Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.
Pubblicato: 4 Febbraio 2024 12:18
Nelle profondità misteriose degli abissi, dove si cela il mistero e la storia millenaria della nostra umanità, a volte emergono veri capolavori che raccontano antiche leggende e svelano segreti sepolti dal tempo.
È accaduto a San Leone, una pittoresca frazione balneare di Agrigento, dove solo i veri amanti delle immersioni subacquee potevano fare una scoperta straordinaria. Tra le alghe marine e i segreti del mare, giaceva un tesoro sommerso, un imponente decoro in pietra, che pare provenire direttamente dal magnifico tempio di Zeus.
Questo antico frontone è molto più di un semplice blocco di pietra. È un autentico frammento di storia, un messaggero del passato che ci offre un’emozionante finestra su epoche antiche e divinità epiche.
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Il tesoro sommerso di San Leone
Nel cuore delle acque cristalline di San Leone, un gruppo di sommozzatori del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri ha compiuto un gesto straordinario, alla presenza della Soprintendenza del Mare e di numerosi curiosi. Il loro coraggio e la loro dedizione hanno portato alla luce un reperto lapideo, un tesoro nascosto che potrebbe rivelare segreti secolari.
A una prima occhiata, sembrerebbe ritrarre la figura maestosa di un cavallo o di un leone. Tuttavia, il masso coperto da concrezioni marine quasi certamente scolpito in marmo proconnesio, presenta dimensioni imponenti, misurando ben due metri per uno, con uno spessore di 35 centimetri. Questa meraviglia dell'arte antica era rimasta nascosta per lungo tempo a circa 300 metri dalla costa, a una profondità di 9 metri.
Ciò che rende ancora più sorprendente questa scoperta è il fatto che, nelle carte archeologiche, era stata etichettata come una semplice e anonima "vasca". Questa attribuzione, però, non aveva mai convinto il Gruppo Subacqueo di BCsicilia che ha iniziato, così, una straordinaria avventura alla scoperta del mistero celato sotto le onde. Nell'ottobre del 2022, insieme al sub volontario Salvatore Ferrara e con il prezioso contributo di Francesco Urso, è stato effettuato un rilievo in 3D.
Il ritrovamento archeologico nei fondali di San Leone
Dall'elaborazione dei dati, è emersa un'immagine eccezionale che tocca il cuore e l'anima, poiché sembra raffigurare un dettaglio prezioso di un fregio del timpano di un tempio millenario. Questa rivelazione ci riporta indietro nel tempo, alle epoche d'oro dell'antichità, quando le maestose opere d'arte adornavano i templi e narravano storie di divinità e eroi.
La straordinaria scoperta ha immediatamente catturato l'attenzione della Soprintendenza del Mare, con l'obiettivo di recuperare questo eccezionale reperto. Finalmente, il capolavoro di epoca antica è stato riportato a riva, recando con sé un pezzo di storia che ci emoziona profondamente. Questo ritrovamento ci ricorda quanto sia ancora sconosciuto il mondo sommerso, ancora in gran parte inesplorato, custode di segreti inestimabili e meraviglie nascoste.
È un promemoria potente che ci invita a considerare quanto ancora sia sconosciuta la profondità del mare e quanto resti da scoprire sotto le loro placide superfici. Queste scoperte non fanno solo rivivere antiche leggende e storie dimenticate, ma stimolano la nostra curiosità e la nostra connessione con le generazioni che ci hanno preceduto. Ci ricordano che l'avventura dell'esplorazione marina è infinita e che ogni tuffo sotto il mare può rivelare un pezzo prezioso del nostro patrimonio culturale.