili ai non esperti, inoltre è molto facile perdere l’orientamento. La più grande è la Grotta del Sughero, con concrezioni eccezionali e formazioni caratteristiche, tra le poche nella Riserva che vanta la presenza dell’acqua, con alcuni laghetti incantevoli. Molto interessante è poi la Grotta dell’Uzzo, considerata uno dei più importanti siti preistorici dell’intera Sicilia. All’interno di essa sono state rinvenute tracce di presenze umane risalenti a circa 10.000 anni fa.
Altre grotte accessibili sono quella del “Porco”, con striature di faglia che ne fanno capire l’origine tettonica, e le tre che prendono il nome di “Mastro Peppe Siino”, antri che fungevano da riparo fino al secolo scorso. Sempre nella zona collinare o a mezza costa si trovano altre tre grotte molto ineterssanti per la presenza di speleotemi come le ‘forme coralline’, accessibili però solo a persone esperte”: la Zubbia dei Coralli, la Zubbia del Corno e la Zubbia delle Lame. Nella zona montuosa, l’unica grotta accessibile al pubblico inesperto è quella di Monte Speziale.
Riserva dello Zingaro: consigli utili
Per godere appieno della bellezza della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, camminando in totale sicurezza lungo i suoi sentieri, è raccomandato seguire alcuni consigli pratici ed utili. Per prima cosa, è fondamentale partire con scarpe da trekking o da ginnastica e pantaloni lunghi in qualsiasi stagione, dato che si può facilmente incappare in arbusti, cespugli spinosi o insetti.
Ricordatevi di avere con voi sempre riserve d’acqua e di proteggervi la testa con un cappello, dato che lungo l’itinerario il sole è alto e caldo anche nelle stagioni più miti. Vi ricordiamo, infine, che Riserva Naturale dello Zingaro è aperta tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 19.30.