Il film “Aline – La voce dell’amore”, al cinema dal 20 gennaio, è ispirato alla vita e ai successi della grande artista internazionale Céline Dion, dal suo debutto fino ai giorni nostri. Un curriculum ricco di soddisfazioni, ma anche di grandi tragedie il suo, raccontato nel film al cinema.
A fare da sfondo alla storia della sua vita ci sono i luoghi a lei legati, la sua modesta casa alla periferia di Montréal, in Canada, la mega villa di Las Vegas, i suoi viaggi in giro per il mondo, Italia compresa. Per gli appassionati della musica di Céline Dion, ma anche per chi ha l’occasione di visitare questi luoghi, ecco dove si trovano.
La casa natale di Céline Dion
Céline (nel film Aline, interpretato da Valérie Lemercier), quattordicesima e ultima della numerosissima famiglia Dion (Dieu, nel film), capisce fin da bambina di avere una passione per la musica, come il resto della sua famiglia. Ma il suo talento supera quello di tutti gli altri. Insieme alla famiglia vive in una modesta casetta alla periferia di Montréal, nella cittadina di Charlemagne, nella provincia canadese del Québec, un villaggio di contadini e tagliaboschi fondato solo alla fine del 1800 e così chiamato in onore di Carlo Magno, il grande imperatore che introdusse la scuola pubblica in tutto il territorio francese.
Una cittadina che ha avuto un boom demografico negli Anni ‘50 del Novecento, quando molti abitanti di Montréal, per i costi troppo elevati della città, decisero di spostarsi in periferia. Oggi Charlemagne conta all’incirca 6mila abitanti ed è la porta d’ingresso alla bellissima regione di Lanaudière, famosa per i suoi parchi e gli ampi spazi dove fare trekking, canoa, ciaspolate d’inverno e dove vivere appieno l’esperienza del Canada come ce lo immaginiamo.
La casetta in cui cresce Céline, isolata e d’inverno immersa nella neve canadese, è semplice ma accogliente, a due passi dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio dove da ragazza amava andare. Le immagini che vengono mostrate nel film sono quelle di un luogo davvero molto suggestivo.
Oggi quella casa non esiste più. Trasformata in un negozio dai nuovi proprietari, nonostante la famiglia Dion avesse cercato di renderla un sito turistico che raccontasse le origini umili della cantante, era in cattivo stato e venne rasa al suolo. Al suo posto però venne eretto un edificio che oggi ospita la Fondation Maman Dion che ha lo scopo di aiutare i ragazzi nell’età scolare.
Charlemagne è comunque una cittadina interessante da visitare, se vi capita di andarci. Nel 2017, è stato creato un itinerario storico della città che tocca le tappe più salienti del suo sviluppo. L’itinerario può essere scaricato dal sito del Comune, ma ci sono anche tavole di legno in tutta la città che possono essere seguite per ripercorrere il tour e che ricordano la tradizione boscaiola di questo insediamento.
Le scene a Montréal
Céline emerge come cantante negli Anni Ottanta, ottenendo i primi riconoscimenti internazionali con la vittoria al Festival mondiale della canzone popolare del 1982 e all‘Eurovision Song Contest del 1988. Il suo punto di riferimento per le registrazioni dei nuovi dischi e per la vita sociale diventa quindi Montréal, dove conosce il futuro marito, suo unico amore.
Montreal è una splendida città del Canada, moderna ma incastonata in un contesto naturale davvero spettacolare ed è la capitale culturale del Paese. È una città molto verde, con tanti parchi, uno dei quali si trova proprio alle spalle della città ed è il grandissimo Parc du Mount Royal, frequentatissimo nei fine settimana. Vale la pena fare una gita fin lassù per i punti panoramici da cui si gode una magnifica vista della città e dell’arcipelago Hochelagasu, un gruppo di isole alla confluenza dei fiumi Ottawa e San Lorenzo.
