A seguito di un lungo lavoro di restauro, nel nostro Paese ha riaperto una villa eccezionale e alquanto misteriosa. Sono passati più di vent’anni dall’ultima volta in cui è stato possibile farvi accesso, e ora che sono stati ultimati gli articolati lavori di restauro e musealizzazione da parte dell’Umst Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento, una vera e propria meraviglia è stata restituita alla fruizione da parte del pubblico.
Riapre la Villa di Orfeo
Il posto in questione è la Villa di Orfeo, una ricca abitazione situata all’esterno della cinta muraria della splendida città di Trento. Il nucleo più antico di questo vero e proprio tesoro italiano risale al I secolo d.C., ed è un magnifico esempio di residenza signorile edificata ben duemila anni fa.
Venne costruita al di fuori di quella che era la cinta urbica di Tridentum, quando lo splendidum municipium, come fu definito dall’imperatore Claudio nel 46 d.C., conobbe la sua fase più fruttuosa.
Una favolosa struttura che si articola in due parti separate da uno spazio aperto e che deve il suo nome a un eccezionale ed esteso mosaico policromo che si ammira nel vano di rappresentanza. Parliamo di qualcosa di veramente straordinario in quanto è un grande tappeto musivo di ben 56 metri quadrati.
Ma non solo: al centro di questa vera e propria meraviglia del passato è possibile scorgere la figura di Orfeo seduto una roccia mentre suona la sua lira, con lo scopo di incantare gli animali attraverso le melodie da lui prodotte.
Colui che era considerato l’artista per eccellenza, che dell’arte incarnava i valori eterni, in questo mosaico è circondato da sei esagoni, ognuno dei quali dedicato ad un animale: una pantera, un cervo, un cane, un cavallo, un felino e un orso. Lo stile e il tipo di decorazione permettono di datare questa preziosa opera tra il 90 e il 180 d.C.
Dopo venticinque lunghi anni, la raffinata città di Trento si riappropria di un luogo fondamentale per la comprensione e la ricostruzione della sua storia più antica. E ad arricchire la visita dopo tutto questo tempo c’è un nuovo e suggestivo allestimento che va a impreziosire l’itinerario di “Tridentum la città sotterranea”, del quale fanno già parte lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas e le aree archeologiche di Porta Veronensis in piazza Duomo e di Palazzo Lodron nell’omonima piazza.
Come si sviluppa la visita
Oltre a quanto vi abbiamo appena raccontato, è bene sapere che il percorso di visita prevede diversi pannelli informativi in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), insieme a una vetrina ricca di reperti, alcuni dei quali testimoniano che l’area era già frequentata in età preromana.
Un esempio di tutto ciò è una spilla in bronzo a forma di cavallino, databile tra il VI e il IV sec. a.C, che si sostiene appartenesse a una donna dell’aristocrazia locale. Ci sono poi raffinati manufatti, bicchieri e coppe per bere in vetro e ceramica finemente decorati.
Non mancano i frammenti di anfore che raccontano dell’importazione di prodotti alimentari, olio e vini, dall’area padano-alto adriatica e dalle isole del Mediterraneo orientale.
L’allestimento prevede anche degli affreschi con immagini che rievocano sia lo skyline della città romana vista dalla villa con il muro di cinta e le torri, sia il giardino e gli spazi verdi che abbellivano questa prestigiosa abitazione.
Completa il percorso un video immersivo che aiuta a capire dove fosse localizzata la villa nel contesto di Tridentum e che propone la ricostruzione virtuale della città romana e dell’edificio. Una serie di fotogrammi che catapultano gli ospiti indietro nel tempo anche grazie alle rare e originali musiche eseguite al cospetto del mosaico di Orfeo con un antico strumento a corda finemente ricostruito.
La Villa di Orfeo è aperta al pubblico dal martedì alla domenica con orario 9.30-13/14-18. Il biglietto d’ingresso, che comprende anche la possibilità di accedere al S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas in piazza Cesare Battisti, ha il costo di 5 euro. I bambini fino ai 14 anni e le scuole entrano invece gratuitamente.