L’incanto di Petra, la città scavata nella roccia e Patrmonio UNESCO

Visitare Petra è un'esperienza indimenticabile: le sue antiche strutture scolpite nella roccia, l’abilità architettonica dei Nabatei e l’imponente paesaggio desertico fanno di questa antica città una destinazione unica al mondo

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Alfonsa Sabatino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Sogna fin da bambina di "viaggiare per lavoro", cercando di unire al viaggio la sua passione per la scrittura e la fotografia.

Pubblicato: 27 Settembre 2024 12:03

Petra è uno dei siti archeologici più straordinari al mondo, situato nel deserto della Giordania meridionale. Conosciuta come la “Città Rosa” per le sue incredibili sfumature, è stata scavata nella roccia dai Nabatei oltre duemila anni fa. Oggi, visitare Petra significa fare un viaggio indietro nel tempo, totalmente immersivo, per esplorare antichi templi, tombe e strade monumentali. Inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 1985, Petra continua a incantare i visitatori di tutto il mondo.

Un po’ di storia

Fondata intorno al VI secolo a.C. dai Nabatei, una popolazione araba nomade, Petra divenne presto un importante centro commerciale, grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte carovaniere che collegavano l’Arabia, l’Egitto e il Mediterraneo. La città prosperò grazie al commercio di spezie, incenso e altri beni preziosi, e raggiunse il suo apice tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.

La caduta di Petra avvenne lentamente, in parte a causa dell’espansione dell’Impero Romano e di cambiamenti nelle rotte commerciali, che indebolirono la sua rilevanza economica. Dopo diversi terremoti che colpirono la regione, verso l’VIII secolo fu abbandonata e, benché le sue antiche cavità abbiano ospitato i beduini per secoli, fu praticamente dimenticata fino all’età contemporanea: cadde nell’oblio per secoli, divenendo leggendaria in Occidente.

I ritrovamenti e quello che noi vediamo oggi sono infatti storia più recente. Nel 1812, il viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt riscoprì Petra, riportando alla luce uno dei gioielli più nascosti dell’antichità. Da allora, numerosi archeologi e storici hanno lavorato per comprendere meglio la cultura nabatea e le meraviglie di questa città scavata nella roccia, che continua ancora oggi a svelare segreti grazie agli scavi e alle ricerche archeologiche in corso.

Cosa vedere a Petra

Il viaggio a Petra rimane nel cuore e anche i viaggiatori più accaniti considerano questa una delle poche mete dove tornare; perché rimane nel cuore.

Il Siq: la porta di accesso a Petra

La visita a Petra inizia dal Siq, un imponente canyon che funge da suggestivo ingresso alla città antica. Questo passaggio naturale, lungo circa 1,2 chilometri, si snoda tra alte pareti di arenaria che raggiungono anche gli 80 metri d’altezza. Camminare nel Siq è un’esperienza unica, che evoca un misto di fascino e mistero. Il percorso, stretto e tortuoso, si apre e si richiude come una serpentina, lasciando intravedere scorci sempre diversi del paesaggio circostante.

Il Siq non è solo un sentiero che conduce al cuore di Petra, ma un vero e proprio capolavoro naturale e ingegneristico. Ai lati del canyon si possono ancora vedere i canali d’acqua scavati nella roccia dagli antichi Nabatei, che un tempo garantivano l’approvvigionamento idrico della città. Questo complesso sistema idraulico, fatto di condutture e dighe, è una testimonianza straordinaria delle abilità tecniche e dell’ingegneria avanzata della civiltà nabatea.

Petra, la città nella roccia
Fonte: iStock
Il Siq di Petra, l’imponente canyon lungo circa 1,2 chilometri

Durante il tragitto, i visitatori possono scorgere anche antiche incisioni rupestri, raffiguranti scene religiose e caravane di cammelli, un tempo simbolo del passaggio delle rotte commerciali che attraversavano Petra. Più avanti, si possono notare resti di antiche statue e nicchie scolpite nella roccia, alcune delle quali rappresentavano divinità protettrici o importanti figure della civiltà locale. Ogni passo lungo il Siq svela qualcosa di nuovo, mentre l’atmosfera diventa sempre più magica e carica di aspettative.

Man mano che si procede, la luce cambia, creando contrasti suggestivi tra il cielo e le pareti rocciose. Quando il canyon sembra stringersi al massimo, all’improvviso, la vista si apre, rivelando uno degli spettacoli più emozionanti del mondo: il Tesoro di Al-Khazneh. Questo momento, atteso e indimenticabile, rappresenta il culmine dell’esperienza del Siq, ma non è che l’inizio della scoperta di Petra.