La zona più turistica – che nel film non si vede – è la città vecchia (Vieux Montréal), in particolare la piazza centrale, Place Jacques-Cartier, e la rue Saint-Paul. Qui si trovano gli edifici storici più belli e più importanti, tra cui la Basilica di Notre-Dame, dove si svolge il funerale del marito di Aline. Si tratta di un’ampia zona pedonale frequentatissima anche dagli abitanti che amano stare all’aria aperta dopo essere rimasti tanti mesi chiusi tra le quattro mura per via del freddo, muovendosi solo lungo i tunnel sotterranei, il Réso (dal francese “réseau”, rete), che comprende 32 km di passaggi per 12 km quadrati di superficie e 120 accessi in tutta la città. Tavolini dei bar e dei ristoranti e piste ciclabili sono sempre affollatissimi.
Per capire meglio la doppia vita di Montréal, bisogna andare sul St-Laurent Boulevard detto anche “The Main”, una strada che un tempo separava di netto la comunità francofona da quella anglofona, ma che oggi è il quartiere simbolo del mix multiculturale.
La mega villa a Las Vegas
La villa da un miliardo di euro dove Céline va a vivere con il marito René Angélil (nel film, Guy-Claude, morto di cancro nel 2016) è una mansion con 40 stanze a Henderson, a un’ora circa da Las Vegas. È qui che la cantante farà base, dove crescerà i suoi figli e vivrà con la sua famiglia nella più totale normalità, nella completa privacy e, soprattutto, lontana da occhi indiscreti. Per lei Las Vegas è solo il luogo dove tiene i concerti, la città – come mostra anche il film – non la conosce affatto.
Ed è un vero peccato, perché, al contrario di quanto si pensi, non è soltanto la città delle luci al neon, dei casinò e dei mega hotel kitsch. oltre alla “strip”, esiste una Vegas storica, artistica, classica, con un bagaglio culturale molto ricco. La prima galleria d’arte aperta in città nel 1998 fece a dir poco scalpore. Nessuno ne aveva mai vista una da queste parti. La inaugurò Steve Wynn all’interno del suo hotel-casinò, il Bellagio. I critici d’arte erano scettici, ma alla fine il pubblico di giocatori d’azzardo e di amanti del divertimento apprezzò la Bellagio Gallery of Fine Art che aprì la strada alla scena artistica di Las Vegas che tutt’oggi ha molto da raccontare.
Le insegne storiche di tutti gli hotel e gli edifici che non esistono più, invece, sono state conservate all’interno del Neon Museum che le espone in un enorme spazio all’aperto. In un magazzino di cinquant’anni fa è stata aperta la Arts Factory che ospita gli atelier di diversi artisti e vi si svolgono eventi culturali, concerti e rappresentazioni teatrali. La storia di Las Vegas, si sa, è strettamente legata alla malavita organizzata e alla criminalità (si vede anche in molti film e serie Tv).
Ecco allora che una tappa al National Museum of Organized Crime and Law Enforcement, meglio conosciuto come The Mob Museum (il museo della mafia) è imperdibile, mentre la storia degli Anni ‘50 viene ripercorsa nel National Atomic Testing Museum, una filiale dello Smithsonian che ha sede a Washington e che ospita una ricca collezione di oggetti che raccontano la storia dei test nucleari che venivano eseguiti nel deserto del Nevada. Infine, non può mancare anche qui un po’ di street art: il luogo più bello dove ammirare le opere degli artisti di strada è Zappos, una zona di uffici dove muri e pareti sono decorati con coloratissimi murales e dove traspare la cultura più urbana della città.
Un po’ di Italia nel film
Tra i tantissimi viaggi che Céline Dion ha fatto in giro per il mondo dove ha tenuto i numerosissimi concerti non può mancare l’Italia. Una scena importantissima del film “Aline – La voce dell’amore” è stata girata proprio nella nostra Napoli. Si tratta del momento in cui il manager e futuro marito chiede ad Aline di sposarlo, e lo fa portandola a prendere, insieme a tutto lo staff, un gelato in uno dei baracchini per la strada. Il gelato al cioccolato di Aline nasconde infatti un gigantesco solitario, l’anello di fidanzamento che ancora oggi Céline Dion indossa.
Céline Dion è considerata una delle cantanti più influenti della musica pop. La sua musica e il suo stile vocale, accanto a quello di Mariah Carey e di Whitney Houston, sono stati un modello da seguire da parte della maggior parte delle vocalist moderni.