Consonno, il fascino di un paese fantasma che rivive un giorno alla settimana

Per appassionati di archeologia industriale, il fascino di un paese fantasma. Appuntamento alla prossima primavera

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Redazione

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Pubblicato: 30 Marzo 2017 12:05Aggiornato: 3 Dicembre 2019 14:10

Doveva essere l’ambizioso progetto di un eccentrico industriale brianzolo, il Conte Mario Bagno che, nel 1962, voleva trasformare questo il piccolo borgo di Consonno, immerso tra il verde di prati e colline nella mecca del gioco e della perdizione. Via tutti gli abitanti (300), giù i pochi edifici: un gruppo di case raggruppate attorno alla chiesa, il comune, l’osteria, l’unica bottega del paese. Largo alle slot machine.

Il progetto prevedeva la costruzione di edifici dalle forme più strambe, una galleria commerciale arabeggiante con minareto, una pagoda cinese, un castello medievale, una balera (dove qualcuno è riuscito ad andare a ballare per un po’), fontane multipiano e un hotel di lusso. Doveva esserci addirittura un circuito automobilistico. L’imprenditore, però, non aveva fatto i conti con la natura che, nel 1976, con una frana, isolò Consonno dal resto del mondo.
Fu così che l’ex antico borgo che sognava di diventare la Las Vegas della Brianza si trasformò in una città fantasma.

Questa in sostanza è la storia di Consonno, una cittadina sul Monte di Brianza, frazione del Comune di Olginate (Lecco) di cui resta solo una chiesetta, la chiesa di San Maurizio, con l’annessa casa del cappellano e il cimitero.

Ma Consonno, dopo l’abbandono, è tornata a rivivere. Merito dell’Associazione Amici di Consonno (su Facebook “amicidiconsonno”) che hanno deciso di salvare il borgo dall’abbandono totale, ma anche della collaborazione con il Comune di Olginate e la proprietà della famiglia del conte Bagno. Se per anni l’unico momento di “vita vissuta” era la messa domenicale, oggi il Paese rivive da aprile a ottobre.

Per raggiungere il luogo si percorre una strada in salita attraverso un bosco che sembra rappresentare la porta d’accesso a un mondo dimenticato. Sullo sfondo compare una sbarra: benvenuti a Consonno. Grazie al Comune e alla Comunità Montana la strada di accesso principale da Olginate è stata sistemata. Le sbarre sono aperte solo la domenica dalle 10 alle 12 ma si può procedere a piedi anche a stanghe chiuse: dalla sbarra che si trova salendo da Villa Vergano in auto c’è da fare circa 1 km di strada a piedi.

Da Pasquetta alla prima domenica di ottobre, l’Associazione Amici di Consonno apre il “Bar de La Spinada” tra le 10 e le 19, situato in quella che era l’ex tavola calda data dalla Famiglia Bagno in comodato al Comune che l’ha concessa all’Associazione. Durante l’anno si svolgono diverse feste sempre a cura dell’Associazione: Pasquetta a Consonno, la Festa del Primo Maggio, la Sagra di San Maurizio a settembre e la “Burollata” (castagnata) a inizio ottobre. Durante tali manifestazioni vengono organizzate anche visite guidate da volontari dell’Associazione, anche su richiesta. Potrete trovare le informazioni sul sito www.consonno.it.

L’atmosfera che si respira è surreale, le strane costruzioni e la vegetazione spontanea invadono gli edifici mai completati e gli archi arrugginiti. Il fascino di Consonno è anche questo.