Il Tesoro (Al-Khazneh)

All’uscita del Siq, si è accolti da uno dei monumenti più iconici e impressionanti del mondo: il Tesoro di Al-Khazneh. Questa imponente facciata, alta 39 metri e larga circa 25 metri, è scolpita direttamente nella roccia rosata e rappresenta il culmine dell’abilità architettonica dei Nabatei. La maestosità del Tesoro lascia i visitatori senza fiato, grazie al suo intricato design che unisce elementi stilistici ellenistici e orientali, in un perfetto equilibrio di simmetria e armonia.

Il nome “Tesoro” (Al-Khazneh) deriva da un’antica leggenda beduina secondo cui l’urna al centro della facciata conteneva inestimabili ricchezze nascoste da un faraone durante il suo passaggio nella regione. Ancora oggi, sull’urna sono visibili i segni dei colpi di fucile sparati dai beduini, che nel corso dei secoli hanno tentato di aprirla, sperando di trovare il leggendario tesoro. Tuttavia, gli archeologi ritengono che il monumento non fosse affatto un luogo di deposito di ricchezze, ma probabilmente un mausoleo reale costruito per ospitare le spoglie di un importante sovrano nabateo, forse il re Aretas IV, che regnò tra il 9 a.C. e il 40 d.C.

Petra
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Raggiungere il Tesoro di Petra è una delle esperienze più incredibili di un viaggio in Giordania

L’architettura del Tesoro è affascinante per la sua combinazione di stili. Nella parte inferiore, le colonne e i capitelli corinzi richiamano l’influenza greco-romana, mentre la parte superiore presenta decorazioni scolpite che rappresentano figure mitologiche e creature divine, come le Amazzoni e le aquile, simboli di potere e protezione. Al centro della facciata, la statua di una figura femminile, probabilmente Iside, domina la scena, rimandando alla profonda spiritualità che permeava la cultura nabatea.

Anche se il Tesoro è la facciata più famosa di Petra, il suo interno è sorprendentemente semplice. L’accesso all’interno del monumento rivela una sala spoglia, che probabilmente serviva da camera funeraria o luogo di culto. La maestosità esterna, infatti, contrasta con la sobrietà dell’interno, ricordando come l’arte nabatea puntasse a impressionare attraverso l’aspetto esteriore delle sue opere.

Questo monumento rappresenta solo il primo dei tanti tesori che Petra ha da offrire. Da qui inizia l’esplorazione di una città antica straordinaria, dove si incontrano tombe, templi, teatri e altri capolavori scolpiti nella roccia che raccontano la storia millenaria della civiltà nabatea.

La Via delle Facciate

Proseguendo dal Tesoro, si raggiunge la Via delle Facciate, una delle arterie principali di Petra, fiancheggiata da una straordinaria serie di tombe monumentali scolpite direttamente nella parete rocciosa. Sebbene queste facciate siano meno elaborate rispetto all’imponente Tesoro, rappresentano comunque un importante esempio dell’abilità architettonica dei Nabatei e della capacità di adattare la loro arte alle caratteristiche naturali del paesaggio.

Le tombe che compongono la Via delle Facciate sono scolpite nella roccia arenaria, caratterizzata dalle sfumature rosa e arancio che mutano colore a seconda della luce del giorno. Molte di queste tombe erano destinate a dignitari e figure importanti della società nabatea, come testimonia la loro collocazione prominente lungo una delle strade più frequentate dell’antica città. Alcune delle facciate presentano decorazioni semplici, con elementi architettonici essenziali, mentre altre mostrano motivi più complessi che richiamano influenze provenienti dall’Egitto e dal mondo ellenistico.

Camminando lungo la Via delle Facciate, i visitatori possono notare la varietà di stili architettonici, un riflesso delle diverse culture che attraversavano Petra. Sebbene molte delle tombe siano oggi vuote o erose dal tempo, le loro facciate conservano ancora un’aura di mistero e maestosità. Le aperture che si intravedono nella roccia sembrano finestre verso un passato lontano, e lasciano immaginare i rituali funebri che vi si svolgevano secoli fa.

Questo tratto di Petra offre una prospettiva unica sulla vita e la morte nella società nabatea, con le tombe che, pur essendo destinate all’eternità, si trovano nel cuore della città, accanto alle vie più frequentate. La Via delle Facciate, infatti, non era solo un luogo di sepoltura, ma faceva parte integrante della vita urbana, unendo simbolicamente la vita terrena e l’aldilà.

Il Teatro Nabateo

Poco oltre la Via delle Facciate, si trova il Teatro Nabateo, una delle strutture più impressionanti e uniche di Petra. Interamente scavato nella roccia, il teatro è un raro esempio di architettura nabatea, capace di ospitare fino a 8.000 spettatori, dimostrando l’importanza che i Nabatei attribuivano agli spazi pubblici e alle attività sociali e culturali.

