Le piscine naturali sacre del Guatemala

Nel cuore della giungla, Samuc Champey è un luogo straordinario, con la sua natura e le sue acque cristalline

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Redazione

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Fonte: 123rf

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In lingua Maya, “semuc champey” significa “acque sacre”. E, in effetti, Semuc Champey sembra davvero un luogo sacro. Sicuramente, è un luogo spettacolare. In Guatemala, a mezz’ora di viaggio da Lanquin (comune fondato nel 1540 da tre missionari, e oggi parte del dipartimento di Alta Verapaz), un ponte naturale in pietra calcarea, intervallato da una serie di piscine a cascata, mette in scena uno spettacolo unico. E sconosciuto ai più.

Samuch Champey sorge in un affascinante tratto del Rio Cahabon, fiume guatemalteco lungo 196 km. Le sue acque sono cristalline, in alcuni tratti completamente trasparenti. E sono circondate da una natura straordinaria. Immerse nella giungla, con l’acqua che scende giù dalla roccia carsica, queste piscine naturali permettono di tuffarsi e di fare il bagno in uno dei luoghi più straordinari del mondo. Un luogo che si è creato grazie ai depositi di carbonati che, conferiti all’acqua dalle rocce, hanno nei secoli portato alla nascita delle piscine. In realtà, ad essere straordinario è l’intero paesaggio. Tutta la zona di Alta Verapaz regala panorami spettacolari, e custodisce in sé anche un poco di misticismo e di magia. Come del resto l’intero Paese, che dei Maya riporta marcate testimonianze: i suoi siti archeologici sono tra i più importanti e famosi d’America.

Raggiungere Samuc Champey non è semplicissimo. Innanzitutto, bisogna arrivare a Lanquin che, a 6 km da Cobàn, è un piccolo centro raggiungibile solo con jeep 4×4, poiché la strada non è asfaltata. Sostanzialmente, si tratta di una via lunga 200 metri con un pugno di case e qualche esercizio commerciale. È da qui, che partono le escursioni verso Samuc Champey. Escursioni che, in genere, prevedono prima – in mattinata – la visita alle grotte di Lanquin. Grotte sotterranee che si snodano per 20 km e che sono ovviamente prive di illuminazione: qui, accompagnati da una guida locale, si esplorano caverne piene d’acqua, si cammina, si nuota, ci si arrampica su per scale artigianali scavate nella roccia. Dopodiché, si raggiunge Samuc Champey, 300 metri di piscine naturali poste su diversi livelli, in cui ci si può tuffare e dove si può nuotare. In una sorta di paradiso terrestre, regalandosi così un’esperienza unica