Nel piccolo paesino di Carazo, situato nella provincia spagnola di Burgos, è stato inaugurato un luogo di grande valore simbolico per gli appassionati di cinema. Si tratta della ricostruzione del celebre campo di prigionia di Betterville, utilizzato per le riprese del film “Il buono, il brutto, il cattivo”, capolavoro di Sergio Leone e pietra miliare del genere spaghetti-western. La nuova struttura rappresenta un passo significativo nella valorizzazione turistica di una zona che, fino a pochi anni fa, era pressoché sconosciuta al grande pubblico.
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Un progetto decennale
L’idea di ricostruire i set utilizzati per il film, riporta Il Post, è nata da un gruppo di appassionati e abitanti locali, determinati a rivitalizzare un’area poco frequentata dai turisti, pur trovandosi nella regione di Castiglia e Leon, a circa 175 chilometri da Madrid. L’iniziativa non è isolata: già nel 2014 l’associazione culturale Sad Hill aveva dato il via alla ricostruzione del Cimitero di Sad Hill, luogo iconico della scena finale del film, dove si svolge il celebre scontro tra i tre protagonisti, interpretati da Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef. Il successo di quella prima ricostruzione ha stimolato ulteriori progetti volti a riportare in vita altri set del film.
Durante le riprese del 1966, l’esercito spagnolo fu coinvolto nella realizzazione dei set, ma per il cinquantesimo anniversario dell’uscita del film, nel 2016, sono stati necessari numerosi volontari per ripulire la zona dai detriti e dalla vegetazione che nel frattempo l’avevano invasa. Tra questi, si contavano fan del film provenienti da tutto il mondo, uniti anche dal sostegno di Clint Eastwood, interprete del “buono” nella pellicola originale, e altre celebrità che contribuirono a diffondere l’iniziativa.
La rinascita di Fort Betterville
Il campo di prigionia di Betterville si trova poco distante dal Cimitero di Sad Hill ed è una fedele ricostruzione di quello originale, realizzato interamente con materiali locali. La palizzata, per esempio, è stata costruita con i tronchi dei ginepri che crescono nella zona, in collaborazione con il Parco Naturale dei Gineprai dell’Arlanza-La Yecla. Nello specifico, è stato utilizzato del legno bruciato proveniente dagli alberi danneggiati durante un incendio che ha devastato la zona nel 2022, simbolo della resilienza del territorio.
L’inaugurazione del campo è stata celebrata con eventi speciali, tra cui una proiezione del film e un omaggio ai residenti della zona che parteciparono alle riprese del 1966 come comparse.
Un itinerario cinematografico
La valorizzazione di questi luoghi non è fine a sé stessa, si apprende da Il Post, ma rientra in un progetto più ampio di promozione turistica della Valle dell’Arlanza. L’associazione Sad Hill ha creato un itinerario che collega i principali luoghi delle riprese del film: oltre al Cimitero di Sad Hill e al campo di prigionia di Betterville, si possono visitare le rovine del Monastero di San Pedro de Arlanza, dove venne girata la scena della Missione San Antonio, e il fiume dove si svolse la battaglia del ponte Langstone.
Nonostante il grande impegno, alcune ricostruzioni rimangono complesse. Il monastero è oggi in rovina e ricostruirlo richiederebbe permessi speciali, trattandosi di un edificio storico. Allo stesso modo, un ponte come quello del film difficilmente potrebbe essere realizzato rispettando gli standard di sicurezza odierni.
L’opportunità del cineturismo
L’iniziativa non ha solo un valore cinematografico, ma anche economico. La provincia di Burgos fa parte di quella che viene definita “España vacía”, una vasta area rurale spopolata, dove la mancanza di opportunità lavorative ha portato molte persone a trasferirsi in città. A differenza delle città più turistiche come Barcellona o Siviglia, qui il turismo è scarso, e la connessione con un film di culto come “Il buono, il brutto, il cattivo” rappresenta una risorsa preziosa per attirare visitatori.
Tanto più che il cine-turismo ha già dimostrato il suo successo in altre zone della Spagna, come la provincia di Almería, dove sono stati ricostruiti i set di altri celebri film di Sergio Leone, come “Per un pugno di dollari” e “Per qualche dollaro in più”.