Costruito nel I secolo d.C., il teatro fu in seguito ampliato dai Romani durante la loro occupazione, conferendogli un aspetto più classico con l’aggiunta di elementi architettonici tipici del loro stile, come archi e colonne. La sua posizione centrale, ai piedi delle facciate rocciose, non solo lo rendeva facilmente accessibile a tutta la popolazione, ma offriva anche una vista spettacolare sull’intera area circostante, contribuendo a creare un’atmosfera solenne durante gli spettacoli e le cerimonie.

Oggi, il Teatro Nabateo rimane uno dei simboli più affascinanti dell’incontro tra la cultura nabatea e quella romana, un luogo che testimonia l’importanza di Petra come crocevia di civiltà e tradizioni.

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Il Teatro di Petra

Le Tombe Reali

A est del Teatro si ergono le maestose Tombe Reali, una serie di monumentali tombe scavate direttamente nella roccia, destinate ai membri più influenti della società nabatea. Tra queste, la più imponente è la Tomba dell’Urna, caratterizzata da una maestosa facciata e una vasta terrazza panoramica che regala spettacolari vedute sulla valle di Petra. Si ritiene che questa tomba sia stata trasformata in una chiesa bizantina durante il periodo cristiano, a testimonianza della stratificazione storica della città.

Accanto alla Tomba dell’Urna si trovano altre tombe affascinanti, come la Tomba di Seta, così chiamata per i suoi straordinari colori naturali che sembrano ondeggiare sulla roccia, e la Tomba Corinzia, un esempio perfetto di fusione tra lo stile nabateo e influenze ellenistiche

Il Monastero (Ad-Deir)

Un’altra delle meraviglie di Petra è il Monastero (Ad-Deir), un monumento imponente che si raggiunge attraverso una lunga scalinata di oltre 800 gradini, scolpiti nella roccia. Il percorso, che richiede circa un’ora di cammino, attraversa panorami spettacolari, offrendo ai visitatori la possibilità di ammirare le formazioni rocciose circostanti e i paesaggi desertici. Il Monastero, pur simile al Tesoro nella sua architettura, è ancora più vasto: la facciata è alta 45 metri e larga 50.

Situato in una posizione panoramica, dalla sua terrazza si possono osservare il deserto e le montagne giordane fino ai confini israeliani. Sebbene il suo nome suggerisca un uso religioso, la funzione originaria dell’edificio non è del tutto chiara: alcuni ritengono che fosse un luogo di culto, altri ipotizzano che servisse come luogo di riunione. La fatica per raggiungerlo viene ampiamente ripagata dalla sua maestosità e dalla bellezza della vista che si estende su tutto il paesaggio circostante.

Il Colonnato e il Cardo Maximus

Il Cardo Maximus rappresenta il cuore pulsante della città antica. Questa strada principale, lunga circa 600 metri, era fiancheggiata da colonne che le conferivano un aspetto monumentale e maestoso. Originariamente pavimentata con grandi blocchi di pietra, la strada ospitava la vita commerciale di Petra: lungo il suo tracciato si trovavano mercati, botteghe artigiane, templi e imponenti edifici pubblici.

Il Colonnato, parte integrante del Cardo, riflette l’influenza romana sull’architettura nabatea dopo l’annessione di Petra all’Impero Romano. Il Cardo Maximus era anche il luogo di incontro e di scambio per i mercanti provenienti da tutto il mondo antico, che attraversavano Petra lungo le antiche rotte carovaniere. I resti dei templi e delle ville che costeggiavano la strada testimoniano la grandezza dell’antica capitale nabatea e la ricchezza culturale che pervadeva la città.

Info pratiche per visitare Petra

Orari e biglietti

Il sito archeologico di Petra è aperto tutto l’anno, con orari che variano a seconda della stagione. In generale, il parco è accessibile dalle 6 del mattino fino al tramonto. I biglietti possono essere acquistati direttamente all’ingresso o tramite il sito ufficiale. Esistono diverse opzioni di ticketing: dal biglietto giornaliero a quello per più giorni. È consigliabile dedicare almeno due giorni alla visita per poter esplorare a fondo tutte le meraviglie del sito.

Petra by Night

Un’esperienza suggestiva è la visita di Petra by Night, durante la quale il percorso dal Siq fino al Tesoro è illuminato da migliaia di candele. Questo evento si tiene tre volte a settimana e offre un’atmosfera unica per ammirare il Tesoro in un’illuminazione soffusa, accompagnato da musiche tradizionali beduine.

Come arrivare a Petra

Petra si trova a circa 240 km da Amman, la capitale della Giordania, e a 120 km da Aqaba. Il modo più comune per raggiungerla è in auto o con tour organizzati, ma esistono anche autobus regolari che collegano Amman a Wadi Musa, la città moderna adiacente a Petra. Una volta arrivati a Wadi Musa, l’ingresso principale del sito si trova a breve distanza a piedi o in taxi.