Sembra proprio un’isola sospesa a mezz’aria tra le colline, collegata alla terraferma da un ponte che sembra uscito da un libro di fiabe. Civita di Bagnoregio è una vera città incantata, immortalata nel celebre film di animazione omonimo dal regista giapponese Miyazaki.
Il borgo, antichissimo, risale all’epoca dell’Impero Romano ed esisteva già sei secoli dopo la nascita di Cristo. Il luogo ha un che di misterioso, con segreti non ancora svelati sulla sua posizione geografica e su una vasta rete di cunicoli sotterranei, tanto che alcuni l’hanno identificato come Fanum Voltumne, il santuario nazionale degli Etruschi.
Civita di Bagnoregio sorge su fragili fondamenta d’argilla e le sue mura si stanno lentamente e inesorabilmente sgretolando, di 7 centimetri ogni anno: oggi è abitata solo da 10 persone ed è soprannominata “la città che muore“. Nonostante questo, o forse per coglierne la bellezza prima che scompaia definitivamente, sono migliaia i turisti che non si lasciano sfuggire l’occasione di visitarla. Un vero e proprio boom: solo nel 2015 sono stati 630mila, con il 20 % del totale (oltre 100 mila) di nazionalità giapponese.
Un turismo per lo più mordi e fuggi, che non giova alla sua conservazione. Nel tentativo di invertire la tendenza, la città stata candidata a far parte del patrimonio Unesco. Recentemente AirBnb l’ha appena adottata e scelta per un suo nuovo progetto, “Casa d’artista”, che dà la possibilità agli ospiti di soggiornare in un edificio pubblico, la ”Casa d’arte”, mescolati ad artisti provenienti da tutto il mondo e accolti a prezzi agevolati. In cambio questi ultimi lasceranno alla città una propria opera d’arte.
Il paese di Bagnoregio, a valle di Civita, ha istituito un ticket di ingresso di 1,50 euro e i turisti possono prendere consapevolezza del problema della conservazione del borgo visitando il locale Museo delle Frane.
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