Viaggiare diventa sempre più facile e (quasi) senza visto

In un mondo post-Covid, viaggiare diventa (finalmente) più facile: numerosi Paesi stanno abbandonando il visto o rendendo più facile il suo ottenimento

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

La pandemia ci ha sicuramente insegnato molte cose: una delle più notevoli è sicuramente che la voglia di viaggiare e scoprire il mondo è indomabile e non si è affatto spenta durante il periodo Covid, quando quasi tutti i Paesi hanno chiuso le frontiere e impedito gli spostamenti per motivi di sicurezza. Ora che finalmente possiamo tornare a dedicarci alle nostre vacanze, abbiamo scoperto che partire per un lungo viaggio è diventato più facile che mai, soprattutto per quanto riguarda la politica dei visti. Ecco le ultime novità.

Niente più visto (o quasi): le novità

Il settore travel è quello che più ha risentito della pandemia, ma si è dimostrato anche il più resiliente: il 2023 si è chiuso all’88% dei livelli pre-Covid, per quanto riguarda il flusso di turisti internazionali nel mondo, e per quest’anno ci si aspetta di superare un nuovo record. A rendere più probabile il pieno ritorno ai livelli turistici di qualche anno fa è anche la riapertura delle destinazioni asiatiche, con la Cina che ha atteso a lungo prima di allentare le sue misure di sicurezza. Ora, per richiamare visitatori da ogni angolo del mondo, il governo ha deciso di adottare una nuova politica: dal 1° gennaio è stata semplificata la procedura per la richiesta del visto per i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti, un cambiamento radicale.

I primi segnali di questa nuova era, tuttavia, si sono palesati già nel novembre scorso, quando la Cina ha esteso ai turisti provenienti da 54 Stati la possibilità di transitare senza visto per una permanenza di massimo 15 giorni. Per gli italiani, dal 1° dicembre 2023 al 30 novembre 2024 sarà in vigore questa politica, che permetterà di viaggiare con maggior facilità alla scoperta di un Paese meraviglioso. Tanto che, proprio in questi mesi, stanno aumentando i collegamenti aerei tra l’Italia e la Cina, sfruttando un nuovo flusso turistico.

Si fa più agevole anche la strada tra l’Italia e le Filippine: l’arcipelago asiatico ha aperto altri due centri per richiedere il visto per il nostro Paese, portandoli così ad un totale di quattro – e rendendo più veloce la procedura. In effetti, il mercato filippino è da sempre fondamentale, sia dal punto di vista turistico che degli affari, per l’economia italiana. Un’altra novità interessante è quella che riguarda l’Arabia Saudita, ormai in rampa di lancio nel mondo del turismo: i cittadini di Regno Unito, Stati Uniti e Paesi dell’Unione Europea, purché muniti di passaporto, possono ottenere un Visa on Arrival senza bisogno di richiedere il visto elettronico.

Viaggiare per lavoro diventa più facile

Se la maggior parte delle persone viaggia per turismo, sono sempre più numerosi coloro che partono per affari: negli ultimi anni si è diffuso moltissimo il fenomeno dei nomadi digitali, che potendo lavorare da remoto si spostano da una meta all’altra, approfittandone per scoprire il mondo. Ci sono luoghi che hanno così reso più facile ottenere il visto per motivi lavorativi. Anguilla, nei Caraibi, offre la possibilità di entrare nel Paese per un periodo compreso tra 91 giorni e 12 mesi, purché si paghi una tassa di 2.000 euro e si esibisca la prova di un lavoro da remoto.

Decisamente più economica è Capo Verde, dove la tassa è di appena 34 euro: è possibile così permanere sul suo territorio per 6 mesi, dimostrando di avere un estratto conto di almeno 1.500 euro. La Colombia richiede il pagamento di 52 euro (più una piccola tassa aggiuntiva a seconda del luogo di provenienza), ma il periodo di permanenza è esteso fino a 2 anni: l’unico requisito è che si guadagnino almeno 900 euro al mese. Infine, Namibia e Malesia richiedono un reddito minimo mensile di 2.000 euro: nel primo caso è consentito rimanere per 6 mesi, nel secondo invece per 2 anni.