Una torre misteriosa viene finalmente svelata, cosa nasconde

E' stata riaperta un'enigmatica torre, al limite tra magia e leggenda, sull'Orrido di Bellano

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Redazione

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Il luogo di per sé è già abbastanza inquietante. La nuova attrazione appena aperta lo è ancora di più. L’Orrido di Bellano, sulla sponda orientale del Lago di Como, è una conformazione rocciosa molto particolare che, a seguito dell’erosione del fiume Pioverna, ha realizzato una gola molto profonda. Lo scenario è da urlo e sono moltissimi i visitatori che ogni estate vanno ad ammirarlo.

Ora è stata riaperta un’enigmatica torre, al limite tra magia e leggenda, che si erge sullo stesso fiume, dal nome alquanto bizzarro: Cà del Diavolo. All’interno è stato ricavato un museo sviluppato su tre piani, pensato per condurre il visitatore attraverso la storia e le origini del territorio.

Il nuovo museo della Cà del Diavolo

Al piano terra della torre, accolto dal video di benvenuto della figura storica di Sigismondo Boldoni, storico bellanese, il visitatore viene invitato alla scoperta dell’Orrido di Bellano e del territorio e a proseguire la visita dei piani superiori. Sui quattro schermi posti ai lati della sala, il visitatore s’immerge alla scoperta del territorio bellanese attraverso video sonori, immagini e informazioni sulla sua conformazione, sullo sfruttamento delle acque e sull’evoluzione dell’Orrido.

Al secondo piano è nuovamente la voce di Sigismondo Boldoni a  raccontare la leggenda della Pesa Vegia, una rievocazione storica in costume che si celebra ogni inverno e che riporta all’epoca della dominazione spagnola.

Passando al terzo piano, il visitatore accede alla pedana immersiva dove può provare l’esperienza dell’Orrido e del territorio con la realtà virtuale. Il video consente di percorrere il corso del fiume a ritroso: partendo dal museo, arriva alla gola e poi sulla vetta della Grigna, per tornare al museo passando lungo il Lago di Como.

Il mistero della Cà del Diavolo

Questa torre a picco sul fiume ha una pianta dalla forma irregolare, finestre a ringhiera e una scala interna a chiocciola. Non se ne conosce l’origine e neanche la funzione per la quale fu stata realizzata, almeno non ufficialmente. Si sa solo che la struttura è stata utilizzata intorno al Settecento come museo di fossili.

Il nome “Casa del Diavolo” deriva dalle figure mitologiche presenti nella facciata dell’ultimo piano della torre e, secondo le leggende locali, si narra che in questo edificio si svolgessero festini e riti satanici. Ora si capisce perché attorno a questo luogo circola un alone di mistero, quasi macabro, che attira tantissimi turisti durante tutto l’arco dell’anno.

L’Orrido di Bellano

La formazione di questa struttura naturale ha avuto inizio circa 15.000 anni fa, raggiungendo, a oggi, una profondità di circa 50 metri. Un ambiente naturale che trasmette mistero, imprevedibilità e senso del selvaggio.

Un’altra leggenda ruota attorno a Bellano e si ricollega ad alcune delle opere architettoniche realizzate dall’uomo e alla gola. Si narra, infatti, che qui si trovi il guerriero Taino assieme al suo tesoro. Le gallerie, invece, si dice fossero usate, durante il dominio degli austriaci, per fuggire alle ronde notturne attive durante il coprifuoco.

Visitare il museo

L’ingresso alla torre è a numero chiuso (8 persone ogni 15 minuti) ed è vivamente consigliata la prenotazione online. Il biglietto d’ingresso, comprensivo di accesso all’Orrido di Bellano, è di 15 euro intero, 10 euro ridotto e 5 euro per i bellanesi.